Primavera 1
21 Ottobre 2023
PRIMAVERA INTER: capitan Stankovic, capitano nerazzurro
Per l'Inter ci sono solo buone notizie. La prima: la vetta della classifica, lasciata due settimane fa dopo il pareggio in casa della Sampdoria, è di nuovo realtà. Il pari senza reti tra Roma e Milan ha reso possibile l'aggancio ai cugini rossoneri, la prestazione da lode contro il Sassuolo ha fatto il resto. Da qui la seconda, ovvero il risultato. Un 4-0 che convince in tutto e per tutto: perché vale la quinta vittoria in campionato, perché rappresenta la seconda uscita senza subire gol (l'ultima volta risaliva alla prima giornata contro l'Empoli), perché le modalità attraverso le quali è arrivata non lasciano spazio a particolari interpretazioni. Non è mancato niente: dai gol - quello nel primo tempo di Sarr, arrivato qualche minuto dopo l'autorete di Cannavaro che è valsa il vantaggio, e quelli nella ripresa Akinsanmiro e Kamate - alle prestazioni, su tutte quelle di Stante dietro, Berenbruch in mezzo e Quieto davanti. Oltre alla consapevolezza di poter arrivare in fondo ad ogni competizione. Ecco quindi la terza e ultima: martedì c'è la Youth League e arriverà il Salisburgo. Dopo due pareggi consecutivi, quello di San Sebastian contro la Real Sociedad e quello di Milano contro il Benfica, per i nerazzurri è tempo di cambiare marcia anche in Europa. E se le premesse sono queste, gli austriaci devono assolutamente temere questa Inter.
Fino alla lettura delle formazioni, giusto una manciata di minuti prima del fischio d'inizio, non si parlava d'altro. Sicuramente in tribuna, dove l'attenzione - smartphone alla mano - era tutta per il finale di Roma-Milan, per la cronaca terminata 0-0. Ma probabilmente anche in spogliatoio, perché Stankovic e compagni entrano in campo forti di due certezze. La prima: una vittoria vorrebbe dire aggancio ai cugini rossoneri e quindi primo posto, inoltre archivierebbe definitivamente il mezzo passo falso di Genova di due settimane fa. La seconda riguarda l'immensa qualità dei baby nerazzurri, che aggrediscono la partita fin dal primo secondo e provano a indirizzarla in tempo zero. Chivu sopperisce all'assenza per infortunio di Di Maggio - in mediana al fianco del cap ci sono Akinsanmiro e Berenbruch - e punta sul solito tridente con Kamate e Quieto a supporto di Sarr, mentre dietro Stante e Matjaz guidano il reparto completato da Aidoo a destra e Motta a sinistra. Il pallone ce l'ha sempre l'Inter: capace di recuperarlo e gestirlo con Stankovic, portarlo negli ultimi trenta metri con Berenbruch e lavorarlo sulla trequarti con Kamate. Manca giusto il gol, dettaglio impossibile da trascurare anche perché dall'altra parte c'è un Sassuolo in forma, fresco di due successi di lusso contro Atalanta e Roma - entrambe vittoria per 3-2 - che si dimostra in grado di attutire il colpo, ripartire grazie all'inventiva di Leone e pure spaventare Raimondi. Succede al minuto 18 nel primo e unico affondo neroverde: Russo lavora di sponda, Kumi raccoglie l'invito ma calcia a lato.
Prima e dopo è dominio nerazzurro. E poco importa se i tentativi Berenbruch (doppio, uno al 5' e uno di testa al 29') e Akinsanmiro (destro a lato al 14') non trovano fortuna, perché nel giro di quindici minuti - a cavallo dell'intervallo - l'Inter va prima in vantaggio, poi raddoppia e infine la chiude. Se nell'1-0 è evidente la complicità di Cannavaro, sfortunato nel deviare in rete un cross di Quieto, nel raddoppio si intravede invece tutta la qualità della squadra di Chivu. Il solito Quieto cerca e trova in verticale Sarr, quindi la magia: perché si porta a spasso un avversario, ma soprattutto perché trova l'angolo più lontano con un sinistro a giro delizioso. Quindi il tris in apertura di ripresa, l'essenza del calcio. Akinsanmiro apre con un colpo di tacco e chiude con un tap-in vincente dopo una parata clamorosa di Scacchetti, nel mezzo un'apertura millimetrica di Kamate - per l'ennesima volta tra i migliori - e un destro a giro delizioso di Quieto. È l'episodio che mette la parola fine alla partita. Al Sassuolo non bastano gli accorgimenti di Bigica: che ne cambia due subito all'intervallo - fuori Neophytou e Loeffen e dentro Baldari e Ionnaou - e che ridisegna nuovamente la formazione prima della mezz'ora buttando nella mischia anche Caragea, Petrosino e Moriano. Per l'Inter è l'esatto opposto. Prima cala il poker con Kamate (14'), che appoggia facile in rete il quato gol stagionale dopo un bel mancino di Quieto, a cui manca veramente la gioia dopo una prova da Oscar. Poi la gestisce fino al triplice fischio: Spinaccè, Vedovati e Diallo danno brillantezza in avanti, Bovo garantisce geometria in mezzo, Miconi dona freschezza alle corsie. Il risultato? Inter straripante e quinta vittoria consecutiva portata a casa con merito.
INTER-SASSUOLO 4-0
RETI: 34' aut. Cannavar (S), 45' Sarr (I), 2' st Akinsanmiro (I), 13' st Kamate (I).
INTER (4-3-3): Raimondi 6.5, Aidoo 6.5, Stante 7, Matjaz 7, Motta 6.5 (30' st Miconi sv), Akinsanmiro 7.5, Stankovic 7, Berenbruch 7 (16' st Bovo 6.5), Kamate 7.5 (16' st Vedovati 6), Sarr 7.5 (16' st Spinaccè 6.5), Quieto 7 (30' st Diallo sv). A disp. Tommasi, Nezirevic, Guercio, Ricordi, Mazzola, Alexiou. All. Chivu 7.
SASSUOLO (4-3-1-2): Scacchetti 6.5, Cinquegrano 6, Loeffen 5 (1' st Ioannou 5.5), Cannavaro 5.5, Falasca 6.5, Kumi 5.5 (22' st Petrosino 6), Pigati 6, Leone 6 (30' st Moriano sv), Knezovic 5.5 (8' st Caragea 6), Russo 6, Neophytou 5 (1' st Baldari 6.5). A disp. Zouaghi, Piantedosi, Lopes, Rovatti, Corradini, Parlato. All. Bigica 5.
ARBITRO: Ancora di Roma 1 7.
ASSISTENTI: Marchese di Pavia e Peletti di Crema. AMMONITI: Cinquegrano (S), Neophytou (S).