Primavera 1
02 Settembre 2023
Cagliari-Inter Primavera 1 • Di Maggio apre le marcature a Cagliari
Il gol di Di Maggio nel primo tempo, scorcio del gioco corale e ispirato nerazzurro, sembrava aver posto fondamenta di pietra per la vittoria nerazzurra in terra sarda. Al netto di qualche sporadica, per quanto pericolosa, incursione cagliaritana la squadra di Chivu sembrava aver ben salda la presa sulle redini di quest'inizio campionato dopo la vittoria sull'Empoli. Un'ingenuità, un rigore concesso da Stante offre a Carboni la possibilità di siglare l'1-1 che si protrarrà fino alla fine. E questo al netto del palleggio fluido, dei passaggi ispirati e dei bei movimenti senza palla dei nerazzurri. Al netto anche dell'espulsione di Balde che lascia il Cagliari in 10 al 2' della ripresa (l'Inter a sua volta rimarrà priva di un uomo, Stankovic, nei 6 di recupero). Si può parlare di calo di concentrazione? Di beffa per il rigore subito e di sfortuna (es: il palo di Spinaccè)? Sì, se vogliamo, ma anche di un Cagliari che ha tenuto botta per tutti i 96' minuti, offrendo a sprazzi spunti travolgenti nonostante i tanti momenti di difficoltà e che alla fine ha strappato il primo punto in due gare. Ma in ogni caso, con questa prestazione l'Inter non delude le aspettative create dall'entusiasmo della prima vittoria. O almeno non del tutto.
CONTROLLO
I nerazzurri provano subito a mettere le cose in chiaro sul tono che vogliono dare alla gara. Nei primi minuti la squadra di Chivu si mette sempre più comoda nella metà campo avversaria col suo 4-3-3 proteiforme: il quartetto di difesa diventa volentieri un trio con Cocchi fa ammattire gli avversari lungo l'intera corsia sinistra assieme agli spunti di Quieto e Di Maggio, e a dare ordine e fantasia c'è Stankovic che dirige i lavori con tocchi in verticale. Proprio quest'ultimo dà il primo scossone all'inerzia della gara con una botta da fuori che sorvola l'incrocio al secondo palo (6'), mentre il Cagliari esce a intermittenza dal guscio sulla stessa fascia per cui l'Inter attacca. Konate trova pertugi tra la difesa interista piazzata alta e più di una volta attacca l'area cercando la porta o i compagni Kingstone e Vinciguerra, che danno a Calligaris più di qualche motivo di preoccupazione. Nonostante i ritmi blandi le squadre giocano con spavalderia e abbondano gli spazi in campo. L'Inter trova il vantaggio nel modo più... da Inter che possa esserci: una verticalizzazione di Stankovic perfora la difesa rossoblù e trova col mirino Di Maggio, che controlla e batte Iliev con un rasoterra freddo e raffinato. Da qui i nerazzurri aumentano i giri e il pressing. Il gioco che prima si concentrava sulla sinistra si espande a tutto il campo offrendo anche spunti in velocità a Sarr sull'esterno e Akinsanmiro tra le linee. I padroni di casa rispondono per le rime cercando affondi con Vinciguerra, che nei minuti finali reclama un rigore per il contatto di Aidoo un po' grezzo, sì, ma che l'arbitro giudica regolare.
