Primavera 1
22 Dicembre 2023
MILAN-VERONA PRIMAVERA 1 • Chaka Traore e Agbonifo, due tra i protagonisti della sfida tra i rossoneri e l'Hellas
«It ain't over 'til it's over», ossia «Non è finita finché non è finita». Non c'entra il baseball e non c'entra Yogi Berra, ma è l'aforismo perfetto per un Milan-Verona che si risolve in un finale incredibile dopo una serie di emozioni altrettanto incredibili. Una partita in cui il Diavolo vede le streghe, risorge come solo lui sa fare in un secondo tempo arrembante e crolla quando ormai il più sembrava fatto. Dopo un derby in cui erano arrivati segnali positivi, i rossoneri tornano ai difetti visti nell'ultimo periodo e incappano nella quarta sconfitta nelle ultime 7 partite. Troppe, distinta alla mano, le assenze: con Bakoune squalificato e Pioli che saccheggia Nsiala, Simic e Zeroli per la trasferta di Salerno della prima squadra, Abate è in difficoltà anche solo a scegliere l'undici titolare. Eppure, dopo un primo tempo da incubo chiuso sul 2-0 per l'Hellas che sbaglia anche il rigore che avrebbe chiuso ogni discorso, il Milan nel secondo tempo la riapre con un capolavoro di Traore e un colpo di tacco di Simmelhack, che già aveva segnato un gol pesantissimo con la Sampdoria. Stavolta, però, la firma del danese vale solo per il tabellino: a tempo abbondantemente scaduto, infatti, il Verona rimette avanti il muso con l'ultima ripartenza. Dentale fredda Raveyre e fa scattare la festa gialloblù.
Eppure, il primo quarto d'ora dei rossoneri non è affatto male. Il 4-3-3 cangiante in 4-1-4-1 copre bene tutte le zone del campo, con Cuenca e Bonomi chiavi di volta di un centrocampo sorretto difensivamente dal solo Sala, fresco di firma sul suo primo contratto da professionista. Mossa che funziona, ma solo se la squadra tiene in mano le redini del gioco. Come, appunto, nella prima parte della gara con il Milan che sfiora il vantaggio (angolo di Bonomi, stacco imperioso di Cuenca che impegna Toniolo con un colpo di testa schiacciato a terra al 7') e che chiede un rigore per un intervento ingenuo di Nwanege su Traore. Quando però il Verona mette la testa fuori dalla propria metà campo, per il Diavolo sono dolori: al 14’ angolo di Patanè da sinistra, Nwanege colpisce di testa in anticipo ma la conclusione è larga; al 16' Patanè crossa da destra, Ajayi gira sul primo palo ma Raveyre risponde presente. Sono i prodromi di una seconda parte di gara tutta di marca Verona. Che la sblocca: cross di Rigo da sinistra, colpo di testa di Diao e palla all’incrocio dei pali (18'). Che raddoppia: grande assist di Riahi per Agbonifo che incrocia all’angolino con il destro al primo pallone toccato (31'). E che avrebbe anche l'occasione di chiuderla: palla alta, Ajayi tocca di testa, Amaral in salto colpisce con la mano ed è calcio di rigore che però Diao spedisce sul palo (42'). E il Milan? Tutto nel palo clamoroso di Scotti colpito sull'1-0 con un destro basso dopo la bella iniziativa di Traore (26'). Forse poco, ma comunque un messaggio chiaro ai presenti: il Diavolo c'è.
Il Diavolo c'è, appunto, e nella ripresa lo dimostra. Fin dai primi minuti - con una bomba da fuori di Sala che Toniolo toglie dall’incrocio volando alla sua destra (5' st) - e soprattutto grazie ai cambi di Abate che manda in campo Camarda e Perina arretrando Scotti nel ruolo di terzino destro come nel derby e allargando Cuenca nel tridente d'attacco. Il Verona avrebbe spazio in contropiede (solo un salvataggio di Malaspina su Riahi a botta sicura evita il terzo gol), ma il Milan ha tutta la voglia del mondo di andarsi a riprendere la partita. E dopo una gran giocata di Cuenca che se la porta sul sinistro e spara fuori di un soffio sul secondo palo (15' st), il gol della speranza arriva con una punizione bellissima di Traore che passa sopra la barriera prima di infilarsi nel sette (19' st). Sammarco cerca di togliere l'ossigeno ai rossoneri, ma l'innesto di Liberali dà l'ultima spinta al Milan che a 5 minuti dalla fine pareggia: angolo dello stesso Liberali, palla che esce dall’area per il destro di Scotti, colpo di tacco di Simmelhack e il 2-2 è servito. Ci sarebbe ancora tempo per vincerla, e qui forse il Diavolo commette un errore capitale sbilanciandosi troppo: e viene punito in un finale sconsigliato ai deboli di cuore. Al 50', infatti, con i 4 minuti di recupero concessi dall'arbitro già scaduti, il Verona trova le forze per l'ultima ripartenza: Diao vince il duello fisico su Parmiggiani e la palla schizza per Dentale in campo aperto, l'attaccante davanti a Raveyre non sbaglia e scatena la festa del Verona. Di nuovo fatal.
MILAN-VERONA 2-3
RETI (0-2, 2-2, 2-3): 18' Diao (V), 31' Agbonifo (V), 19' st Traore (M), 40' st Simmelhack (M), 50' st Dentale (V).
MILAN (4-3-3): Raveyre 6.5, Amaral 5 (1' st Perina 5.5), Parmiggiani 5, Malaspina 6, Magni 5.5 (31' st Paloschi sv), Cuenca 6, Sala 6.5, Bonomi 5.5 (1' st Camarda 6), Scotti 7, Sia 5 (37' st Liberali 7), Traore 7 (27' st Simmelhack 7). A disp. Torriani, Colzani, Martinazzi, Perera, Tezzele. All. Abate 5.5.
VERONA (3-5-2): Toniolo 7, Nwanege 6, Calabrese 6, Corradi 5, Patanè 6.5 (29' Agbonifo 7), Riahi 6.5, D'Agostino 6 (35' st Dalla Riva sv), Cissè 5.5 (42' st Szimionas sv), Rigo 7, Diao 7.5, Ajayi 6.5 (35' st Dentale 8). A disp. Marchetti, Castagnini, De Battisti, Doucoure, Fagoni, Pavanati, Vermesan. All. Sammarco 7.
ARBITRO: Silvestri di Roma 1 5.5.
ASSISTENTI: Biffi di Treviglio e El Filali di Alessandria.
AMMONITI: Dentale (V), Cissè (V), Calabrese (V), Magni (M).
Il 4-3-3 di Abate • Parmiggiani-Malaspina al centro della difesa davanti a Raveyre, Magni sgroppa a sinistra mentre a destra c'è l'esordio da titolare di Amaral; Sala unico mediano di ruolo, Cuenca mezzala da una parte e Bonomi dall'altra; davanti è tridente con Sia al centro, Scotti a destra e Traore a sinistra
Il 3-5-2 di Sammarco • Solo certezze in difesa con Nwanege-Calabrese-Corradi davanti a Toniolo; Patanè e Rigo esterni, D'Agostino regista, ai suoi fianchi ci sono Riahi e e Cissè; la coppia d'attacco è formata da Diao e Ajayi