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L’allievo del campionato regionale U17 esordisce da titolare in serie A con la Fiorentina

I segreti della scalata dalla provincia piemontese a Marassi per i primi 90 minuti della vita da professionista

SERIE A ESORDIO FIORENTINA

Michael Olabode Kayode, il classe 2004 con la maglia del Gozzano nel campionato Under 16 nella stagione 2019/2020 prima di passare in prima squadra in D

Una scelta tecnica non dettata da un’emergenza nel ruolo e neppure un ingresso in campo a risultato acquisito. Il primo spezzatino nella programmazione delle partite della Serie A 2023/2024 è già transitato dall’esofago allo stomaco e la sua digestione è apparentemente leggera. Nel piatto della prima giornata iniziata sabato 19 agosto, gli ingredienti sono di prima scelta nel menù tipico della tradizione italiana: la pizza dei campioni d’Italia del Napoli vincente in trasferta a Frosinone, la milanese dell’Inter nel doppio Lautaro interno con il Monza, il lesso e pearà indigesto per l’Empoli sconfitto dal Verona e la bistecca Fiorentina per il Genoa rimasto a dieta di punti. In un Marassi tutto esaurito per il ritorno in A della squadra di Alberto Gilardino e con l’euforia rossoblù alle stelle per la presentazione nel pre-gara dell’ultimo acquisto Ruslan Malinovskyj (l’ex Atalanta appena traferito dall’OM di Marsiglia), c'è un rumoroso e passionale spicchio di tifosi ospiti che all’annuncio delle formazioni hanno l’apparizione della numero 33. La nuova maglia da trasferta total withe con stampa stilizzata in fioritura è tagliata per l’esordio assoluto in serie A del giovanissimo Michael Olabode Kayode (LEGGI LA SUA STORIA Qui sotto).

Il tecnico Vincenzo Italiano non ha esitato un secondo davanti alla squadra nella riunione tecnica della mattinata: nel ruolo di esterno destro della difesa a quattro composta da sinistra dal capitano Biraghi, al centro Ranieri-Milenkovic, al più esperto brasiliano Dodô (24enne ex Shakhtar Donetsk, seconda stagione in A) ha preferito Kayode. Il classe 2004 arrivato nell’estate 2021 dai piemontesi del Gozzano, dopo il triplete di riconoscimenti con la Primavera della Fiorentina (una Coppa Italia e due Supercoppe) ha tagliato il nastro della prima in serie A della propria vita calcistica. Ottantuno minuti in campo a referto con una prestazione di livello assoluto sulla fascia di competenza. Perfino Dodô, subentrato al posto di Kayode sul finire di gara, ha esaltato la prestazione del compagno con il commento a un post Instagram del club cigliato: «Questo ragazzo è un fenomeno». Soddisfazione totale ed elogi anche nelle parole del direttore della Fiorentina, Daniele Pradé: «Erano 26 anni che non vincevamo la prima partita di campionato in trasferta. Parlare di singoli non è carino, ma Kayode è stato incredibile, ha fatto una grande gara, gli faccio i complimenti».

FORZA MENTALE E FISICA

Tutti gli ingredienti segreti che hanno portato l’ex allievo Under 17 di Gozzano nella top 11 della prima di A, sono dentro le dichiarazioni di Italiano: «È un ragazzo che ha un carattere molto forte. Non teme nulla. Ed è una cosa importante quando si è così giovane. In più è forte fisicamente ed è arrivato carico per la vittoria dell’Europeo Under 19. Quando è tornato a Firenze è andato in giro con la medaglia d’oro al collo per qualche giorno». Nel suo iniziale percorso nell’Attività di Base alla Juventus, da bimbo era stato selezionato dall’intuizione di Luigi Milani, attuale responsabile dei bianconeri, Michael non era riconosciuto con un potenziale fisico. Nella categoria che precede il settore giovanile (U13, stagione 2016/2017) i suoi parametri erano bassi: nel peso sotto di 4,5 chilogrammi rispetto alla media della squadra, nel test di velocità 3,33 secondi, il più lento degli altri suoi venti compagni e nella conduzione palla sui trenta metri non riusciva a stare dietro al resto della squadra, che aveva uno stop time sui 9,94 secondi. Non negativa era la considerazione da parte di Alessandro Spugna, tecnico di quell’annata prima di passare al Femminile in Juve e poi alla Roma, dove ha vinto l’ultimo scudetto. La Juventus nel ruolo di esterno destro difensivo è ancora molto carente tra i 2004, ha tentato nelle categorie giovanili di adattare i vari Amansour, Marangoni, Piras e Valdesi. Ma il Kayode di oggi è tutta un’altra cosa.
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