CAPOVOLGIMENTO DI TRAMA
La ripresa vede Chivu giocarsi la carta Owusu, dentro al posto di Sarr dove fa coppia con Spinaccè (il più giovane in campo) coadiuvato da Di Maggio momentaneamente in trequarti. I milanesi cercano subito la profondità e per il Cagliari le cose si mettono prestissimo in salita: Balde, già ammonito nel primo tempo, lascia i suoi in 10 per un intervento a dir poco scomposto su Aidoo. Pisacane corre ai ripari, fuori Konate e dentro l'ex Milan Casali per dar corpo al reparto difensivo nel 4-4-1 d'emergenza. I nerazzurri aprono spazi come uno scacchista contro un avversario distratto. Spinaccè e Quieto straripano là davanti in virtù della superiorità numerica, Akinsanmiro sfiora il gol al 10' con un tiro un po' timido dopo il suggerimento di Quieto, e Stankovic ha tutto lo spazio che vuole per impostare e inventare. Il gioco dell'Inter è mesmerico su un Cagliari costretto a rincorrere, ma quando sembra che la partita sia già su dei prevedibilissimi binari Stante travolge Vinciguerra in area con un intervento tanto ingenuo quanto inutile (scivolata a valanga su controllo aereo dell'attaccante). Cartellino giallo per il nerazzurro e rigore trasformato da Carboni. Il vantaggio degli ospiti diventa quindi solo numerico, ma le loro opzioni offensive rimangono la costante spina nel fianco dei rossoblù sempre più in affanno, con Spianccè che quasi rinnova il vantaggio centrando il palo di testa su traversone di Aidoo. Ma al 90' un altro ribaltamento: l'arbitro vede un gesto di stizza di Stankovic dopo un fallo e gli mostra il rosso diretto, con la gara che termina in completa parità, numerica e di risultato.
IL TABELLINO
CAGLIARI-INTER 1-1
RETI (0-1, 1-1): 32' Di Maggio (I), 62' st rig. Carboni (C).
CAGLIARI (4-3-3): Iliev 6.5, Arba 6.5 (32' st Conti sv), Pintus 6, Catena 6.5, Idrissi 6, Sulev 6 (26' st Caddeo 6.5), Carboni 7.5 (32' st Cogoni sv), Balde 5.5, Konate 6.5 (6' st Casali), Kingstone 6.5, Vinciguerra 8. A disp. Renna, Conti, Pulina, Achour, Deriu, Malfitano, Franke. All. Pisacane 6.
INTER (4-3-3): Calligaris 6.5, Aidoo 7 (34' st Berenbruch sv), Stante 6, Maye 6.5 (12' st Guercio 6), Cocchi 8, Akinsanmiro 7, Stankovic 7.5, Di Maggio 7.5 (26' st Vedovati 6), Sarr 6.5 (1' st Owusu 6.5), Spinaccè 6.5, Quieto 6.5 (26' st Mosconi 6.5). A disp. Raimondi, Motta, Ricordi, Miconi, Mazzola, Zanchetta. All. Chivu 6.5.
ARBITRO: Leone di Barletta 6.5.
ASSISTENTI: D'Ascanio di Roma 2 e Fratello di Latina. ESPULSI: 2' st Balde (C), 45' st Stankovic (I). AMMONITI: Stante (I), Iliev (C), Balde (C).
LE PAGELLE
CAGLIARI
Iliev 6.5 Mostra sicurezza in uscita e sull’attaccante. I suoi interventi contribuiscono al pareggio finale.
Arba 6.5 Fatica nel primo tempo sulla velocità avversaria. Poi prende le misure e limita gli attacchi. (32' st Conti sv).
Pintus 6 Non sempre impeccabile quando viene chiamato in causa nel raddoppio sulla destra, lato da cui l’Inter trova spesso spazi per inserirsi. Anche lui trova coi minuti più stabilità.
Catena 6.5 Diversi interventi sull’uomo fanno respirare la difesa, e in ripartenza offre spunti dinamici e interessanti.
Idrissi 6 Va spesso in affanno sulla velocità avversaria. Riesce comunque a limitare i danni con alcuni interventi.
Sulev 6 Nel primo tempo è pressoché impalpabile soprattutto in copertura. Palla al piede fraseggia discretamente.
26' st Caddeo 6.5 Sbaglia il meno possibile in fase di costruzione e aggiunge opzioni e spazi alle ripartenze rossoblù.
Carboni 7.5 Filtra qualche giocata avversaria e palleggia bene coi compagni di reparto. Si prende la scena trasformando con freddezza il rigore. (32' st Cogoni sv).
Balde 5.5 Al netto di qualche contribuito in costruzione si vede poco nel corso della gara, con la prestazione rovinata dall’intervento maldestro causa dell’espulsione.
