Serie C
12 Luglio 2023
La caparbietà è sempre stata una prerogativa della carriera del Fabio Artico calciatore e bomber, fresco di nomina come direttore sportivo dell’ambizioso Cesena
Marcatore del secolo, poi direttore sportivo e anima della storica promozione in serie B del 2021. Più che un selfie sulla sua carriera, una cornice che racchiude il passato e il presente di Fabio Artico. Nato in quello che era il reparto di natalità nel seicentesco centro storico che porta alla Reggia di Venaria, le sue radici sono nella piccola frazione di Savonera. Un lembo sotto la giurisdizione del comune di Collegno con affaccio su quello che dal 1990 è il Delle Alpi, poi divenuto nel 2011 Juventus Stadium e successivamente headquarters dei bianconeri. La scena calcistica dell’Artico ‘debuttante’, così si chiamava la categoria delle scuole calcio dell’epoca, è dominata dalla società che interseca uno dei suoi viali proprio con la frazione di Savonera: Venaria come più importante serbatoio per i professionisti (Cravero, Fuser, Sottil, Artico, Milanetto, Pasquale) sia come società di calcio che come società civile di allora. Mentre gli altri - in tempi differenti - approdano al Torino, Artico e successivamente Milanetto vengono selezionati dalla Juventus. Sugli storici campi del Combi-Marchi-Caligaris, Artico vive tutta la filiera delle giovanili della Signora senza raggiungere il traguardo dell’esordio in prima squadra.
Una carriera tra i professionisti nella posizione di attaccante (in Juve veniva utilizzato più in dietro), dove grazie ai suoi gol regala traguardi a piazze importanti come Reggina (promozione in serie A), Piacenza (promozione in serie A), Ternana (salvezza in serie B) e poi la storia di passione e amore con l’Alessandria, dalla serie D fino alla B. Prima come calciatore, quando sfiora la cadetteria attraverso i playoff 2011 e poi dieci anni dopo come direttore nel 2021. Nel frattempo dall’hinternald torinese si trasferisce in Valle d’Aosta per godersi le montagne, i suoi luoghi di connessione con la natura più pura tra la maestosità dei pini, che ha raffigurati nell’iconico tattoo sull’avambraccio. Nel mezzo il ritorno alla Juventus nello staff tecnico che segue la metodologia nelle Academy sul territorio italiano, una parentesi che chiude nel ruolo di scout proprio nell’estate dell’arrivo di Maurizio Sarri a Torino.
Rapporto stretto con il tecnico Sarri che ha mantenuto negli anni, dopo la conoscenza di Alessandria, e con il quale lo accomuna il sapere stare nel mondo del calcio in una maniera non codificata come quasi tutto il resto degli addetti ai lavori, a partire dai dress code impersonali e standardizzati. Artico è un puro come le “sue” montagne e la vecchia proprietà dell’Alessandria (Di Masi) affida a lui la direzione sportiva per centrare il grande obiettivo. Ci prova il primo anno (acquisendo un giovane importante come Cambiaso, ancora sconosciuto) per poi festeggiare la stagione seguente una serie B tanto attesa. Adesso è arrivato il momento di regalare a un’altra piazza come Cesena il palcoscenico che la proprietà newyorkese ha nel proprio cronoprogramma. Con i modi, le capacità e la purezza del suo essere Fabio Artico, un esperto in storiche promozioni.