Nazionali
13 Settembre 2023
UNDER 16 INTER: Daniel Curcio, bomber nerazzurro classe 2008
Nella sua giovane carriera ha sempre fatto parlare il campo. Quindi i fatti, le statistiche, i numeri: che qualche volte dicono poco, ma che spesso - essendo impersonali, quindi incontrovertibili - hanno la capacità di raccontare in maniera oggettiva qualunque cosa, che sia una storia oppure, come in questo caso, il talento di un baby calciatore. E il loro sporco lavoro l'hanno fatto pure i trofei, avendo vinto da protagonista due Scudetti consecutivi: c'è che in un'intera carriera fatica a cucirsene sul petto uno, figuriamoci due...
Daniel Curcio è da sempre questo. Da quando ha salutato la squadra che l'ha cresciuto, l'Insubria, lasciando gli amici di sempre e la solita routine per provare a fare il calciatore. Da quando, nell'estate del 2016, con un «grazie, arrivederci» si è lasciato alle spalle l'esperienza al Milan attraversando il Naviglio e approdando sulla sponda nerazzurra di Milano. E da quando, precisamente da un annetto a questa parte - armato di foglio, penna e speranza, tanta speranza - ha iniziato a scrivere lettere su lettere indirizzate alla Nazionale. Quest'ultime, ahilui, tornate sempre al mittente. Nessuna risposta, niente di niente. Al loro interno di tutto: gol, assist, giocate da capogiro. Praticamente il repertorio completo di un attaccante moderno: il repertorio di Daniel Curcio.
Ma volente o nolente, il contenuto era troppo succulento per passare inosservato. E mentre la Nazionale italiana preferiva dare fiducia ad altre letterine - anche queste, va detto, ricche di contenuti interessanti - dall'altra parte dell'Europa c'era chi le scartava una ad una. I primi sondaggi, un osservatore mandato in Italia, qualche valutazione di carattere tecnico da parte del ct e, infine, la grande chiamata. Di quelle potenzialmente possono cambiarti la vita perché, in qualsiasi modo la si voglia guardare, non è da tutti essere selezionati dalla Spagna: dalla Selección, dalla Roja, dalla Furia roja.
È così: Daniel Curcio giocherà nella Nazionale spagnola. O sarebbe meglio dire Daniel Curcio Rubio, quest'ultimo il cognome della mamma - Ana, nata e cresciuta a Marbella, paese dell'Andalusia a due passi da Malaga - grazie alla quale può godere del doppio passaporto. Oltre chiaramente a quello italiano, essendo nato a Tradate (provincia di Varese) e avendo il papà italiano. E proprio per Giuseppe, colui che gli ha trasmesso la passione per il calcio e la voglia di provare a farlo diventare un lavoro, l'emozione sarà immensa. Anche perché, ironia della sorte, la Selección ha convocato il classe 2008 interista per due amichevoli contro l'Italia: la prima il 19 settembre e la seconda due giorni dopo, entrambe ad Alicante. Di fronte a lui, tra gli altri, probabilmente ci saranno anche Lissi, Grisoni Fasana e Carrara: tutti e tre suoi compagni di squadra all'Inter, tutti e tre al suo fianco nell'ultima, straordinaria stagione con la maglia nerazzurra. Quale occasione migliore per spedire nuovamente una letterina alla Nazionale italiana?
Ma a Daniel poco importa. La soddisfazione per poter vestire la maglia della Selección va oltre ogni cosa, dopotutto ciò che lo lega alla Spagna è un legame non solo di sangue. Bensì di storie di estati passate a Marbella, di mesi interi a giocare a calcio da mattina a sera, di anni in cui l'Andalusia ha rappresentato a tutti gli effetti una seconda casa. «Fino a qualche anno fa partivamo appena finiva la scuola (giugno, ndr) e tornavamo a settembre inoltrato, giusto il tempo di tornare in classe» racconta Ana, mamma del centravanti nerazzurro. «A lui piaceva tantissimo: dalle 8 alle 15 ricordo che andava a un campus a giocare a calcio, ma anche le restanti ore della giornata le passava con il pallone tra i piedi. Si è costruito tante amicizie che tuttora coltiva, un posto speciale che rimarrà sempre nel suo cuore». E sulla convocazione in Spagna, quasi commossa, racconta: «Ho ricevuto tantissimi messaggi e telefonate. Daniel lo ha condiviso su Instagram quindi l'hanno saputo tutti. Come genitori siamo davvero orgogliosi: l'importante è che possa vivere il suo sogno, indipendentemente se in futuro dovesse giocare per l'Italia o per la Spagna».
E Daniel nel frattempo il suo sogno lo sta vivendo appieno. Solamente un paio di settimane fa ha firmato un accordo con Nike per i prossimo quattro anni, a testimonianza della caratura del segno lasciato dal centravanti nerazzurro nel corso delle ultime stagioni. Risale invece a qualche mese fa l'incontro ravvicinato con Randal Kolo Muani, talento classe '98 in forza al Paris Saint Germain: qualche allenamento l'uno di fianco all'altro - nel quale Daniel non ha sfigurato, anzi... - e infine foto di rito e i saluti. «Magari giocheremo insieme tra qualche anno», gli ha detto l'attaccante del PSG. Il tempo dirà se riusciranno davvero ritrovarsi in palcoscenici internazionali, intanto Daniel prosegue dritto sulla sua strada.
Innanzitutto c'è uno Scudetto da difendere, dopodiché toccherà confermarsi anche sotto l'aspetto realizzato. Nella passata stagione è andato a segno ben 21 volte, 8 delle quali dagli ottavi di finale in poi. Da qui la tesi: Daniel Curcio segna tanto, tantissimo; ma segna soprattutto gol pesanti, decisivi. L'Inter lo sa da anni, la Spagna pare averlo capito: e chissà se l'Italia potrà capirlo. Certamente le date da segnare a calendario non mancano: 19 e 21 settembre. Da una parte l'Italia di Zoratto, dall'altra la Spagna piena zeppa di talenti di Barcellona, Real Madrid, Atletico e, non sembra vero ma è così, Inter.