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17 Luglio 2023
Chi non ha creduto in lui, chi ci ha creduto, chi lo vede e lo ammira ora, quando ha segnato il gol della vita. Chi ammira la sua parabola lo può chiamare “predestinato”, ma tutti ora lo chiamano semplicemente Michael Kayode. Il ragazzo che ha segnato il gol decisivo nella finale dell’Europeo Under 19 Portogallo 0-1 Italia.
Michael Kayode con la maglia del Gozzano nella stagione 2020/21 in Serie D. Sfreccia sulla fascia destra sul campo di Montjovet (AO) nella partita contro il PDHAE di Roberto Cretaz.
Classica scheggia impazzita a tutta fascia. Michael Kayode è quel calciatore di gamba a cui affideresti, e in molti lo hanno fatto, l’intera fascia. Nasce terzino, sa fare l’esterno alto (come nella finale degli Europei Under 19), ma forse il meglio lo fa da pendolino a tutto campo. Come ha fatto con Aquilani nelle 16 partite in cui ha schierato il 3-5-2 o il 3-4-2-1, come ha fatto anche Antonio Soda, allenatore del Gozzano sotto il quale Kayode è esploso e si è guadagnato il ritorno nel professionismo con la Fiorentina. Ha fisico, un buon cross e la gamba da tuttocampista. Caratteristiche in parte date da madre natura, in parte da una carriera che primissimo livello.
Michael Kayode in età di Pulcini con la maglia della Juventus. Maglia che ha indossato per 7 anni.
Nato a Borgomanero (No) nel 2004, Michael Kayode si può dire che nasca calcisticamente a Vinovo, con la maglia della Juventus. In bianconero fa tutta la Scuola Calcio: dai Pulcini fino al primo anno di agonistica, Under 14 dove conosce e gioca insieme proprio a Lorenzo Dellavalle e Luis Hasa con cui ha appena condiviso il cammino in Nazionale. Al termine dell’Under 14 però non viene confermato ed è costretto e prendere la rincorsa per tornare al top.
Fuoriuscito dalla Juventus torna vicino a casa perché negli ultimi anni una realtà è cresciuta a dismisura fino ad entrare a sorpresa nel professionismo. Quella realtà, fresca di promozione in Serie C, è il Gozzano che prende in blocco le giovanili del Suno, piccola realtà all’epoca centro Inter, che condisce con qualche innesto del calibro di Kayode. È l’estate 2018 e si aggrega al gruppo allenato da Massimiliano Schettino, allenatore che lo seguirà a lungo nella sua esperienza a Gozzano.
Per due anni Kayode gioca con le giovanili del Gozzano, ma nell’estate 2020 qualcosa cambia. La prima squadra retrocede in Serie D. Lui entra in età di Under 17, che nei Nazionali è un po’ l’anno decisivo. Quella che può sembrare una fregatura in realtà è l’occasione della vita. Perché pur essendo un Under 17 rimane al Gozzano per essere aggregato in prima squadra che ha come obiettivo fare subito bene. Magari non tornando in Serie C, ma almeno stare in alto.
Ed è qui che si può dire che Kayode esplode. Alla seconda partita di campionato, l’11 ottobre (l’anno post Covid il calendario era un po’ ballerino a causa dei continui rinvii), Michael fa il suo esordio in casa contro la Sanremese. Da ricordare certo, anche se non propriamente memorabile perché si tratta di qualche minuto che si può contare in una mano e che non cambia una partita persa 1-2. Ma è il primo mattone. Perché in quei pochi secondi Kayode convince il tecnico Antonio Soda che una settimana e mezzo dopo lo mette titolare nell’ostica trasferta di Casale, allo stadio Natale Palli. Posizione? Quinto nel 3-5-2. Esito? 0-1 per il Gozzano con gol salvato sulla riga da Kayode che, non pago, si guadagna anche il rigore decisivo che realizza Diego Allegretti.
«Si è dimostrato subito all’altezza - spiegò Soda ai margini della partita - Ha esordito da titolare in una posizione particolare, ma ha mostrato personalità e colpi».
Da lì in avanti Kayode è una pedina inamovibile tanto che a fine stagione potrà vantare 34 presenze 2 reti, le stesse che l’anno prima ha messo a segno nel campionato Under 16. Una stagione indimenticabile, così come lo è stato il suo primo gol nel mondo dei grandi. Un gol pesantissimo, perché è quello che ha determinato l’1-0 finale della gara d’andata contro la Castellanzese. Partita che a fine stagione vale ancora di più perché quel Gozzano arriva primo in classifica, proprio davanti ai lombardi neroverdi.
La pagina di Sprint e Sport del 2 novembre 2020, dopo il suo primo gol nel mondo dei grandi. Il gol che decise la partita interna contro la Castellanzese (1-0).
La Fiorentina lo nota. Non poteva non farlo e se lo porta a casa nell’estate 2021. In Primavera gioca, tanto e bene e Alberto Aquilani punta enormemente su di lui. Terzino o esterno a tutta fascia, Kayode è un alfiere a cui il tecnico non rinuncia praticamente mai e questo porta anche risultati. In queste due stagioni, infatti, Michael Kayode vince due SuperCoppa Primavera consecutive, una Coppa Italia Primavera (4 maggio 2022) e arriva due volte in finale in questa stagione dove però non riesce ad alzare altre coppe. Quella Scudetto con il Lecce (1-0 per i salentini) e quella di Coppa Italia con la Roma (1-2 per i giallorossi).
La domanda sorge spontanea e un po’ insegue, un po’ getta benzina sul fuoco che arde chiedendo ai club italiani di far esordire i giovani nelle prime squadre. Dopo il gol che ha deciso un Europeo Under 19, il nome di Kayode sgattaiola tra bar e giornali di tutta la penisola insieme alla domanda: quando lo vedremo in Serie A? Che sia a Firenze o in qualche altra piazza, Kayode ha già dimostrato in tutti questi anni quanto ci si possa sbagliare a sottovalutarlo e a crederlo non pronto.
Michael Kayode ha 19 anni. È cresciuto nella Juventus, ha vinto da titolare un campionato di Serie D, ha alzato 3 trofei nazionali giovanili con la Fiorentina. Chi è Michael Kayode? La sua carriera dice che è un calciatore pronto, eppure il suo futuro è ancora tutto da scrivere.