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Youth League

La pazza Inter sfiora la rimonta del secolo: nerazzurri ko in Europa, la Youth League è un tabù

I ragazzi di Chivu soffrono nel primo tempo, poi il Salisburgo resta in dieci e la vince soffrendo

PRIMAVERA INTER

PRIMAVERA INTER: Sarr, centravanti nerazzurro

Per un'Inter che funziona a meraviglia, quella versione campionato, ce n'è una che non ingrana, quella versione Youth League. Dopo due pareggi contro Real Sociedad e Benfica, simili per risultato ma diametralmente opposti per modalità, arriva la doccia fredda contro il Salisburgo, sempre più primo nel girone grazie a sette punti nelle prime tre uscite: Daghim la sblocca alla mezz'ora, Zeteny raddoppia sempre nel primo tempo e Hamzic alza il muro nella ripresa. Con le sue parate - da evidenziare almeno due interventi decisivi su Spinaccè - sopperisce all'espulsione di capitan Moswitzer (fallo da ultimo uomo) che regala all'Inter prima una mezz'ora abbondante in superiorità numerica, poi il gol della speranza di Vedovati. Quindi, nell'ordine: l'illusione di poterla riprendere con Sarr, l'amarezza per il tris di Atiabou nel recupero, un mezzo sorriso per il definitivo 3-2 di Spinaccè a tempo praticamente scaduto.

Per Chivu si tratta della prima sconfitta stagionale e, ironia della sorte, arriva proprio a Interello: fortino inespugnabile in campionato (4 vittorie, 13 gol fatti e solo uno subito) ma saccheggiato senza fronzoli dagli austriaci, apparsi superiori nel primo tempo ma ben più vulnerabili nei secondi 45 minuti. E la situazione nel girone, in attesa dell'esito della sfida tra Benfica e Real Sociedad, si complica preoccupantemente: l'imperativo tra due settimane in Austria sarà fare punti, se non altro per provare a giocarsi tutto negli ultimi 180 minuti. 

NOTIZIE

«Luca, due tocchi!». Tre parole, quelle di Cristian Chivu, che riassumono alla perfezione il primo tempo di Interello. Le notizie sono infatti due. La prima: Luca Di Maggio ha superato l'infortunio che gli ha impedito di rispondere alla convocazione di Bernardo Corradi in Nazionale e sta bene. Rientra dal primo minuto e lo fa in un centrocampo inedito: Bovo e Stankovic si dividono in compiti in cabina di regia, Dima si piazza alle spalle dell'unica punta Sarr - fresco di eurogol in campionato contro il Sassuolo - con Kamate e Quieto sulle corsie. La seconda: il Salisburgo parte a mille, attacca con diversi uomini e, sfruttando ritmo e intensità, costringe i nerazzurri a giocare il pallone alla svelta. A due tocchi, appunto. Ma gli austriaci sono anche altro: precisi in impostazione con Neto, abili in entrambe le fasi con le due mezzali Paumgartner e Sulzbacher, devastanti in avanti sfruttando la coppia d'assi Reischl-Daghim. E pure un po' folli, vedi il tentativo di semirovesciata di Reischl: bene la coordinazione, molto bene il coraggio, da rivedere la mira (8'). Col senno di poi un segnale, tanto che alla prima occasione buona è vantaggio Salisburgo: Daghim si libera in area, se la sposta sul sinistro e con un bel rasoterra batte Calligaris (26'). Alla seconda è addirittura raddoppio, con Zeteny che approfitta di una dormita difensiva - il suo calcio di punizione più che un tiro è un cross - e firma il 2-0 (40'). Nel mezzo un'Inter che prende coraggio, che a sprazzi riesce anche a imporre il proprio gioco ma che no, proprio non incide. È eloquente il numero di palloni toccati da Sarr, il centravanti: zero, così come i tiri verso la porta di Hamzic.

RIPRESA

Anche questo riassume alla perfezione il primo tempo di Interello. Nell'intervallo Chivu corre subito ai ripari: esce Di Maggio ed entra Spinaccè. Un uomo in meno in mezzo ma uno in più negli ultimi trenta metri, laddove ai nerazzurri è sempre mancato il guizzo anche solo per sondare il terreno dalle parti di Hamzic. La strada intrapresa sembra quella giusta, se non altro perché la retroguardia austriaca è costretta agli straordinari per arginare la manovra di Stankovic e compagni: da una parte è più verticale e quindi più pericolosa, dall'altra ancora un po' troppo fievole per puntare al bersaglio grosso. L'occasione però arriva e non è niente male: Kamate serve Quieto, ma sul più bello il fantasista della Nazionale calcia alto (7'). Quindi l'episodio che cambia, stravolge la partita. Moswitzer, capitano degli austriaci e pressoché perfetto per un'ora, si lascia scappare per la prima volta Sarr e lo stende a campo aperto: rosso diretto e Salisburgo in dieci uomini. L'Inter non se lo fa ripete due volte e ne approfitta: Stankovic veloce in verticale per Kamate, quest'ultimo fa lo stesso con Vedovati, nel frattempo subentrato a Quieto, e porta al gol della speranza. Se l'azione dell'ex Virtus Ciserano Bergamo è perfetta, la conclusione lo è altrettanto: gran mancino in diagonale e pallone in buca d'angolo (28'). L'ultimo quarto d'ora è roba da cuori forti: perché la partita è ormai cambiata, perché salvo rare eccezioni (da segnalare un colpo di testa a lato di Daghim) si gioca a una porta sola, perché Spinaccè ci prova due volte (33' e 35') e va a un passo dalla clamorosa rimonta. Poi la doccia fredda nel recupero: Crescenti assiste e Atiabou colpisce (46'). Il Salisburgo avanti ancora di due gol, che torna uno grazie al sigillo all'ultimo respiro di Spinaccè.

IL TABELLINO

INTER-SALISBURGO 2-3
RETI (0-2, 1-2, 1-3, 2-3): 26' Daghim (S), 40' Zeteny (S), 28' st Vedovati (I), 48' st Atiabou (S), 50' st Spinaccè (I).
INTER (4-2-3-1): Calligaris 6, Aidoo 5.5 (14' st Miconi 6), Stante 6.5, Matjaz 6, Motta 6 (34' st Stabile sv), Bovo 6, Stankovic 6.5, Kamate 7, Di Maggio 5.5 (1' st Spinaccè 7), Quieto 5.5 (13' st Vedovati 7), Sarr 5. A disp. Raimondi, Ricordi, Guercio. All. Chivu 6.
SALZBURG (4-3-1-2): Hamzic 7, Gevorgyan 6.5, Moswitzer 5, Schuster 6, Pejazic 6.5, Paumgartner 6.5, Neto Elione 7 (39' st Atiabou 7), Suizbacher 6.5 (21' st Zikovic 6), Zeteny 7, Daghim 7.5, Reischl 6 (16' st Crescenti 6.5). A disp. Zawieschitzky, Striednig, Brandtner, Trummer. All. Cinel 7.
ARBITRO: Majcevs (LVA)
ASSISTENTI: Svipsts (LVA) e Sevcenko (LVA)
QUARTO UOMO: Ghersini (ITA)
ESPULSO: 18' st Moswitzer (S).
AMMONITI: Vedovati (I), Matjaz (I), Kamate (I), Daghim (S), Gevorgyan (S).

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