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Under 17 A-B

Scappa dalla guerra, non gioca per due anni e al primo pallone toccato stende il Milan dei record

L'Atalanta ha in casa un nuovo gioiello. Ha 16 anni, arriva dall'Ucraina e ha segnato all'esordio: «Il primo gol è sempre bellissimo»

Chissà cosa gli è passato per la testa quando la palla si è staccata del piede destro di Idele. Chissà cosa gli è passato per la testa quando quella palla si è diretta nella sua direzione. E chissà cosa gli è passato per la testa quando, dopo averla colpita con il suo piede sinistro, si è infilata inesorabilmente in rete alle spalle di Longoni. Un gol bellissimo, a suo modo storico, sicuramente indimenticabile. Perché bellissimo? Perché girare in rete di prima intenzione quel cross basso del compagno non è che fosse la cosa più semplice del mondo. Perché storico? Perché interrompe l'imbattibilità di una squadra, quella dei classe 2007 del Milan, che non perdeva una partita da 233 giorni. Perché indimenticabile? Perché segnare praticamente al primo pallone toccato dopo tutto quello che ha vissuto è qualcosa che non toglierà tanto facilmente dal cassetto dei ricordi. Tutt'altro. Questo gol, Vanja Ivan Lykholit, se lo ricorderà - ne siamo certi - per sempre. Perché è il primo con la maglia dell'Atalanta, ma soprattutto perché è l'inizio di una nuova vita. E non solamente calcistica.

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UN ESORDIO DA SOGNO

Lykholit, 17 anni da compiere il prossimo 16 marzo, è arrivato durante l'ultimo mercato estivo dal SV Deutz 05, club che milita nella sesta divisione tedesca. Mancino puro, era arrivato in Germania da solo dopo lo scoppio del conflitto nel suo paese nativo, l'Ucraina. Vanja, che nella partita contro il Milan di lunedì ha fatto il suo esordio assoluto con la maglia della Dea dopo essersi solamente allenato nella prima parte della stagione, vanta anche alcune presenze con le Nazionali giovanili ucraine, è un ex Shakhtar Donetsk e prima di trasferirsi giocava nel settore giovanile del Kremin di Kremenchuk, una cittadina a circa 300 chilometri a sud di Kiev. Connazionale di un altro gioiellino del vivaio atalantino - Oleksandr Dragan, centrocampista arrivato l'anno scorso dalla Dinamo Kiev (19 presenze e 5 gol l'anno scorso in Under 16, 13 presenze e 2 gol quest'anno in Under 17), è sceso in campo per la prima volta con la maglia nerazzurra entrando al 20' del secondo tempo al posto di Diouf nella delicatissima partita contro la prima in classifica: 5 minuti dopo aver messo piede sul terreno di gioco, ha firmato il gol della vittoria. Praticamente al primo pallone toccato: roba da predestinati

MANCINO PURO

«Il primo gol è sempre bellissimo» ha scritto sul suo profilo Instagram. Cosa diventerà e come si svilupperà la carriera di Lykholit non lo sa nessuno, anche se l'avvio è - come dire - incoraggiante. Classificato come esterno sinistro a tutta fascia, nella sua prima partita Gianpaolo Bellini - l'allenatore dei giovani bergamaschi - l'ha utilizzato come punta "da contropiede" insieme a Davide Bono cercando di sfruttare la sua velocità e la sua tecnica per fare male a un Milan che era proiettato quasi completamente all'attacco per cercare il gol della vittoria. Che, al contrario, lo ha messo a segno proprio Vanja al termine di un'azione in ripartenza da manuale: avviata dal filtrante intelligente di Bonsignori Goggi e rifinita dal terzino Idele, spintosi in proiezione offensiva e autore dell'assist per Lykholit che è stato capace di sfruttare la prima vera occasione a suo favore. La Dea, terza in classifica dietro al Monza e in piena corsa per l'approdo alle fasi finali dopo un inizio di campionato non certamente entusiasmante, ha adesso una freccia in più da utilizzare. Per adesso a gara in corso, più avanti - quando i minuti nelle gambe saranno di più e quando i ritmi partita saranno assimilati - chissà

STILE ATALANTA

Lykholit è, se necessario, l'ennesima dimostrazione di come lavora il vivaio della Dea. Sia a livello di valorizzazione interna dei propri talenti (vedi l'esordio in Serie A contro la Lazio del centrocampista classe 2006 Leonardo Mendicino), sia a livello di monitoraggio del territorio (Gabriel Martinelli, centrocampista tuttofare che si sta ritagliando uno spazio importante nella Primavera di Giovanni Bosi è arrivato in estate dalla Virtus Ciserano Bergamo ed è cresciuto calcisticamente in piccole ma importanti realtà della bassa come il Forza e Costanza e la Calcio Romanese), ma anche a livello di scouting internazionale come nel caso di quest'ultima operazione. Se l'Atalanta - secondo l'ultimo studio sui settori giovanili pubblicato dal CIES Football Observatory - è al 10° posto nel mondo per quanto riguarda i ricavi generati nell'ultimo decennio dal proprio vivaio, un motivo c'è ed è sotto gli occhi di tutti. La Dea, unica italiana nelle prime 40, è davanti a super potenze come Salisburgo, PSV Eindhoven, Paris Saint Germain e Liverpool e viaggia praticamente a braccetto con il Manchester City (254 milioni di ricavi, 4 in più dei bergamaschi) in una classifica comandata da Benfica (516 milioni), Ajax (376 milioni) e Lione (370 milioni).

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