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Adesso è ufficiale: Samaden lascia l'Inter dopo 33 anni e 17 Scudetti, il club presenta Tarantino

L'ex dirigente della Roma è il nuovo Direttore del Settore Giovanile: «Per me è una seconda opportunità»

Samaden-Tarantino

INTER • Il passato e il futuro: a sinistra Roberto Samaden, a destra Massimo Tarantino

Ogni tassello è andato al suo posto, e dopo le notizie circolate negli ultimi mesi adesso arrivano anche le ufficialità. Massimo Tarantino è il nuovo Direttore del Settore Giovanile dell'Inter, come annunciato dal sito ufficiale del club. Il dirigente, 52 anni, torna quindi in nerazzurro dopo una breve (e sfortunata) esperienza vissuta da calciatore nella seconda metà degli anni ’90: «Per me - le prime parole ufficiali rilasciate al canale ufficiale della società - è una seconda opportunità in nerazzurro: sono cresciuto ascoltando alla radio le partite dell'Inter e da calciatore non sono riuscito a vivere a pieno l'esperienza. Non ero riuscito a toccare con mano quel sogno, da calciatore, ora mi si ripresenta una nuova occasione».

L'ARRIVO DI TARANTINO

Massimo Tarantino, dopo una carriera da terzino sinistro con le maglie di Napoli, Bologna e Como tra le altre, comincia il suo percorso da dirigente a Pavia come direttore sportivo prima di passare a capo del Settore Giovanile proprio del Bologna. Poi sposa la causa della Roma, dove rimane per 6 anni affiancando un mostro sacro come Bruno Conti, prima delle esperienze alla Spal e al Siena. Da ieri, sabato 1 luglio, è il nuovo responsabile del vivaio dell'Inter, che saluta - dopo 33 anni di militanza - Roberto Samaden (CLICCA QUI per leggere il post di ringraziamento della società) che si accaserà all'Atalanta dove avrà il compito di risollevare un vivaio che, dall'addio di Mino Favini in poi, ha vissuto una parabola discendente (rimanendo comunque uno dei migliori settori giovanili d'Italia). L'annuncio di Samaden alla Dea è l'ultimo passo della triangolazione che comprende l'addio da Bergamo, dopo 9 anni, di Maurizio Costanzi, anche questo già ufficializzato sul sito ufficiale del club

IL SALUTO DI SAMADEN

Quello che da gran parte degli addetti ai lavori viene considerato il miglior dirigente italiano, ha affidato il suo addio all'Inter alla Gazzetta dello Sport. Il suo arrivoRicordo l'ingresso nello spogliatoio insieme a quelli che erano stati i miei idoli: Marini, Graziano Bini, Giavardi, Tagnin, Enea Masiero erano gli altri allenatori del settore giovanile e poi c'ero io al quale era stata affidata la formazione Esordienti. Conobbi Benito Lorenzi e Peppino Prisco. Per me che ero sempre stato interista, fu come entrare in un sogno»), i 16 anni da allenatore nella Scuola CalcioDivertimento puro. Ho sempre lavorato con ragazzi piccoli, dai Pulcini agli Esordienti fino al primo anno dei Giovanissimi, ma è stato bello e gratificante»), il passaggio dall'altra parte della scrivaniaNel 2010 divento responsabile del settore giovanile, un ruolo che in quegli anni nei grandi club era affidato ad ex campioni o a ex bandiere delle società. Ausilio portò avanti la sua idea e mi propose al dottor Moratti e il presidente avallò questa "pazzia"»), i ringraziamenti a Giuliano Rusca, Beppe Giavardi e Paolo Manighetti, il giocatore più rimpianto («Più di uno, ma non sempre è stata colpa nostra. È normale pensare a Gigio Donnarumma che era venuto da noi: lo volevamo a tutti i costi, ma, nonostante fossi andato a casa sua, con la sua splendida famiglia ha fatto una scelta diversa»), l'ultimo giorno a InterelloSono rimasto lì fino alle 18 dell'ultimo giorno e fino all'ultimo minuto ho lavorato per l'Inter come avevo promesso. Quando sono uscito ho provato un'immensa soddisfazione pensando alla fortuna che ho avuto: sono stato 33 anni in un grande club come l'Inter e ho cercato di ripagare con il lavoro e i risultati chi mi aveva dato questa grande opportunità») sono solo alcuni dei passaggi con cui Samaden ha voluto ricostruire la sua lunga militanza all'Inter.

Federico Dimarco con la maglia dei Giovanissimi dell'Inter durante un derby giovanile: «È un orgoglio - le parole di Samaden a Gazzetta.it - vederlo oggi in prima squadra. Spero e credo che rimarrà a lungo perché ha fatto tutta la trafila delle giovanili ed è... interista sfegatato. Sa quanti gol ha segnato Bonazzoli con i suoi cross? Dai Pulcini alla Primavera lo schema era sempre quello...»

NON UNO, MA DIECI PASSI AVANTI

Oltre a Federico Dimarco, sono tantissimi i ragazzi diventati calciatori nell'epopea di Samaden: Federico Bonazzoli, Cristiano Biraghi, Andrea Pinamonti, Davide Faraoni, Alfred Duncan, Daniel Bessa, Marco Benassi, Willy Gnonto, Michele Di Gregorio fino ai più recenti Cesare Casadei e Giovanni Fabbian. E altri ne usciranno nei prossimi anni, perché l'onda lunga del lavoro del responsabile del vivaio non si fermerà dopo il suo saluto. Non solo calciatori, ma anche allenatori: da Cristian Chivu a Gabriele Bonacina fino a Simone Fautario, che quest'anno ha vinto lo Scudetto al suo primo anno da allenatore alla guida dell'Under 15. La curiosità? Fautario Samaden lo ha allenato, da piccolissimo, proprio nella Scuola Calcio interista.

Samaden lascia l'Inter dopo 33 anni, 17 Scudetti vinti e 26 finali disputate, uno sproposito. «Avrei voluto concludere - sempre come riportato da Gazzetta.it - con uno striscione della Curva Nord, con una cena carica dell'affetto insieme ai colleghi e agli amici di tanti anni e con uno scudetto, magari vinto da un allenatore che era stato mio giocatore». Cioè esattamente quello che è successo: «A volte nella vita i sogni si avverano».

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