Cerca

Serie C

Nel club dei 7 Scudetti è sempre più uomo-chiave: l'orgoglio del tecnico dall'enorme passione

Dirigerà le giovanili: «Un allenatore deve essere sempre al servizio dei giocatori, in prima squadra ma a maggior ragione nel vivaio»

PRO VERCELLI SERIE C - MASSIMO GARDANO

PRO VERCELLI SERIE C - Massimo Gardano dopo aver allenato la prima squadra diventa responsabile del settore giovanile

«Io sono a galla ormai da 30 anni, l’importante è alzarsi tutti i giorni con la forte motivazione della passione che ho sin dal primo giorno. Il calcio è un mondo difficile in cui occorre remare forte e in questo momento l’obiettivo è portare avanti la linea che la società ha dettato». Ad essere ben focalizzato sul nuovo ruolo rivestito in casa Pro Vercelli è Massimo Gardano, tecnico che nelle ultime due stagioni è stato in forza al club di via Massaua come tecnico della primavera per un anno e mezzo abbondante, per poi essere promosso in prima squadra nelle ultime 10 partite dell’ultimo campionato di Serie C.

Per la stagione 2023-2024 è stato invece designato come responsabile del settore giovanile. Un ruolo dirigenziale, ma allo stesso tempo di campo, che non è comunque lontano dall’ambito di lavoro di Gardano, che da tecnico di giovanili a più riprese, un occhio sul vivaio leonino ce lo ha sempre messo. «Sicuramente è un motivo di orgoglio e una grande soddisfazione personale questa nuova area ambito - osserva il tecnico torinese - ringrazio la società per l’incarico e il lavoro comunque per certi versi non è neppure troppo distante da quello fatto finora. C’è una volontà della Pro Vercelli di migliorare ancora di più il settore giovanile e sarà più a stretto contatto con gli allenatori del nostro vivaio».

«Sotto certi punti di vista la situazione non è comunque troppo diversa dall’allenare, ma è come dirigere tante squadre invece che una sola - aggiunge Gardano -  subentro in un contesto ottimo, Mattia Rolfo ha fatto un eccellente lavoro nelle scorse stagioni e negli ultimi 2 anni abbiamo qualificato ben 5 squadre alle fasi nazionali e in 2 casi siamo arrivati in semifinale. Non parto quindi da zero ma c’è un lavoro di continuità da svolgere. Anche perchè l’operato del settore giovanile è sempre bilaterale. Si guarda al risultato di squadra e si cerca di fare crescere i ragazzi. In prima squadra alla Pro Vercelli ce ne sono alcuni in arrivo dalle giovanili ed alti 2-3 che vi si sono affacciati proprio nell’ultimo anno».

PRO VERCELLI SERIE C- MASSIMO GARDANO

PRO VERCELLI SERIE C - Gardano è reduce da una stagione divisa tra Primavera e prima squadra (ultime 10 partite con salvezza senza play out)

Gardano quindi posa per un attimo tuta e fischietto, con comunque alle spalle la recente esperienza positiva sulla panchina della prima squadra vercellese, subentrato a Massimo Paci nello scorso febbraio. «La situazione di partenza non era facile, però le persone che hanno lavorato con me si sono dimostrate speciali e sotto il punto di vista umano è stata davvero una bella esperienza - riprende il neo responsabile del settore giovanile della Pro - pur tra mille difficoltà, alcune di circostanze e altre ancora soggettive, perchè una squadra che fallisce l’obiettivo stagionale viene segnata da questo, siamo riusciti a raggiungere quello che era stato prefissato. Nelle 10 giornate in cui sono stato in panchina sono arrivati 11 punti e, tolto qualche passaggio a vuoto, abbiamo perso anche alcune partite senza demeritare. La squadra è stata gagliarda e combattiva e a livello personale è stata un’esperienza positiva, non posso che ringraziare ancora i ragazzi a distanza di 3 mesi perchè il merito è soprattutto loro».

Sull’operato dei settori giovanili professionistci dal 1° luglio, come anche per i dilettanti, pure la novità dettate dalla riforma dello Sport appena entrata in vigore con la Federcalcio che ha dovuto riscrivere le proprie regole. Cosa cambia ora per un vivaio di Serie C come quello della Pro Vercelli? «Quello che è certo è che la “dead line” del contratto si abbassa dai 18 ai 16 anni e perciò diventa più importante intuire chi ha potenzialità - dice Gardano - non era già semplice farlo a 18 anni, a maggior ragione ora. In generale penso si vada verso un calcio d’élite in cui assisteremo a molti cambi di squadra un anno dopo l’altro. Chi è bravo a offrire più servizi possibili a ragazzi e famiglie è avvantaggiato. Ma il lavorare sui dettagli è anche la miglior soluzione per diventare anche più competitivi in campo. Ci sono margini affinchè le nostre squadre possano crescere e nei nostri ranghi inseriremo per la prossima stagione anche una figura che a livello tecnico lavorerà al di fuori degli staff, oltre che un match analyst apposito per il settore giovanile. Accorgimenti che sono sicuro ci aiuteranno».

A livello di tecnici nella parte agonistica ci saranno diverse conferme di coloro che erano già nei quadri della Pro Vercelli nelle ultime stagioni, con qualche ricambio sulle annate. Una new entry sarà quella di Massimo Ricardo, tecnico torinese che sempre molto bene ha fatto a livello di campionati Regionali, alzando più di un trofeo. A livello di altre concorrenti in zona, il panorama piemontese è abbastanza desolante, con solo Novara e Alessandria che avranno giovanili professionistiche, oltre naturalmente a Juventus e Torino, che però hanno ben altro appeal. «Chiaramente più ci sono squadre a livello professionistico in una regione e più si alza la qualità, dovremmo provare a lavorare tutti insieme per alzare questo livello generale» conclude Gardano.

Che ci tiene a rimarcare un aspetto: «Secondo il mio umile pensiero c'è una cosa molto importante: che il settore giovanile non deve essere un percorso per mettersi in evidenza perchè è diverso dalla prima squadra. Ci sono allenatori adatti a lavorare in un settore giovanile e ci sono invece allenatori ideali per un contesto di prima squadra. Mi pare proprio che troppa gente alleni per sè stessa e per ambire ad una posizione migliore di quella che ha. Questo è un errore perchè ad un certo punto del mio percorso mi sono accorto che anche io ero così e la strada non era quella giusta. Un allenatore deve essere sempre al servizio dei giocatori, in prima squadra ma a maggior ragione nel settore giovanile. Chiaro che questo non sia un dogma ma un mio pensiero personale, però direi che è una visione che può essere calzante».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter