Under 16 A-B
24 Marzo 2024
Under 16 A-B: Il numero 10 Paolo Ceppi della Juventus, autore di una gara da trascinatore, segnando un gol su rigore e regalando l'assist decisivo nel recupero a Cancila - Juventus-Parma 3-3
D'ora in poi bisogna abituarsi ai colpi di scena, perché se la Juventus è ancora in corsa per il primo posto a tre giornate dalla fine tutto è merito di Lorenzo Cancila, eroe della partita, che ad un minuto dal termine ha segnato il gol del pareggio dopo essere entrato dalla panchina. È riuscito a recuperare una gara che ha visto alternarsi il punteggio per più volte: il Parma si è portato subito in vantaggio con una botta pazzesca di Arcuri a poco più di 10' minuti dall'inizio, poi un super Ceppi - protagonista assoluto del pomeriggio di Vinovo - si è conquistato un calcio di rigore, che ha realizzato personalmente con una conclusione imparabile. Poi Bracco firma il momentaneo sorpasso per i bianconeri, che non durerà tanto, dato che prima Muto e poi di nuovo Arcuri plasmeranno il 2-3 con cui si giocherà per tutto il secondo tempo, fino al gol clamoroso nel recupero. Anche senza Samb e Borasio, tra tutti, la Juve riesce a strappare un punto ad un Parma che è sembrato vicino a ritrovare i tre punti, che non arrivano addirittura da inizio gennaio.
La Juventus inizia la gara con lo schieramento tattico classico, il rombo 4-3-1-2 prima di passare a metà partita ad un 4-2-3-1; i titolari dei bianconeri vedono Huli tra i pali, Vitrotti e Gecaj sulle fasce con Badarau e Moschetta centrali. Come vertice basso non può mancare Tiago Malfatti, accompagnato da Pomoni alla sua destra e Ceppi sul lato opposto. Il gioiellino argentino Fran Barido si muove tra le linee alle spalle del duo offensivo formato da Kaba e Bracco.
Il Parma risponde con un 4-3-2-1, il cosiddetto albero di natale: Giardino protegge lo specchio della porta, supportato da Chiesa, Landini, Diallo e Antonelli, che compongono la linea difensiva. A centrocampo D'Amico gestisce Brizi e Bellofiore, libero di inserirsi in area; Parafioriti e Arcuri sono le mezze punte che accompagnano il bomber dei gialloblù, ovvero Andrea Muto.
Inizio di studio per entrambe le squadre, la Juve palleggia per cercare uno spiraglio nella ben coperta difesa ducale, ma la sensazione è che il Parma in ripartenza con i suoi terzini offensivi possa fare male. I primi due squilli sono innocui: prima Barido con il mancino dal limite, poi Kaba ma sia l'argentino che il 9 calciano centrale e facile per la presa di Giardino.
Il Parma si fa vedere con la propria catena di destra: capitan Chiesa si propone sulla fascia, serve sulla verticale Bellofiore, cerca di prima un compagno al centro dell'area, ma trova il solito Malfatti, che in scivolata spazza.
Basta un pallone recuperato da Brizi sulla mediana e i gialloblù passano in vantaggio al 14': recupera sul centrosinistra, Muto supporta e si orienta con il corpo verso la porta e trova in profondità con un filtrante d'esterno spettacolare il taglio di Arcuri, che si accenta e con il destro non lascia scampo a Huli.
Nemmeno il tempo di godersi il vantaggio che la Juve con una grande azione personale di Ceppi conquista un penalty al 16': l'8 con una serie di finte ubriacanti sorprende Chiesa, che interviene in ritardo e lo atterra nella zona rossa, La Luna non ha dubbi ed è calcio di rigore. Se ne occupa proprio Ceppi che dal dischetto ha una media realizzativa altissima e anche questa volta non trema e toglie le ragnatele dal sette con una conclusione perfetta, precisa alla sua sinistra.
La Juventus riesce a riguadagnare campo e schiaccia nella propria metà campo il Parma, che si compatta a protezione della porta. Il palleggio dei bianconeri sembra statico e troppo orizzontale, ma ci pensa Pomoni ad illuminare: al 24' pesca con un passaggio dal tasso tecnico elevatissimo dalla trequarti con la difesa immobile il movimento di Bracco, sfuggito tempestivamente dalla marcatura della retroguardia; a tu per tu non sbaglia e la piazza rasoterra nell'angolino basso alla destra di Giardino.
Che partita a Vinovo! Il Parma è in svantaggio ma non molla un centimetro. Proprio per un centimetro non ci arriva Bellofiore, che ha provato ad interventire in spaccata sul servizio di Arcuri (29'). I gialloblù insistono e si guadagnano un corner sul lato destro. Proprio dagli sviluppi di questo calcio d'angolo, arriva il cabezazo di Muto, che spinge di testa in rete il pallone sul cross preciso di Bellofiore al 31'. È di nuovo parità.
Grazie ad un'azione collettiva, il Parma spinge: al 35' Maglione serve sul corto Bellofiore, che s'incarica di aprire sulla destra nella mattonella preferita di Arcuri. Un tocco, se la mette al meglio sul mancino e cerca il secondo palo con un gran tiro a giro, che esce di pochissimo largo dalla porta. Su quest'opportunità si chiude pochi minuti più tardi la prima frazione.
La ripresa si apre con due cambi tra le fila della Juve, Grauso si affida a forze fresche e ad un cambio modulo per riagguantare il vantaggio: fanno il proprio ingresso in campo Repciuc e Precupanu, passando dal rombo al 4-2-3-1 con Bracco e il neo entrato Repciuc ai lati di Kaba con alle sue spalle Barido; supportano il centrocampo Ceppi e Malfatti.
Parte subito bene Repciuc che, 30' secondi dal fischio d'inizio, servito proprio dall'argentino in area, subisce un contatto dentro l'area, ma troppo leggero secondo La Luna per poter decretare il secondo rigore di giornata. Si fa vedere anche il Parma in questo principio di secondo tempo: sempre in zona offensiva Bellofiore, dalla destra serve a rimorchio Parafioriti, il quale al 3' prova con il mancino a piazzare, andandoci vicinissimo.
La Signora prova a manovrare l'azione, al minuto numero 8', Ceppi controlla male la sfera con Maglione in agguato, Malfatti prova a rimediare ma sul contrasto ha la meglio il giocatore del Parma, che recupera la sfera sul cerchio di centrocampo e parte in percussione solitaria; arriva al limite dell'area, alza la testa e allarga sulla destra dove si trova il sempre presente Arcuri; nell'area piccola in un fazzoletto riesce a coordinarsi e a mettersela sul piede forte, insaccando la palla in rete con un tiro a giro in pochi metri quadrati di spazio. Huli se la vede entrare alla sua destra e il Parma ritrova il vantaggio.
Fino a questo momento, Kaba ha sofferto la marcatura a uomo di Landini, che non lo fa liberare con facilità. L'unica volta in cui l'attaccante è riuscito a rubargli il tempo d'intervento è stato al 10', ma partiamo con ordine: tutto ha origine con l'apertura parabolica di Ceppi, un gesto tecnico che ha deliziato i palati raffinati, accudisce il pallone Repciuc con Antonelli che non riesce a spazzare e viene tratto in inganno dalla traiettoria del lancio; il 18 scambia con Cancila (subentrato al 7' per Moschetta), che con un cross al bacio ha servito Kaba il quale, liberissimo, ha provato a piazzare sul secondo palo di testa, ma il suo tentativo aereo termina in out sfiorando il legno.
La Juve prova a buttarsi in avanti, a questo proposito la spinta di Precupanu può rivelarsi l'arma in più incidere, che è entrato con il piglio giusto dalla panchina. Anche Barido tocca molti più palloni rispetto ai primi 40', ma non sempre il passaggio chiave risulta preciso.
Sfiora la tripletta pochi minuti più tardi Arcuri, non contento dei due gol segnati: Badarau gestisce davanti la propria area di rigore con la pressione di Muto e dell'11 ducale; non è preciso nel rilancio e regala il pallone al centravanti gialloblù, che gestisce la ripartenza e scarica leggermente in ritardo per il compagno, che sì spacca la porta segnano, ma in fuorigioco e quindi l'arbitro annulla il possibile 2-4 al 15'.
Si fa rivedere Kaba con una conclusione dai 25 metri con il mancino, però viene deviata da un difensore del Parma. Barido batte dalla bandierina a rientrare e impatta lo stesso Kaba, colpisce di piede ma centrando in pieno la traversa. Sospiro di sollievo per gli ospiti al minuto 23' della ripresa.
Egemonia di Andrea Muto a Vinovo! Al 32', uno stremato Vitrotti (schierato centrale dopo l'uscita di Moschetta) buca l'intervento su un rinvio della retroguardia diretto verso la punta emiliana, Muto è reattivo e prende la sfera, Huli esce, Muto si allunga leggermente il pallone sullo stop e non ha altre soluzioni che provare a saltare il portiere; ci riesce, ma con un colpo di reni Huli riesce a deviare, praticamente in tuffo disperato, in calcio d'angolo.
La partita si spezzetta a causa dei giocatori in campo esausti presi da crampi e affaticamenti, come lo stesso Vitrotti, costretto ad abbandonare il campo per far spazio a Tognaccini; cosa che al Parma può far comodo perché primo il vantaggio non mette fretta e secondo il cronometro scorre e la fine si fa più vicina. Tuttavia, da buon capitano, Chiesa "sgrida" i suoi, dicendo loro che non è finita, questo la Juve lo sa e tenta il tutto per tutto. Addirittura Grauso richiama Badarau, chiamandolo a far densità in area di rigore per lo sprint finale.
La Luna, proprio per queste brevi ma ripetute interruzioni assegna cinque minuti di recuperi, che sembrano infinitamente lunghi per il Parma, che subisce le avanzate bianconere e infinitamente corte per la Juventus, che continua a restare sotto di un gol a poco dal termine.
L'ultima speranza è una punizione sul centrosinistra, affidata al piede educato di Ceppi al 44'. Un minuto, adesso o mai più: il silenzio misto di speranza e timore a Vinovo è quasi contemplativo, Ceppi parte e, come la favola più bella arriva, quasi insperatamente la tanto agognata rete del 3-3. È Lorenzo Cancila l'eroe di giornata, che entra dalla panchina e la risolve, spizzando in torsione di testa il pallone buttato in area dal compagno. Superato Giardino, Cancila se ne accorge e si lascia andare in una corsa liberatoria simile a quella di Grosso dopo aver segnato il rigore decisivo nella finale del 2006 contro la Francia.
Il Parma nel finale si sbilancia, addirittura troppo e la Juve nell'ultimo momento di gara riparte velocissima in contropiede con Barido: saggiamente porta il pallone fino dentro l'area, allarga per Repciuc che con il destro calcia potente rasoterra, provando ad incrociare la traiettoria. Giardino interviene con i piedi e in qualche modo allontana il pericolo, e allontana anche l'idea di una sconfitta.
La Juve pareggia a 60' secondi dalla fine e aggancia la Sampdoria in vetta a 46 punti, ma con una partita in meno rispetto ai blucerchiati, che tiene ancora viva la fiamma per il primo posto. D'altronde, la Juventus si sta già preparando per dei colpi di scena al fotofinish.
Il Parma vede sfumarsi nel peggiore dei modi una vittoria che aveva pregustato per quasi tutto il secondo tempo e che soprattutto non arriva da nove partite: non trova il successo da addirittura nove partite, gli ultimi tre punti sono arrivati il 10 gennaio nell'esterna vinta 0-2 contro la Reggiana. Ma che soprattutto avrebbe dato un moto di spinta importante per la corsa playoff, dalla quale adesso è momentaneamente fuori, visto che il Bologna ha riacciuffato il quinto posto, il minimo necessario per l'accesso agli spareggi. Sarà il Sassuolo il prossimo ostacolo dei Ducali, che non possono permettersi un altro passo falso.
La Juve, invece, sulla presenza ai playoff può stare tranquilla, dato che la certezza matematica l'ha ottenuta la settimana scorsa con il roboante successo per 2-9 in casa dello Spezia. Ora è corsa al primo posto, dopo la pausa per il ponte di Pasqua, i bianconeri saranno ospiti del Bologna, guardando con un occhio il Derby della Lanterna in quel di Genova.
JUVENTUS-PARMA 3-3
RETI (1-0, 1-1, 2-1, 2-3; 3-3): 14' Arcuri (P), 16' rig. Ceppi (J), 24' Bracco (J), 31' Muto (P), 8' st Arcuri (P), 44' st Cancila (J).
JUVENTUS (4-3-1-2): Huli 6, Vitrotti 6.5 (33' st Tognaccini 6), Gecaj 6 (1' st Precipanu 6.5), Malfatti 6.5, Moschetta 6 (7' st Cancila 7), Badarau 6.5, Pomoni 7 (1' st Repciuc 6.5), Ceppi 7.5, Kaba 6.5 (28' st Gjoka 6), Barido 6.5, Bracco 7. A disp. Anfossi, D'Emilio, Bonora, Chessa. All. Grauso 6.5.
PARMA (4-3-2-1): Giardino 6, Chiesa 6.5, Antonelli 6.5, Brizi 6 (25' Maglione 7), Landini 7, Diallo 6.5, Bellofiore 7, D'Amico 6.5 (25' st Po 6), Muto 7.5 (33' st Burcar 6), Parafioriti 6.5, Arcuri 8. A disp. Cappellari, Bellini, Musiari, Di Bernardo, Morabito, Atraoui. All. Fusaro 6.5.
ARBITRO: La Luna di Collegno 7.
NOTE: Calci d'angolo 3-4 in favore del Parma.
JUVENTUS
Huli 6 Prende tre gol è vero, ma con quell'intervento su Muto riesce a tenere in vita la Juve, che sarebbe andata sotto di due gol. Gestisce al meglio soprattutto le palle alte, su cui ci arriva sempre puntuale in virtù della sua altezza da fuori categoria.
Vitrotti 6.5 Dotato di una duttilità pazzesca: comincia terzino la gara, poi quando Moschetta lascia il campo gioca centrale di sinistra a piede invertito e gestisce senza particolari problemi, se non quando rischia nell'occasione bucando il pallone sul rinvio da parte di un giocatore del Parma con Muto in agguato, ma stremato e fuori dal suo ruolo naturale i tempi di intervento cambiano notevolmente.
33' st Tognaccini 6 Non accompagna l'azione dato che entra in un momento delicato, in cui quasi otto uomini su undici si buttano in avanti; lui resta sempre a protezione della difesa, con un occhio di riguardo agli attaccanti del Parma.
Gecaj 6 Le avanzate di Arcuri costringono il terzino bianconero a rimanere basso nella propria metà campo e a prevenire pericoli, che però crea con continuità l'attaccante gialloblù, il quale è risultato un cliente arduo da limitare anche per lui.
1' st Precipanu 6.5 Le sue sovrapposizioni continue hanno creato scompiglio nella difesa del Parma, che veniva spesso superata a causa della sua grinta e velocità. Mette diversi cross dentro l'area e riesce anche a dribblare i difendenti ducali, andando spesso fino sul fondo della porta avversaria. Ingresso in campo perfetto, alla Juve è mancato uno come lui nel primo tempo.
Malfatti 6.5 Ad un certo punto sembrava che di Malfatti ce ne fossero tre in campo. Il solito mediano incontrista e roccioso: non teme mai l'avversario, anzi, lui vive di contrasti e scivolate. Tempestivo quando il Parma attacca, decisivo nello spazzare alcuni tentativi interessanti degli avversari come quel traversone di Landini, che lui riesce a spazzare. Fategli vedere un pallone, lui correrà per conquistarlo.
Moschetta 6 Non è compito facile quello di marcare Muto, abilissimo sia a venire incontro sia a giocare sulla profondità; lui protegge e fa reparto con Badarau, con il quale comincia spesso l'azione dal basso con il pallone tra i piedi.
7' st Cancila 7 Si era mostrato propositivo dall'attimo stesso in cui ha messo piede in campo, giocando in modo complementare con Repciuc sulla destra: se il compagno si allargava, lui occupava la parte centrale del campo e viceversa. Poi, con quella spizzata diventa il protagonista della partita, un gol che si ricorderà per sempre: una rete decisiva, che potrebbe portare la Juve sul tetto del gruppo.
Badarau 6.5 Il compito maggiore per l'impostazione dal basso è affidato a lui, non a caso effettua diversi lanci e passaggi in verticale. Rischia sulla pressione di Muto, ma per sua fortuna Arcuri segna ma in fuorigioco. Nel finale è chiamato per il tutto per tutto dentro l'area di rigore per un colpo di testa vincente e decisivo. Rompe la linea e non ha paura, il coraggio lo si vede anche in questi particolari.
Pomoni 7 Quell'imbucata è un lampo di genio, che in pochi addirittura immaginano: lui sì, lui ha visto quella traccia e quel movimento di Bracco, e ha addormentato la difesa che, un po' come il 99% dei presenti, al di fuori di lui, si sarebbero aspettati. Il centrocampo è l'arma in più di questa Juve, la qualità è immensa, anche in quest'occasione è venuta fuori, eccome.
1' st Repciuc 6.5 Grauso si affida alla sua esplosività e lui non si smentisce: quando prende palla largo sulla destra è certo che possa creare pericoli da un momento all'altro. Addirittura 30' dal suo ingresso rischia di procurarsi un rigore, ma non è solo questo, dato che per tutti i 40' minuti più recupero la Juve passa soprattutto dalla sua rapidità per provare a bucare il Parma.
