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A 16 anni si sta prendendo il Milan: il baby prodigio segna all'Atalanta sulle orme di Camarda

Il Principe di Milano diventa Re con la maglia rossonera: Domi è pronto a brillare

UNDER 17 MILAN

UNDER 17 MILAN: Francesco Domnitei, fantasista rossonero

Non ha dovuto nemmeno aspettare così tanto. Francesco Domnitei, per gli amici Domi e per alcuni anche il principe di Milano, passato in estate dal Cimiano al Milan, ha già vissuto la sua prima volta in rossonero. Dopo il battesimo di fuoco nella prima stagionale contro il Brescia, giocata dal primo minuto grazie alla maglia da titolare affidatagli da Lantignotti, sono seguite le apparizioni dalla panchina con FeralpiSalò e Cittadella. Quindi la sfida all'Atalanta in quel di Zingonia, anche a livello di settore giovanile una partita mai banale. Questa volta giocata dall'inizio, questa volta con la numero 9 sulle spalle. E questa volta vissuta da protagonista in tutto e per tutto: perché al centro dell'attacco ha fatto il bello e il cattivo tempo, perché del 4-3-3 rossonero è stato il faro, perché con Ossola e Lontani ha formato un tridente da leccarsi i baffi. Tutto qui? Non proprio, visto che la vittoria di Bergamo - che, tra le altre cose, ha pure regalato al Milan il primato in classifica - lo ha visto anche andare in gol.

SIGNIFICATO

Nulla di eccezionale, un semplice tap-in dopo un palo colpito da Ossola. Ma sulla respinta lui c'era, era lì: con la fame, con la grinta, con gli occhi della tigre. Nulla di nuovo per chi Domi l'ha visto crescere, che sia all'oratorio Rondinella di Sesto San Giovanni o all'Albinoleffe. O ancora all'Ausonia e al Cimiano, quest'ultima la parentesi se vogliamo più significativa del suo percorso che lo ha portato sulla sponda rossonera del Naviglio. 

"Il talento non gli manca ed è ormai noto a tutti, la fame manco a dirlo: gli ingredienti per vederlo all'ombra della Madonnina ci sono tutti, intanto c'è una stagione da finire e uno Scudetto da riportare in Lombardia". Era il 9 marzo e scrivevamo così di Domi. Il resto è storia: a inizio luglio ha messo nero su bianco il suo trasferimento al Milan, i primi d'agosto è partito in ritiro con l'Under 17, a settembre ha avuto un assaggio di cosa voglia dire giocare per i rossoneri, a ottobre ha dato un senso al suo essere straordinario. Si è presentato al Vismara con l'etichetta del predestinato, del principe di Milano: nello zaino 27 gol con la maglia del Cimiano e uno con quella della Rappresentativa, con la quale - per svariate ragioni ma, dettaglio non indifferente, giocando da sotto età - non è riuscito a salire sul tetto d'Italia al Torneo delle Regioni. Insomma, i presupposti per vederlo con la maglia del Milan c'erano tutti. Gli ingredienti, dal talento all'estro, passando per la classe, la fantasia e i gol, hanno poi fatto il loro: si sono amalgamati l'un l'altro dando vita a un piatto prelibato, degno dei migliori chef stellati, che il Milan ha iniziato a gustarsi leccandosi addirittura i baffi. 

MAGIA

Si scrive Domi, si legge magia. Il classe 2007 di Sesto San Giovanni è il classico giocatore che ti ruba l'occhio. Che sia un dribbling, un assist, o ancora un gol è poco importante: resta il talento. Quello vero, quello genuino, quello innato. Quello che Cristiano Gazzola ha saputo far fruttare in tutto e per tutto. E pure quello che da anni a questa parte gli ha permesso di essere sulla bocca di tutti. D'ora in poi sarà tutto un crescendo: perché se giocare nel Milan è già roba per pochi, essere protagonista in questo Milan - quello dei classe 2007, ossia i campioni d'Italia 2021/2022 - se vogliamo è ancora più difficile. Roba per pochi, dunque, ma roba per Domi. Stando ai fatti, è stato proprio lui a sostituire Francesco Camarda, nel frattempo passato stabilmente con la formazione Primavera di Ignazio Abate. Problema, soluzione: Lantignotti ha salutato il predestinato per eccellenza e ne ha accolto un altro che, con le dovute proporzioni, ha tutte le carte in regola per prendersi la scena. Per capire dove potrà arrivare Domi è forse presto, così come è sicuramente azzardato lanciarsi in previsioni più o meno veritiere. Restano i fatti, i numeri: da sempre dalla sua parte, da domenica scorsa pure sotto gli occhio della dirigenza rossonera. E sì, Domi c'è...

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