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L'Inter è sempre più devastante: vince ancora, resta al primo posto e lancia la sfida al Milan

I nerazzurri la vincono negli ultimi dieci minuti grazie a Di Maggio e Akinsanmiro

PRIMAVERA INTER

PRIMAVERA INTER: Luca Di Maggio, talento nerazzurro

Tre minuti, 180 secondi. Il tempo di un caffè per chiudere la pratica Genoa, mettere pressione al Milan - sconfitto giusto qualche ora dopo a Empoli - e piazzarsi in vetta alla classifica in solitaria. E pure per preparare con il sorriso la delicata trasferta di Salisburgo, snodo cruciale per mantenere vivo il sogno Youth League. Probabilmente non è stata l'Inter più bella della stagione, ma sicuramente ha rappresentato una delle più letali. Come il colpo di testa di Di Maggio, che rende giustizia allo splendido assist di Cocchi e firma il vantaggio. Come il destro vincente di Akinsanmiro, imbeccato da Zuberek e autore del definitivo 2-0. E come la prova dell'intera formazione nerazzurra: che non incide nel primo tempo, che rischia grosso a metà ripresa, che la vince con carattere grazie a due gol in tre minuti a dieci dalla fine. Proseguono anche le strisce positive: le vittorie in casa diventano cinque, le gare senza perdere addirittura nove.

NOTIZIE

Per Chivu ci sono due notizie, una buona e una cattiva. La buona: Kamate, il miglior marcatore stagionale e probabilmente anche il giocatore più importante, è fuori ma sta bene. L'assenza dalla lista dei convocati è puramente a scopo precauzionale: mercoledì partirà con la squadra per l'Austria e sarà a disposizione per la delicatissima sfida di Youth League contro il Salisburgo. Problema, soluzione: Sarr si allarga a destra, dall'altra parte c'è il solito Quieto e Spinaccé, che torna titolare dopo oltre un mese, fa il centravanti. Dietro si rivede Cocchi, fuori dalla trasferta di Genova contro la Samp, mentre per il resto è la classica Inter: Matjaz-Stante la coppia difensiva, Aidoo re della corsia destra, capitan Stankovic in mediana affiancato da Berenbruch e Akinsanmiro. La cattiva: il Genoa c'è, il Genoa è vivo. E nonostante le assenze di capitan Palella (lungodegente) e Fini (convocato da Gilardino per la trasferta di Cagliari) arriva a Milano con l'atteggiamento giusto. In primis perché rispetta l'Inter, chiaramente con tutto ciò che ne consegue: il baricentro è basso, la densità in mezzo al campo è tanta, gli uomini dietro la linea del pallone sono altrettanti. Dopodiché perché non si snatura e quindi prova a farsi vedere in avanti. Lo fa per due volte tra il 41' e il 43': prima Romano sonda il terreno da fuori ma Calligaris blocca, poi Bornosuzov manca di poco il pallone su un bel cross di Sarpa. Primi e unici tentativi in un primo tempo bloccato, giocato sul filo del rasoio. E sicuramente tutt'altro da ricordare per l'Inter, anche perché Calvani va a riposo con un numero eloquente di parate: zero.

GOL

Nulla a che vedere con il secondo tempo. La musica cambia e lo si capisce fin da subito: un po' perché le squadre si allungano, un po' perché il cronometro scorre inesorabile, un po' perché l'Inter prova a vincerla. E anche in questo caso con tutto ciò che ne comporta. Perché per due occasioni costruite dai nerazzurri, una conclusione debole di Berenbruch(4') e un destro di Spinaccè che impegna Calvani (7'), ce ne sono altrettante - pure con gli interessi - per il Genoa. Nella fattispecie tre, tutte per Bornosuzov: che non trova la porta su assist di Papadopoulos (10'), che spara alto dopo un bel servizio di Romano (13'), che sfiora il palo col mancino dopo un bel lavoro di Sarpa (16'). Nel mezzo le prime mosse di Chivu: escono Aidoo e Spinaccè, entrano Nezirevic e Di Maggio. Quindi l'eroe del triplete inserisce, nell'ordine: Diallo, Zuberek e Owusu, con quest'ultimo che si rivede in campo dopo due mesi. Mosse che prima cambiano la partita, poi la chiudono. Succede tutto in tre minuti e a dieci dalla fine, proprio quando il Genoa pregustava un pareggio di lusso in casa della prima della classe. L'1-0 è un capolavoro di Cocchi e Di Maggio: il primo pennella con il sinistro, il secondo batte di testa Calvani (33'). Nel 2-0 i meriti vanno divisi equamente tra Zuberek, che arriva sul fondo e mette in area un gran pallone, e Akinsanmiro, che lo raccoglie e mette la parola fine alla partita.

IL TABELLINO

INTER-GENOA 2-0
RETI: 33' st Di Maggio (I), 36' st Akinsanmiro (I).
INTER (4-3-3): Calligaris 6, Aidoo 6 (11' st Nezirevic 6), Stante 6.5, Matjaz 7, Cocchi 7, Akinsanmiro 7.5, Stankovic 6.5, Berenbruch 7 (32' st Owusu sv), Sarr 6.5 (32' st Zuberek sv), Spinaccè 6 (11' st Di Maggio 7.5), Quieto 6 (25' st Diallo sv). A disp. Raimondi, Bovo, Stabile, Motta, Guercio, Ricordi. All. Chivu 7.
GENOA (4-2-3-1): Calvani 6.5, Scaravilli 6, Cissè 5.5, Abdellaoui 5.5, Sarpa 7 (41' st Meconi sv), Kuavita 6, Arboscello 6, Romano 6.5, Papadopoulos 6.5, Omar 6 (41' st Papastylianou sv), Bornosuzov 5.5. A disp. Consiglio, Tosi, Rossi, Ferroni, Goncalinho, Barbini, Pittino, Bosia, Thorsteinsson. All. Agostini 6.5.
ARBITRO: Zago di Conegliano 6.5.
ASSISTENTI: Renzullo di Torre del Greco e Rinaldi di Pisa.
AMMONITI: Bornosuzov (G), Omar (G), Papadopoulos (G), Akinsanmiro (I), Stante (I).

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