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L'Inter torna a volare! Il talento nerazzurro fa sognare, Chivu riprende la corsa Scudetto

Basta un sigillo di Quieto per avere la meglio su un ottimo Frosinone

L'Inter riprende la marcia Scudetto: il baby talento torna al gol e Chivu vince dopo due mesi

PRIMAVERA INTER: Daniele Quieto, talento nerazzurro

Era il 17 febbraio, tre giorni dopo San Valentino. Era Inter-Monza, la consacrazione di Mattia Mosconi e la corsa pazza di Cristian Chivu: all'ultimo assalto, all'ultimo minuto. Era +10 dal secondo posto, un'enormità. E poi era inverno e sì, sembra una vita fa. Oggi è primavera inoltrata e la domanda vien da sé: sono o non sono rose? Se sì, fioriranno. Ma l'aria che tira a Interello è limpida come l'acqua, inequivocabile come l'esultanza al gol di Quieto, significativa come l'urlo al triplice fischio. E quindi sì, sembrerebbero essere rose.

Intanto l'Inter torna a vincere (1-0) e no, non era scontato. Un po' per il momento (quattro pareggi e una sconfitta negli ultimi due mesi), un po' per l'avversario (un Frosinone in serie positiva e in cerca di punti salvezza) e un po' per tante, tantissime altre cose. Ma ci sarà tempo e modo: forse per giocare meglio, probabilmente per soffrire di meno, sicuramente per tornare a fare l'Inter. Per provare a mantenere a distanza Roma, Atalanta e compagnia, per tornare a pronunciare la parola Scudetto.

ILLUSIONI

Semplici illusioni. Ma è ciò che passa in convento: tanti "sarebbe potuto essere", pochi "è stato". Anzi, zero: come le parate di Palmisani, specchio di un primo tempo quasi perfetto del Frosinone. Che no, non ruba certamente l'occhio ma fa quel che può e pure quel che deve, anche perché le notizie che arrivano da Bologna sono tutt'altro che positive. Intanto è Selvini più dieci: il capitano, il bomber, il diamante più cristallino. E se quel destro a giro a tempo praticamente scaduto non si fosse stampato sulla traversa? Lecito chiederselo, altrettanto lecito non trovare risposta. Ma certamente l'intervallo di Aidoo non dev'essere stato tra i più tranquilli della sua carriera. Un'altra illusione? Affermativo, l'ultima in ordine di tempo e pure quella più significativa.

Tanti, tantissimi rimpianti per Gregucci. Tanti, tantissimi sospiri di sollievo per Chivu. La sua Inter è Stankovic più dieci: il capitano, lo stacanovista, l'uomo in più. Anzi, Stankovic e Berenbruch più altri nove: il figlio d'arte imposta, l'altro svaria su tutta la trequarti e firma, un po' da protagonista un po' da co-protagonista, più della metà delle illusioni (17', 20', 28'). Sul finale si vede finalmente Spinaccè ma di testa non inquadra (37'), quindi Di Maggio ringrazia Kamate per l'assist ma non impensierisce Palmisani (43'). 

NIENTE ILLUSIONI

Troppo poco? Troppo poco, punto e basta. E troppo poco pure Quieto, indiscutibile per talento (quello vero, quello genuino e quello innato) ma discutibile un po' per tutto il resto. Tra cui il momento e uno score stagionale che no, non rispecchia per niente le potenzialità di quel destro, quel maledetto piede destro. Sì, averla sbloccata tempo zero è sicuramente importante. E probabilmente lo è ancor di più che l'abbia fatto proprio lui. Tutto in una frazione di secondo, tutto dopo meno 180 secondi: Kamate crossa, Motta fa da sponda, Quieto pesca il jolly e fa 1-0. È il quarto gol stagionale, il terzo in campionato dopo quelli a Fiorentina (settembre) e Sampdoria (gennaio).

È l'inizio di un'altra partita. Anzi, a dire il vero non cambia poi così tanto: perché il Frosinone continua a fare il Frosinone, per l'Inter continua a fare l'Inter. Un po' nel bene e un po' nel male, ma la sensazione è che il gol di Quieto abbia messo definitivamente in discesa la partita. Calligaris non rischia pressoché nulla se non su un tiro deviato di Cichella (12'), quindi Chivu pesca dalla panchina (Owusu, Lavelli, Bovo, De Pieri e Zarate, quest'ultimo all'esordio in campionato dopo la presenza in Youth League contro il Benfica) e la porta senza patemi fino al triplice fischio. Da qui un'altra domanda, l'ultima: se quel colpo di tacco di Lavelli fosse entrato (40')? Probabilmente sarebbe venuto giù Interello, ma che sia ormai maturo il primo sigillo del "Pocho"? Chissà, intanto questa è un'altra storia.

IL TABELLINO

INTER-FROSINONE 1-0
RETE: 3' st Quieto (I).
INTER (4-3-3): Calligaris 6, Aidoo 6, Stante 7, Alexiou 6.5, Motta 6.5, Di Maggio 7 (38' st Zarate sv), Stankovic 7 (38' st Bovo sv), Berenbruch 7.5, Kamate 6.5 (38' st De Pieri sv), Spinaccè 6.5 (11' st Owusu 6), Quieto 7 (25' st Lavelli 6.5). A disp. Raimondi, Matjaz, Maye, Miconi, Mazzola, Diallo. All. Chivu 7.
FROSINONE (3-5-2): Palmisani 7, Severino 6.5, Zaknic 5.5 (38' st Ioannou sv), Petta 6, Bouabre 6 (20' st Vural 6), Molignano 6 (20' st Amerighi 6), Cichella 6.5, Boccia 6 (20' st Milazzo 6), Romano R. 6.5, Luna 5.5 (38' st Mezsargs sv), Selvini 7. A disp. Lagonigro, Stefanelli, Kamensek-Pahic, Romano A., Cichero, Cesari. All. Gregucci 6.5.
ARBITRO: Ursini di Pescara 7.
ASSISTENTI: Pistarelli di Fermo e Singh di Macerata.
AMMONITI: Spinaccè (I), Zaknic (F), Amerighi (F).

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