Cerca

L'intervista

Dai campi dei Dilettanti al gol in Europa League: l'incredibile viaggio del bomber giramondo

La storia di Godberg Cooper, dall'Aurora Seriate alla sfida con il Wolfsburg: «Il gol con lo Slavia Sofia il momento più bello della mia vita»

Godberg Cooper

La storia di Godberg Cooper è la contro-prova dell’ "ideale dell’ostrica" di Giovanni Verga, che recita il seguente principio: «Se un individuo si distacca dalla classe sociale di cui fa parte o se cerca di elevarsi, sarà destinato a soffrire e a fallire e persino a perdere tutto ciò che già possiede». Invece questo ragazzo classe 1997 ha avuto il coraggio di allontanarsi dalla propria realtà e dai campi di Eccellenza e Serie D è riuscito ad arrivare fino ai preliminari di Europa League e a segnare al suo esordio.


CHI È GODBERG COOPER

Il suo nome completo è Godberg Barry Cooper, è un classe 1997 di origini ghanesi che ha iniziato a giocare a calcio a 3 anni. Questa passione gliel’ha trasmessa suo padre e la sua prima squadra è stata l’Albano Calcio, una piccola realtà della provincia bergamasca. Le sue prestazioni gli hanno permesso di accedere al settore giovanile più ambito nella provincia e invidiato in tutta Italia: quello dell’Atalanta. Veste nerazzurro fino ai 14 anni, poi saluta Zingonia trasferendosi all’Aurora Seriate. In qualche stagione riesce a formarsi ulteriormente e torna ad indossare la casacca dell’Atalanta per qualche apparizione nel campionato Primavera. Al termine della sua esperienza torna all’Aurora Seriate e partecipa al campionato di Serie D; poi per due stagioni scende di categoria in Eccellenza, con due annate che resteranno impresse nella sua carriera: nella prima guadagna la promozione in Serie D con lo Scanzorosciate, nella seconda raggiunge la doppia cifra con l’Intercomunale. Nell’estate del 2017 arriva un’offerta dal Portogallo per giocare in terza divisione, il centravanti ci pensa poco ed incomincia la sua scalata verso la gloria.

GODBERG COOPER • Doppio scatto amarcord relativo alla sua esperienza con la maglia dell'Aurora Seriate

THE JOURNEY

Un inizio da film, la decisione è stata presa per poter verificare che all’estero si riesca ad emergere più facilmente dalle categorie minori: «Qui in Italia è più complicato, o quasi impossibile - le sue parole - risalire dalla Serie D o dall’Eccellenza; mentre all’estero hai più opportunità di dimostrare il tuo valore. Così appena mi è arrivata l’offerta dal Portogallo non ho esitato ad accettarla. Prima ho sostenuto una prova, ho segnato due reti nelle partite amichevoli e mi hanno ingaggiato». È così che Godberg Cooper comincia il suo viaggio in Europa riuscendo a raggiungere la Primeira Division portoghese passando al Condeixa dove raggiunge la doppia cifra e viene ingaggiato dall' Arouca che lo gira in prestito nelle leghe minori alla Vianense. Poi si trasferisce in Svizzera nell’ FC Schaffhausen e nella stagione successiva vola in Albania al Kukesi per partecipare al campionato post Covid della stagione 2020/2021. A gennaio arriva la chiamata dal Makedonija G.P. e in 10 gare realizza 2 reti. Nella scorsa stagione ha indossato la casacca del Chindia Targoviste, in prima divisione rumena, ma la squadra viene retrocessa. In estate arriva la chiamata del suo attuale club, l’UTA Arad in Serie A romena. Questa carriera è stata possibile grazie alla sua capacità di ambientarsi e di adeguarsi a vivere in altri Paesi: «Mi sono trovato bene in tutte le Nazioni in cui ho giocato, ma se devo scegliere ti dico Svizzera, Portogallo e attualmente in Romania. Le differenze tra i vari Paesi si nota dalle infrastrutture. Riguardo al calcio giocato dipende molto dalla squadra, ma generalmente in Italia si cerca di più la tattica rispetto che nell’Europa dell'est, dove il gioco è molto più fisico. Sono contento di aver riempito il mio bagaglio culturale conoscendo persone e tradizioni di luoghi diversi, sono esperienze che ti aiutano a crescere». In questo viaggio è riuscito a togliersi diverse soddisfazioni, ma una su tutte è impareggiabile: la rete in acrobazia all’esordio in Europa League con la maglia del Kukesi contro lo Slavia Sofia, che ha consentito alla propria squadra di accedere al turno successivo, dove avrebbe affrontato il Wolfsburg: «È stata la partita più importante della mia carriera, una gara che mi porterò dentro fino alla fine dei miei giorni. Nel turno successivo abbiamo affrontato il Wolfsburg di Weghorst e Arnold, con i quali sono tuttora in contatto, ma la sfida contro lo Slavia Sofia è impareggiabile».

Godberg in azione con la maglia dell'UTA Arad

MOMENTO NOSTALGIA

Girare l’Europa inseguendo un sogno e mille palloni, ma le difficoltà sono presenti all’ordine del giorno. Anche Godberg ha avuto i suoi momenti negativi e nostalgici durante questo percorso, ma ciò gli ha permesso di crescere e costruirsi il proprio mondo: «Gli inizi sono stati complicati, la nostalgia da giovanissimo non è stata semplice, ma quando vuoi sfondare nel calcio e vuoi farti conoscere devi fare questi sacrifici e se hai grandi obiettivi devi soffrire. Ora riesco a gestirla meglio, ma la malinconia non manca nei momenti in cui la ruota non gira e avresti bisogno di qualcuno con cui confrontarti. Grazie alla mia famiglia, alla mia fidanzata, ai miei amici e a Dio riesco a rialzarmi da queste situazioni e a non demordere».

IL MAESTRO MURAT YAKIN

Cooper nel suo percorso ha avuto l’opportunità di conoscere e di relazionarsi con persone e professionisti di un certo calibro, molti di questi sono stati fondamentali per la sua crescita e per valorizzare le sue qualità, uno su tutti è stato l’attuale tecnico della nazionale della Svizzera Murat Yakin: «Lui in Svizzera è una leggenda e quando ho giocato lì era lui il mio allenatore. Nella partitella di fine allenamento aveva messo la regola che su di me era regolare fare fallo e nonostante cadessi tutto era regolare, questo per poter migliorare il mio fisico, la mia tenuta e per trovare maggiore equilibrio nonostante i contrasti ruvidi».

Godberg Cooper con la maglia dell'UTA Arad

NAZIONALE E OBIETTIVI

Lui ha il doppio passaporto, sia italiano sia ghanese, grazie alle origini africane dei suoi genitori. Con gli Azzurri ha avuto l’opportunità di giocare nell’Under 18 e svolgere qualche allenamento, mentre la nazionale ghanese era interessata a convocarlo per la Coppa del Mondo. Attualmente i suoi obiettivi sono quelli di poter segnare tanti gol e poter giocare in un top club: «Se Dio vorrà firmerò con qualche squadra importante, ma tutto ciò dipenderà da me. Rimanendo sempre con i piedi per terra, lavorando sodo e migliorare fino alla fine dei miei giorni».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter