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Il derby dell'anno è una lotta clamorosa: l'Inter dei campioni d'Italia resta davanti al Milan

Carrara apre e Lupo risponde: la classica di Milano finisce senza vincitori

Il derby più atteso è uno spettacolo: l'Inter dei campioni d'Italia resta davanti al Milan

E se Milan-Inter si giocasse a giugno, che sia a San Benedetto del Tronto, a Fermo oppure a Tolentino? Tradotto, se il derby di Milano - la partita delle partite, la crème de la crème - valesse il trono d'Italia? Tempo al tempo, intanto chissà. Chissà cosa avrà provato Fabio Pandolfi dopo aver colpito una traversa da 50 metri: sì, cinquanta metri. Chissà come sarà la nottata di Mirko Franchi, a un passo dal diventare re con un'azione da mille e una notte: serpentina clamorosa, tocco sotto sublime e pallone alto di un soffio. E chissà per quanto tempo Carrara e Lupo ricorderanno i rispettivi gol: il primo sfruttando l'assist capolavoro di Moressa, il secondo grazie a un destro sublime dai sedici metri. Sono i sigilli che decidono il derby di Milano (1-1): in classifica non cambia nulla, quindi l'Inter resta prima un punto avanti al Milan, ma per Baldo e Solivellas gli umori sono probabilmente contrastanti visto che, numeri alla mano, nella ripresa i rimpianti sono più per i nerazzurri che per i rossoneri. Quindi la domanda vien da sé: per quanto ripenseranno alla stracittadina del Vismara? Chissà...

BOMBONI

Subito quattro bomboni, giusto per ribadire un concetto chiaro ormai da settimane, mesi: in campo ci sono due delle squadre più forti d'Italia. Due di questi si trasformano in gol, precisamente il primo e l'ultimo: apre Carrara con un gran mancino al volo su assist di Moressa (4'), chiude Lupo ribadendo in rete dopo un mezzo miracolo in uscita di Mortarino (18'). Nel mezzo un po' di Inter, vedi la conclusione di La Torre - propiziata da un gran lavoro di Moressa, vertice alto del 4-3-1-2 nerazzurro - salvata alla grande da Pandolfi (17'). E un po' di Milan, con Arnaboldi e Valenta - rispettivamente perno difensivo ed esterno del 4-2-3-1 rossonera - in grande spolvero: il primo sfrutta l'assist di Pandolfi ma Mortarino para, il secondo ci riprova di testa ma non trova lo specchio (9').

Quindi tanto, tantissimo talento. I nerazzurri di Solivellas sono un mix tra vecchi e "nuovi": Breda e Peletti non fanno rimpiangere Bovio, ormai titolare fisso con l'Under 17, mentre Sorino, Grisoni Fasana e Carrara impreziosiscono una formazione che può già contare sui vari Lissi, Virtuani, La Torre, Moressa e Curcio. Viceversa, le scelte di Baldo non sorprendono più di tanto: Arnaboldi, Pandolfi e Pisati formano lo scheletro centrale, mentre le corsie sono dominate dalle coppie Angelè-Valenta a destra e Tartaglia-Lupo a sinistra. Il riferimento offensivo è La Mantia, ormai vicino alla trasformazione definitiva come centravanti. E pochi metri fuori dal campo, immancabile dietro la porta di Longoni, uno che il mestiere di attaccante l'ha assimilato abbastanza bene: Zlatan Ibrahimovic, presente come sempre a seguito del figlio Vincent.

RIPRESA

Sarà ricordato come il secondo tempo dei (non) euro-gol. Uno per parte come i sigilli nel primo quarto d'ora, ma questa volta l'ordine è diverso: prima Pandolfi calcia da 50 metri ma centra una clamorosa traversa (16'), poi Franchi fa tutto da solo e dal limite ci prova con un pallonetto delizioso (25'). Sì, anche in questo caso è una questione di centimetri. Ai confini botta e risposta tra Baldo e Solivellas: per il Milan entrano Plazzotta, Zaramella, Ibrahimovic e Pinessi, per l'Inter prima il trittico Moranduzzo-D'Agostino-Franchi, poi Leoni e Stefani. I rimpianti più grossi ce li ha il tecnico nerazzurro: un po' perché in apertura di ripresa Grisoni ha impegnato ancora una volta Longoni (11'), un po' perché La Torre ha avuto sul destro la seconda occasione della partita sugli sviluppi di calcio d'angolo (15'). 

Occasioni alla mano, quindi, l'Inter si fa preferire. E lo conferma anche nel finale quando Longoni è sollecitato ancora una volta: bella azione di Stefani, buon diagonale di destro ma l'intervento del portiere rossonero è repentino (40'). Il tutto, però, una decina di minuti dopo l'unica vera parata di Mortarino: Pandolfi inventa, Zaramella rifinisce ma l'eroe Scudetto di Fermo ci mette una pezza. Come a dire «per il derby ci siamo anche noi». Anzi, c'eravamo: al triplice fischio è 1-1 e no, lì davanti in classifica non cambia nulla.

IL TABELLINO

MILAN-INTER 1-1
RETI (0-1, 1-1): 4' Carrara (I), 18' Lupo (M).
MILAN (4-2-3-1): Longoni 7, Angelè 6.5, Tartaglia 7, Arnaboldi 7, Pandolfi 7.5, Cullotta 6, La Mantia 6, Grassini 6 (36' st Pinessi sv), Pisati 6.5 (22' st Ibrahimovic 6), Lupo 7.5 (22' st Plazzotta 6.5), Valenta 6.5 (22' st Zaramella 6.5). A disp. Pittarella, Basso Ricci, Lo Monaco, Nolli, Russo. All. Baldo 6.5.
INTER (4-3-1-2): Mortarino 7, Lissi 6.5, Sorino 6 (25' st Leoni sv), La Torre 6.5, Breda 7.5, Peletti 6.5, Grisoni Fasana 6.5 (12' st Moranduzzo 6), Virtuani 6.5, Carrara 7.5 (12' st Franchi 6), Moressa 7 (12' st D'Agostino 6.5), Curcio 6 (25' st Stefani sv). A disp. Dorigo, Suppa, Pavan. All. Solivellas 6.5.
ARBITRO: Ballabio di Seregno 7.
ASSISTENTI: Pasquazzo di Busto Arsizio e Fusco di Milano.

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