Ceppi 7.5 Puro dominio tecnico. Le sue giocate non sono mai scontate, cerca sempre quella giocata in più ma sempre funzionale ed efficace per la squadra: prima il dribbling su Chiesa dentro l'area con il quale si conquista il calcio di rigore, che realizza con una calma glaciale, mirando e puntando l'incrocio dei pali. Poi quella punizione vincente per Cancila. Gioca un calcio favoloso, fatto di aperture paraboliche, dribbling di qualità con cui nasconde il pallone agli avversari e anche gol nelle gambe. A proposito, siamo già a 11, dopo la tripletta pazzesca contro lo Spezia.
Kaba 6.5 Rimasto in ombra nel primo tempo, nel secondo prende una traversa clamorosa al 23' e rischia di imbucare la sfera con un colpo di testa uscito largo per pochissimo. Antonelli lo ha tenuto bene, ma la sua grinta e fame sono uscite fuori.
28' st Gjoka 6 Gioca da riferimento centrale con anche alcuni palloni interessanti vicino alla porta di Giardino, senza però riuscire a colpire. Non ha fretta nella scelta, capendo in anticipo e intelligentemente ciò che è meglio fare.
Barido 6.5 Nel primo tempo è sotto osservazione speciale di D'Amico, che non gli fa mai vedere il pallone. Nella ripresa invece, complice un centrocampo del Parma più largo, riceve sovente la sfera e crea anche alcune trame interessanti, come quella per Repciuc ad inizio secondo tempo o ricercando alcune tracce da giocatore con personalità. Il suo mancino è delizioso, per poco non serve l'assist a Kaba da corner, sfortunato a centrare la traversa.
Bracco 7 Il gol segnato nasce prima da un movimento da attaccante puro: prima attacca la profondità alle spalle di Landini, poi svaria sul lato destro e legge il passaggio luminante di Ceppi in verticale dalle parti di Diallo. Poi davanti a Giardino non trema ed è preciso, piazzando la palla nell'angolino basso alla sua sinistra. Chirurgico.
All. Grauso 6.5 Capisce che nel primo tempo i terzini del Parma hanno avuto troppa libertà di agire, quindi opta per mettere in campo il tridente e questa mossa ha funzionato, dato che sia Chiesa che Antonelli hanno dovuto appartarsi bassi, aspettando Bracco e Repciuc. Mette in campo l'uomo giusto al momento giusto e riesce a portarsi a casa con intelligenza il pareggio.
PARMA
Giardino 6 Sicuramente sulle reti subite avrebbe potuto gestire meglio: immobile sul gol di Bracco, su cui non abbozza la reazione; leggermente impreciso anche sul gol del 3-3, su cui si fa superare troppo facilmente dall'intervento di testa di Cancila, bucando la deviazione con i pugni. Miracoloso nel finale, con una parata di gamba su Repciuc che avrebbe potuto portare i bianconeri addirittura sul vantaggio.
Chiesa 6.5 Se nel primo tempo è un'arma in più per il Parma, andando costantemente ad offrire la sovrapposizione sull'out di destra, nonostante quell'intervento in ritardo su Ceppi che causerà il rigore; nel secondo deve contenere Bracco, ma soprattutto Precupanu, che arriva sempre sul fondo.
Antonelli 6.5 Stesso discorso del compagno: nei primi 40' fa venire il mal di testa a Vitrotti, dato che si trova sempre nella posizione di esterno sinistro pronto a crossare forte dentro l'area di rigore; nella ripresa Repciuc gli dà filo da torcere, cerca di limitarlo lasciandoli nel peggiore dei caso lo spazio per un traversone.
Brizi 6 Esce dopo pochi minuti a causa di una botta, ma in quel poco che gioca è determinante: recupera in mezzo al campo la palla e la condurrà verso Muto, che inventerà l'assist verso Arcuri per il primo gol del Parma.
25' Maglione 7 Quando entra la partita prende un'altra svolta: domina fisicamente e tecnicamente il centrocampo, andando a recupere una miriade di palloni giocando con un pressing forsennato, per poi trasformali in potenziale occasione da gol, proprio come fa in occasione del 2-3: conquista la sfera in un duello con Malfatti, allarga verso Arcuri che poi la fa bellissimo.
