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Milan, è una rimonta pazzesca! Camarda e Cuenca ribaltano il Genoa negli ultimi 8 minuti

Omar spaventa i rossoneri, che nel finale piazzano aggancio e sorpasso: il Diavolo è vivo

Milan-Genoa Primavera 1

MILAN-GENOA PRIMAVERA 1 • Camarda e Cuenca firmano la clamorosa rimonta del Diavolo

A 8 minuti dalla fine, la crisi del Milan in campionato era ufficialmente aperta. Il parziale di 0-1 contro il Genoa era impietoso: quella contro il Grifone sarebbe stata la terza sconfitta consecutiva e sarebbe stata la quarta nelle ultime cinque gare. Il secondo posto di due settimane fa sarebbe potuto diventare un quinto posto da far storcere il naso dopo un inizio di stagione così esaltante. Sarebbe, sarebbe, sarebbe… Tutto al condizionale: perché poi, nella realtà, quegli 8 minuti si sono giocati. E il Milan li ha sfruttati per cambiare il destino della partita e di un momento che da negativo diventa di puro delirio. I rossoneri sfruttano il Fattore C, rimontano il Genoa fino al 2-1, si riprendono il secondo posto (almeno per una notte in attesa dei risultati di Lazio e Sassuolo) e accorciano sull'Inter portandosi a un solo punto di distanza dai cugini con il derby in vista settimana prossima. E in questo caso per Fattore C non si intende fortuna bensì Camarda - che rimette in piedi la partita - e Cuenca, che con un colpo di testa in pieno recupero regala i tre punti a un Diavolo che torna finalmente a correre.

START AND STOP

Un po' per le fatiche di Coppa (in settimana il Milan ha centrato i quarti di finale di Tim Cup superando 4-0 l'Empoli), un po' perché il Genoa non è venuto a Milano per perdere, un po' perché l'assetto ultra-offensivo scelto da Abate ha bisogno di tempo per registrarsi: fatto sta che il Diavolo del primo tempo è tutto fuorché spumeggiante. La prima fiammata della partita è comunque di Jimenez che converge e calcia a girare con il destro, miracolo di Consiglio che mette in angolo con la punta delle dita (6'): ma è l'unico tentativo in una prima frazione nella quale i rossoblù riescono a trovare l'assetto giusto per non patire troppo la pressione offensiva milanista. Ma non solo, perché il Grifone riesce anche a rendersi pericoloso: Ekhator - all'esordio da titolare - va via di forza a Paloschi e conclude col destro, Raveyre devia di piede sul palo e poi Romano mette a lato il tap-in (26').

FATTORE C

Quando la partita si accende, però, non si spegne più. A dare il via ai fuochi d'artificio di un secondo tempo brillante è il vantaggio del Genoa: Omar raccoglie una palla vagante al limite dell’area, fa fuori con una finta Malaspina e Nsiala e indovina il sinistro vincente che passa tra le gambe di Paloschi e non lascia scampo a Raveyre (9' st). Un gol che fa venire gli incubi a un Milan che poi se la vede brutta in almeno altre due occasioni: prima con Ekhator che esplode il destro, Raveyre mette in corner in qualche modo (18' st); poi con un lampo di Papadopoulos dai 20 metri, sinistro che incoccia il palo interno alla destra di Raveyre (32' st). Sembra che il Diavolo debba soccombere da un momento all'altro, ma è in momenti come questi che a fare la differenza è il carattere delle grandi squadre. E il Milan, oltre ad essere una grande squadra, ha in attacco un ragazzo che ogni palla che tocca la trasforma in oro, anche in giornate non particolarmente esaltanti come questa: sull'angolo di Liberali e dopo il colpo di testa di Cuenca, sul secondo palo c’è Camarda che ci mette il corpo sull’uscita di Consiglio e pareggia (37' st). Il bomber classe 2008 prova a ripetersi poco dopo, ma la sua conclusione dopo il velo di Liberali sul cross basso di Magni da sinistra è fuori misura (44' st). Ma è anche un messaggio che il Milan vuole vincerla. E in pieno recupero il Milan la vince: altro corner di Liberali stavolta da destra, colpo di testa di Cuenca in torsione e palla che termina la sua corsa in fondo al sacco sul secondo palo.

IL TABELLINO

MILAN-GENOA 2-1
RETI (0-1, 2-1): 9' st Omar (G), 37' st Camarda (M), 48' st Cuenca (M).
MILAN (4-2-3-1): Raveyre 6.5, Magni 7, Paloschi 6 (32' st Parmiggiani sv), Nsiala 6.5, Jimenez 7 (32' st Bakoune sv), Malaspina 6 (21' st Bonomi 6.5), Stalmach 6 (17' Sala 6.5), Scotti 6 (21' st Liberali 7), Cuenca 7.5, Sia 6.5, Camarda 7. A disp. Bartoccioni, De Bonis, Nissen, Perina, Martinazzi, Skoczylas. All. Abate 7.
GENOA (4-2-3-1): Consiglio 6.5, Bosia 6 (1' st Tosi 5.5), Abdellaoui 6, Algueche 6, Sarpa 5.5, Arboscello 6.5, Goncalinho 7 (25' st Rossi 6), Thorsteinsson 5.5 (1' st Omar 7, 41' st Venturino sv), Papadopoulos 6.5, Romano 5.5, Ekhator 7 (35' st Ghirardello sv). A disp. Calvani, Ferroni, Meconi, Barbini, Cissè, Pittino. All. Agostini 6.
ARBITRO: Emmanuele di Pisa 7.
ASSISTENTI: Cavalli di Bergamo e Macchi di Gallarate.
AMMONITI: Papadopoulos (G), Goncalinho (G), Sarpa (G), Bosia (G), Malaspina (M), Magni (M).

GLI SCHIERAMENTI

Il 4-2-3-1 del Milan • Sistema di gioco iper-offensivo per il Diavolo, con Abate che mette in campo fin dall'inizio tutta l'artiglieria pesante: senza Zeroli è centrocampo a due con Malaspina e Stalmach a supportare tutta la fantasia di Scotti, Cuenca e Sia alle spalle di Camarda. Dietro chance per Paloschi al fianco di Nsiala, per Jimenez a sinistra e per Raveyre tra i pali.

Il 4-2-3-1 del Genoa • Agostini non sorprende e si affida al solito modulo ma fa esordire dal primo minuto Ekhator: alle sue spalle Thorsteinsson, Papadopoulos e Romano, in mediana con Arboscello c'è Goncalinho. Novità difesa con Abdellaoui e Algueche inedita coppia di centrali.

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