Primavera Tim Cup
15 Settembre 2023
Dopo il caso di Empoli-Roma di campionato, il cui risultato (3-5) è stato ribaltato a tavolino, il Campionato Primavera regala un'altra - storica - sentenza. Una sentenza che, carte alla mano, di fatto rivoluziona il regolamento del gioco del calcio: da oggi, infatti, non esiste più un numero massimo di giocatori che una società può portare in panchina in una partita ufficiale. Da oggi, ogni squadra può inserire in distinta un numero infinito di calciatori: basta pagare mille euro.
Nasce tutto dalla partita di Primavera Tim Cup tra Alessandria e Renate di mercoledì valida per il turno preliminare, gara che ha visto i piemontesi vincere (meritatamente) sul campo per 2-1 con le reti di Davide Pozzan e Ashenafi Jarre. Al termine della stessa, le Pantere fanno però ricorso: l'Alessandria avrebbe infatti inserito in distinta 23 calciatori quando il massimo consentito era di 22. Il club brianzolo si aspetta ovviamente la vittoria a tavolino, e invece la sentenza del Giudice Sportivo (CLICCA QUI per leggere la versione integrale) ribalta tutto: tutto, tranne il risultato.
«Il Regolamento della Competizione Primavera TIM CUP - la sintesi delle 4 pagine di sentenza pubblicata dalla Lega Serie A - prevede che ogni società deve indicare nell’elenco nominativo da consegnare all’arbitro prima della gara un numero massimo di 22 calciatori e non c’è dubbio che nel caso di specie l'Alessandria abbia violato la predetta disposizione regolamentare, trovando conferma tale irregolare condotta negli atti ufficiali della gara in questione (la distinta della Soc. Alessandria allegata al rapporto del direttore di gara indica in effetti i nominativi di 23 calciatori). Tuttavia, benché rilevante disciplinarmente, tale infrazione non può determinare l’applicazione della richiesta sanzione della perdita della gara. La circostanza oggettiva che l'Alessandria abbia potuto disporre di un numero di potenziali calciatori sostituti (dodici) maggiore rispetto al consentito (undici) non pare possa avere inciso sul regolare svolgimento della gara. Rimane quindi la violazione di una disposizione regolamentare che sebbene non si risolva esclusivamente nella più tenue ipotesi dell’errore nella compilazione della distinta non giustifica comunque la grave conseguenza della perdita della gara, ma la comminazione di una sanzione che, secondo il principio di proporzionalità, afflittività e ragionevolezza, può ben essere più tenue».
Risultato omologato, mille euro di ammenda all'Alessandria e inibizione di 10 giorni al dirigente accompagnatore Angelo Zuffo. Tradotto. Da oggi una squadra può portare in panchina tutti i calciatori che vuole: basta pagare e c'è anche un tariffario. Mille euro.