Landini 7 Preciso, chirurgico e attento. Per quasi tutta la partita vince il duello con Kaba, che ha visto raramente la palla dato che è stato messo praticamente in tasca di Landini. Solo nel secondo tempo interviene con un pizzico di ritardo sull'attaccante bianconero, che ha provato il tiro per un paio di volte.
Diallo 6.5 La sua altezza fa impressione, supera il metro e novanta e gestisce in tutto e per tutto la linea difensiva del Parma. Offre una grande mano a Landini nella marcatura su Kaba, che per gran parte della gara non tocca palla.
Bellofiore 7 La sua posizione è mobile e ha procurato fatica ai difensori della Juve, che ad un certo punto non lo tenevano più per quanto imprevedibile: eccellente in entrambe le fase, arrivando tempestivamente a difendere quando i bianconeri, ma è anche il primo ad andare ad inserirsi in area quando il Parma riprende palla. Sfiora nel primo tempo il gol in spaccata, ma per tutta la partita è risultato insidioso per la retroguardia offensiva, che a causa della sua qualità lo ha spesso rincorso.
D'Amico 6.5 Il più difensivo tra i centrocampisti inseriti in campo oggi da Fusaro. Ritma il gioco, dando lui il via o lo stop per il giro palla, ma è anche un incontrista fondamentale per recuperare il pallone sulla mediana.
25' st Po 6 Più fisico e più difensivo per quella zona di campo rispetto al compagno, Fusaro lo chiama in un momento decisivo della gara, in cui le palle alte l'avrebbero fatta da padrone. A fine gara lo si vede addirittura come quinto di difesa, dato che Repciuc pare imprendibile e scatenato.
Muto 7.5 Pulizia tecnica e cinismo da bomber: è il prototipo dell'attaccante moderno, che sa sia giocare con la squadra e sia segnare anche toccando una palla calda nei pressi di Huli. Infatti, prima regala un assist stupendo, con l'esterno destro, disegnando una traccia verticale servendo sul taglio Arcuri, poi segna di testa da vero rapace d'area di rigore. Avrebbe potuto segnare ancora una rete, al 32' quando ha cercato di circumnavigare in dribbling Huli, allungandosi però leggermente il pallone. Per poco non trova anche il secondo assist della sua giornata, anzi, lo trova, ma serve Arcuri in fuorigioco. Partita completa, a sua immagine e somiglianza.
33' st Burcar 6 Da quando entra praticamente il Parma non si affaccia più nella metà campo avversaria, quindi è costretto a stringere i denti e a dare manforte alla difesa.
Parafioriti 6.5 Interpreta molto bene il ruolo di mezza punta nei primi 25' minuti di partita, partendo dalla sinistra e assumendo una posizione tra le linee. Quando Brizi esce, è chiamato a fare la mezzala e si applica al meglio, senza mai dimenticarsi della fase difensiva. Per l'appunto, sfiora il gol ad inizio ripresa, con un tiro di mancino che sfiora il sette.
Arcuri 8 Giocatore favoloso, in grado di giocare con entrambi i piedi senza far notare che in realtà nasce come mancino. Per un mancino, essere ambidestro nel calcio odierno rappresenta spessore tecnico. In tutte e due i casi, lascia partire un calcio sopraffino e dolce, delicato, in grado di regalare emozioni una dopo l'altra. In quest'occasione sono state due: un missile di destro, infilatosi sul primo palo e un tiro a giro con il sinistro in un fazzoletto nell'area piccola. Segna anche la tripletta, ma l'arbitro gli nega questa gioia per questione di millimetri, annullando per fuorigioco. Insomma, domina e non ha smesso di far divertire.
All. Fusaro 6.5 La sua squadra gioca un primo tempo perfetto, fatto di intensità e cinismo, infatti riesce a recuperare e ad andare anche in vantaggio per gran parte della ripresa. Poi, il baricentro si abbassa e inevitabilmente il Parma si schiaccia a protezione della difesa, il gol del pareggio arriva in modo rocambolesco, seppur la Juve ci è andata vicina, anche nel finale su cui ha rischiato di perdere addirittura a causa di uno sbilanciamento totale.
ARBITRO La Luna di Collegno 7 Dirige la gara restando sempre molto vicino all'azione. Vede e fischia immediatamente il rigore netto di Chiesa su Ceppi; la sua pronta decisione non lascia nemmeno una protesta. Bene anche ad inizio secondo tempo: troppo leggero il contatto su Repciuc, che cade in area con troppa leggerezza. Estrae solo due cartellini, entrambi corretti dato che sono arrivati su occasioni potenziali da gol per il Parma.