Torneo Annovazzi
07 Marzo 2024
UNDER 14 INTER: Barcella e Ariu, talenti nerazzurri
Un'equazione, una semplice equazione. L'erba del centrale di Wimbledon sta a Roger Federer come l'erba del centrale dell'Enotria sta all'Inter: facile, no? Il matrimonio tra la Milano nerazzurra e il Torneo Annovazzi s'è fatto anni or sono, intanto Forlani e compagni danno seguito a quella vecchia cara abitudine interista: vincere in via Cazzaniga - in questo caso senza indugi (2-0 firmato Ariu e Barcella) ma con un rigore parato da Caputo a tempo scaduto - e raggiungere in semifinale la Pro Sesto, fresca di impresa nell'altro quarto di finale contro l'Atalanta. E poi? E poi... sfidare una tra Milan e Juventus all'ultimo atto, ma un passo alla volta.
Intanto Sala può dormire sonni tranquilli: perché Ariu e Penta si confermano due fuori-categoria, perché Barcella e Marchesi non ne sbagliano una in mediana, perché Foroni e Tondini continuano a superare il limite di velocità sulle corsie, perché Pappalardo e Seghezzi... niente, sono semplicemente - ma anche straordinariamente e meravigliosamente - Pappalardo e Seghezzi. E Forlani, Del Duca e Costante? Non pervenuti e chiaramente non hanno colpe, ma presto sarà tempo di gloria anche per loro. Intanto resta una vittoria: meritata, voluta, cercata ma no, per niente scontata.
Quindi no, scontata no. Anche perché di fronte ai nerazzurri c'è la Franco Scarioni, due nomi per un significato ben preciso: storia. Gli arancioneri di via Tucidide la stanno riscrivendo, capitolo dopo capitolo e step by step. In campionato come all'Annovazzi, che resterà comunque un'esperienza indimenticabile per i ragazzi di Olivieri. E tra tutti, probabilmente, per giocatori come Pietroboni, Dieng e Murolo, ad oggi tra i più vicini al grande salto nei professionisti. Ma sì, questa è un'altra storia e anzi, altre storie...
Un'altra ancora si sarebbe potuta concretizzare se solo Dieng non si fosse fatto parare un rigore a tempo praticamente scaduto. Eppure il mancino non è affatto male, ma per battere un portiere come Caputo - subentrato a Costante - serve ben altro: parata precisa, Inter ancora avanti di due gol e risultato che non cambia fino al triplice fischio. Che no, non cancella quanto di buono fatto sia in questi mesi sia ovviamente, in via Cazzaniga. Sì, per il titolo Regionale la Franco Scarioni c'è, eccome se c'è...

Chissà. Chissà quale sarà stato il discorso di Sala prima di scendere in campo, in quei minuti antecedenti il fischio d'inizio mentre sul centrale Atalanta e Pro Sesto se le davano di santa ragione ai calci di rigore. Chissà, ma sicuramente ha portato i propri frutti perché l'Inter fa semplicemente l'Inter: prendendo in mano il pallino del gioco, gestendo il pallone con ordine e qualità, chiudendosi quando necessario (poche volte) e attaccando con tanti uomini (varie volte). Il risultato? Due gol in meno di tre minuti, il tempo trascorso dall'1-0 di Ariu - ancora lui, sempre lui, solo lui - al 2-0 di Barcella: nel mezzo un assist illuminante proprio di Barcella, uno altrettanto splendido di Penta e sprazzi di grande calci a cui si iscrivono tutti, ma proprio tutti.
Nel primo tempo come nel secondo, quando c'è spazio anche per Poltronieri, Vezzaro, Broinas e Ferri, il tutto davanti ai gemelli Omini - Pietro e Gioele - rientrati da poco dalla trasferta statunitense. Un po' come a dire «ragazzi, noi ci siamo». E nella ripresa manca chiaramente solo il gol, più per meriti di Maggio che per demeriti, tra gli altri, di Pappalardo: dopo venti minuti fa tutto bene, tra cui ovviamente la conclusione, ma il portiere della Franco Scarioni ci mette una pezza. Quindi è il turno di Marchesi, un altro da tenere d'occhio: l'azione è da fantascienza, il destro avrebbe meritato migliore fortuna (30').

INTER-FRANCO SCARIONI 2-0
RETI: 7' Ariu (I), 9' Barcella (I).
INTER: Costante, Foroni, Tondini, Forlani, Del Duca, Marchesi, Ariu, Barcella, Pappalardo, Penta, Seghezzi, Caputo, Poltronieri, Vezzaro, Broinas, Ferri. All. Sala.
FRANCO SCARIONI: Maggio, Ferri, Casella, Conte, Marsili, Murolo, Micheli, Gotti, Pietroboni, Dieng, Ciano, Lonello, Radaelli, Moroni, Telesca, Fioravanti, Savoia, Monti, Horsey, Schmill. All. Olivieri.
ARBITRO: Migliaccio di Milano.