Konate 6.5 Per diversi sprazzi di primo tempo è lui la scintilla che accende le incursioni offensive. Gli avversari gli prendono le misure ma sa comunque regalare giocate imprevedibili.
6' st Casali 6 Fatica a entrare in partita, anche per via del frangente delicato in cui entra. Ma contribuisce a mantenere la squadra più solida possibile.
Kingstone 6.5 Aggredisce bene i pochi spazi che trova nel primo tempo, e per tutta la gara resta un faro offensivo quando mancano le idee.
Vinciguerra 8 prestazione completa in cui si sacrifica in attacco e in difesa. Sulla fascia è esplosivo e gli avversari sono spesso costretti a rincorrerlo.
All. Pisacane 6 Al netto di qualche bel guizzo tecnico, la sua squadra fa una partita prevalentemente di corsa e sacrificio, guadagnando un pareggio complessivamente meritato.
INTER
Calligaris 6.5 Relativamente poco impegnato, dà sicurezza alla difesa con interventi e coi piedi.
Aidoo 7 Alle volte è in penombra ma sempre presente e reattivo. Alle chiusure aggiunge spunti in avanti che rendono il gioco dell’Inter dinamico. (34' st Berenbruch sv).
Stante 6 Il suo intervento causa il rigore e compromette la sua prestazione, fatta comunque di solidità e buoni interventi.
Maye 6.5 In molti casi limita i danni sulle incursioni da destra, concedendo al contempo pochi spazi per vie centrali.
12' st Guercio 6 Fatica a entrare in partita e appare subito a corto di idee, ma perde pochissimi palloni e contribuisce alla solidità della squadra in campo.
Cocchi 8 Sulla corsia non teme nessuno, che sia in attacco o in difesa. Il momento prima è palla al piede in avanti a creare pericoli, il momento dopo si esibisce in recuperi preziosissimi in copertura.
Akinsanmiro 7 Smista, coordina e attacca gli spazi per vie centrali, aumentando le opzioni offensive nerazzurre in numerose occasioni.
Stankovic 7.5 Pianifica d’anticipo ogni giocata e quando ha palla ha sempre le idee chiare. Smista con intelligenza e inventa verticalizzazioni brillanti. L’espulsione nel finale non cancella l’ottima prestazione.
Di Maggio 7.5 Quando i compagni avanzano lui è sempre al posto giusto, rendendosi protagonista di diverse azioni e decisivo col gol da centravanti di razza.
26' st Vedovati 6 Il frangente di gara in cui entra è complicato, e lui fatica a lasciare un segno profondo. Sbaglia comunque poco sia con che senza palla.
Sarr 6.5 In molte occasioni si rivela dinamico e ispirato quando riceve palla, aprendo spazi e ampliando le opzioni offensive.
1' st Owusu 6.5 Il suo approccio è sempre esplosivo e degno di nota. Non riesce a rendersi davvero decisivo ma crea diversi grattacapi là davanti.
Spinaccè 6.5 A volte appare defilato e in disparte, ma quando c’è dimostra che ormai parla la stessa lingua della squadra di Chivu, aprendo spazi e puntando la porta.
Quieto 6.5 Approccia bene la gara e nei primi minuti e crea pericoli su pericoli. Poi l’inerzia della gara lo porta più dietro le quinte.
26' st Mosconi 6.5 Buon impatto in cui dà sfoggio delle sue doti di eleganza e velocità. Attacca spesso il fondo e, pur senza trovare un guizzo vincente, costringe gli avversari agli straordinari.
All. Chivu 6.5 La sua squadra dà ancora prova di gioco elegante e corale. In questa partita appare più sfrontata e offensiva, in virtù degli spazi che sa aprire col palleggio, peccando però di discontinuità.
ARBITRO
Leone di Barletta 6.5 Qualche contatto fa discutere, così come il metro di giudizio incostante. Ma è sempre vicino all’azione e si dimostra sicuro in ogni decisione: quella del rigore e della prima espulsione - inopinabili - e quella del rosso a Stankovic che fa alzare un po’ più il sopracciglio.