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Trofeo Italo Galbiati

All'incrocio e all'ultimo minuto: la stella del Monza fa piangere l'Inter e avvisa il Milan

Un gol senza senso per volare in finale contro i rossoneri

Inter-Monza

«Gli avevo detto di farmi arrivare il pallone fuori». E sì, il pallone lì fuori è arrivato. E sì, l'ha messo proprio lì, sotto l'incrocio dei pali: con una magia, con un destro clamoroso, con un gol... No, niente da fare: perché gli aggettivi ancora non li hanno inventati, perché trovare le parole giuste sarebbe difficile per tanti, tantissimi. Quindi le presentazioni. Si chiama Tommaso Cassina, compirà 16 anni tra venti giorni esatti e gioca nel Monza.

Infine i fatti, emblematici. Contro l'Inter, la squadra più forti d'Italia (sicuramente nei numeri, probabilmente anche nei fatti). In una semifinale, quindi con in palio l'accesso alla finalissima (spoiler: sarà contro il Milan mercoledì 17 aprile, pop-corn d'obbligo). All'ultimo minuto, laddove accadono le magie. E all'ultimo minuto di una partita indimenticabile e sì, anche in questo caso gli aggettivi non esistono ancora. Apre Falcone e raddoppia proprio Cassina, un po' come a dire: «Inter, attenta». Quindi la riprende Curcio, Daniel Curcio Rubio: il centravanti della Spagna, il bomber per antonomasia. Esistono rientri dagli infortuni giusto un filo peggiori (era fuori da oltre due mesi). E sì, sembrerebbe dire «ci siamo, giochiamocela ai rigori». Infine... niente, il resto è storia. Vincono Ballabio e compagni, vince Lasalandra, vince il Monza.

SUPER MONZA

«I primi dieci minuti non l'abbiamo vista». Parole sponda Monza? Sì. Parole che segnano (o meglio, "hanno segnato"...) un prima e un dopo? Pure. E parole di sei giorni fa: era campionato, era Monzello, erano i primi dieci minuti di una partita decisa da Grisoni Fasana (il capitano) e Delis Gjeci (sì, sempre lui). Ma se quella "sponda Monza" dovesse parlare nuovamente? Magari dopo dieci minuti, i fatidici dieci minuti? Sarebbero parole diverse, quasi opposte: un po' perché l'approccio di Ballabio e compagni parla da sé (deciso, furioso... semplicemente perfetto), un po' perché chi fatica a entrare in partita è l'Inter (che sì, il pallone «lo vede». Ma che no, non lo lavora come suo solito). 

Discrepanze, dunque. Ma anche analogie, soprattutto analogie. Inesorabili analogie perché dopo dieci minuti quel "prima" e quel "dopo" vengono segnati in maniera netta. Prima con un gran lavoro di Tantardini, bomber vero e preferito a Fogliaro (bomb... serve davvero dirlo?). Quindi con un cross di Polonioli: sicuramente spaziale, altrettanto sicuramente unico. Infine con un colpo di testa di Falcone, "diez" per definizione ma chiaramente non solo: stacco poderoso, Dorigo battuto e Monza avanti. Serve altro? Tanto, tanto altro. Villa è un muro, Raccosta corre per tre, Fardin fa semplicemente il Fardin. Mentre Ballabio (il portiere)... non pervenuto. E Lasalandra non sarebbe potuto andare a riposo con notizie migliori.

 

DI TUTTO

Ma l'avrà percepito che le migliori sarebbero dovute ancora arrivare? Chissà, intanto per circa un minutino tira una brutta aria, se non altro perché Solivellas ricorre all'artiglieria pesante: subito dentro Sorino e Gjeci, fuori Suppa e Orlacchio. Ma le mosse dell'ex Accademia Inter non sono da meno, anzi. In primis perché si ricompone la coppia Fardin-Fogliaro che, rullo di tamburi... già di per sé non è male. Dopodiché perché entra anche Cassina, salito sul trono dal portone principale dopo neanche due minuti: con un'azione da applausi, con un destro da applausi (ancora di più) e con un diagonale da applausi (ancora e ancora di più).

Quindi ancora Solivellas, ancora l'artiglieria. Ma non quella pesante, nossignore... quella che pesa come un macigno. Qualcuno ha detto Alen Vukaj e Daniel Curcio? Entrambi al rientro, entrambi talenti per definizione. Grisoni Fasana saluta il campo sfiorando l'incrocio dei pali (11'), quindi Fardin lo sfiora splendido dai venti metri con un destro a giro (17'). Nel mezzo Curcio- gol (13'), poco dopo Curcio-gol (20'): ancora lui, sempre lui, solo lui. Quello della Nazionale spagnola, quello dei gol pesanti, quello della doppietta che riapre tutto: stringe la mano a La Torre prima e Moranduzzo poi, quindi con il destro fa quello che vuole e non lascia scampo a Ballabio. Tutto finito? Sulla carta sì. Calci di rigore, quindi...? Ehm sì. Ma... Ma Cassina si riconferma re, raccoglie una respinta della barriera su punizione di Fardin e la mette lì, sotto l'incrocio dei pali. È il gol del torneo, è il gol che vale la finale.

IL TABELLINO

INTER-MONZA 2-3
RETI: 10' Falcone (M), 2' st Cassina (M), 13' st Curcio (I), 20' st Curcio (I), 32' st Cassina (M).
INTER: Dorigo, Moranduzzo, Suppa, La Torre, Medina, Peletti, Virtuani, Leoni, Franchi, Grisoni Fasana, Orlacchio, Battagliola, Donato, Sorino, Evangelista, Gjeci, Vukaj, Curcio. All. Solivellas.
MONZA: Ballabio, Vergani, Polonioli, Raccosta, Chincoli, Villa, Benedetti, Ballabio, Tantardini, Falcone, Fardin, Lavezzi, Origo, Saitta, Esposito, Cassina, Fogliaro. All. Lasalandra.
ARBITRO: Bozzetto di Bergamo.
ASSISTENTI: Nechita di Lecco e Galigani di Sondrio.

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