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Statistica

Il fratello più piccolo è il talento calcistico della famiglia

Tra i gemelli la tendenza è fare la stessa carriera ma è una scelta che limita le prospettive

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FRATELLI NEL CALCIO • Simone e Filippo Inzaghi sono un caso del tutto particolare: uno più bravo da allenatore, l'altro da calciatore

C'è una statistica elaborata nel 2021 che analizza l'albero genealogico dei giocatori Campioni d'Europa con Roberto Mancini in panchina. I fratelli minori hanno più successo. Oltre il 57% della squadra vittoriosa a Wembley infatti ha un fratello maggiore che ha anche lui provato l'avventura nel mondo del calcio ma è risultato meno dotato. Bonucci, Florenzi, Raspadori, Insigne, Locatelli, Bastoni, Verratti, Di Lorenzo, Berardi, Donnarumma, Palmieri, Castrovilli, Immobile. Tutti lo stesso destino o quasi: hanno iniziato a giocare a pallone ammirando le gesta dei "fratelloni" ma i campioni sono poi diventati proprio loro.

GEMELLI INSEPARABILI

Se avere un fratello più grande è quasi sempre un vantaggio anche secondo una importante teoria di recente elaborazione, quella del cosìddetto "neurone specchio", invece bisogna fare un discorso a parte per i gemelli. Per un motivo o per l'altro questi tendono infatti a essere quasi sempre inseparabili. Un aspetto che in molto casi finisce però per trasformarsi in un limite. Se infatti guardiamo ai massimi livelli, sono pochissimi i ricordi di gemelli che hanno giocato nella stessa squadra con successo e per periodi prolungati. In Serie A vengono in mente il tipico caso di Emanuele e Antonio Filippini o quello di Cristian e Damiano Zenoni.

In giro per il mondo si pensa a Frank e Ronald de Boer ma poi si va poco oltre. Non c'è uno studio altrettanto autorevole che afferma l'incompatibilità sul campo ma la statistica parla chiaro. Più crescono, più i gemelli avrebbero bisogno di avere percorsi differenziati in base alle rispettive caratteristiche e alle esigneze dei diversi club. Che senso ha seguire tuo fratello in una squadra se la rosa di destinazione è già piena zeppa di calciatori del tuo stesso ruolo? Il problema riguarda non tanto il rapporto tra i gemelli stessi, unico per la forza del legame, quanto il contesto di destinazione. Per non staccarsi dal fratello si accettano condizioni che fanno male alla carriera e creano un solco sempre più ampio tra il successo di uno e la scontentezza dell'altro. Invece bisognerebbe saper scindere la famiglia dal "lavoro" anche in situazioni che riguardano il percorso calcistico.

ECCEZIONI

Tornando però al discorso fatto in apertura, non si possono però non citare alcune situazioni che sono la più classica eccezione alla regola. Senza scomodare Diego Armando Maradona e il fratello minore Hugo o i mitici Kakà e Digão, basta pensare anche a due personalità ancora attivissime nel nostro calcio: i fratelli Filippo e Simone Inzaghi. Se ci sono pochi dubbi sul fatto che Pippo abbia avuto una carriera da calciatore nettamente più di successo, bisogna però anche dire che il più piccolo Simone è assolutamente più lanciato nel ruolo di allenatore. In panchina è uno confronto impari molto più di quanto non fosse successo con gli scarpini ai piedi. E allora ecco che la statistica spiegata in apertura torna ad avere una valenza importante.

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