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Trofeo Italo Galbiati

Al volo e all'incrocio: un gol capolavoro fa godere l'Inter, è rimonta pazza contro il Lecco

Moranduzzo la decide con una perla di calcio allo stato puro: i nerazzurri salgono sul terzo gradino del podio

NICOLÒ MORANDUZZO, LAMBERTO PELETTI, INTER

INTER, UNDER 16: Lamberto Peletti e Nicolò Moranduzzo decidono la rimonta nerazzurra

Confermare o ribaltare tutto? Fare come sempre o riscrivere una storia che fino a questo momento aveva avuto, salvo piccoli sprazzi, solo una direzione? «Confermare o ribaltare la situazione», direbbe Alessandro Borghese; «Scossa...?», direbbe Carlo Conti. Ma qui non c’è spazio per i "meme", non c’è modo di scherzare: qui si parla di Lecco-Inter, qui si parla di una diatriba che dura almeno da quel 7-1 in campionato e che si era rivitalizzata dopo il 2-1 del ritorno. Terza puntata, resa sei conti: tutto confermato o ribaltato? Come risposta, basti dire che Solivellas gongola, eccome se gongola: la sua Inter va sotto, rimonta e infine chiude i giochi con una perla che si ricorderanno in tanti, tantissimi. Moranduzzo lo fa splendido e al 19' della ripresa mette la firma su un 2-1 - ancora quel maledetto 2-1... - che non lascia adito a dubbi: l'Inter sale sul gradino più basso del podio al Trofeo Italo Galbiati, è vero, ma che meraviglia questi nerazzurri...

«CONFERMARE O RIBALTARE LA SITUAZIONE»

Non se lo sono dimenticati. Quel 7-1 nel girone di andata di campionato è rimasto tatuato nella memoria di tutti i blucelesti. Era il momento dello spettacolo di Infrano, poi annullato dalla mezza dozzina +1 di gol a firma nerazzurra. Lo ricordavano i genitori sponda Lecco prima del fischio d’inizio («erano 7 o 8?»), lo avranno ricordato anche i ragazzi di Toscano negli spogliatoi («erano sette, erano sette: oggi non andrà così però»). Pratica archiviata, dunque, ma non messa nel dimenticatoio: il Lecco quella storia tutta nerazzurra la vuole rifare d’accapo. 

L’aperitivo lo serve Infrano, all’antipasto ci pensa Dorascenzi: due occasioni da mettersi le mani nei capelli, la prima con uno stop che rimbocca le coperte a Donato e la seconda dalla distanza. Ma la portata principale è gentilmente offerta da Nova: Mapelli lo serve dalla fascia destra, i numero 8 pensa a tutto il resto e battezza l’angolo in basso a destra della porta nerazzurra. Semplice, pulito, indiscutibile: il Lecco è in vantaggio. 

«Occhio ora, anche l’altra volta il primo lo avevamo segnato noi»: di nuovo, parola della tribuna bluceleste. L’incubo dunque ritorna, la musica potrebbe davvero essere sempre la stessa? Vitellaro e Hugony dicono di no, Peletti controbatte che sì, l'Inter c'è e non intende scherzare. E mai furono udite parole più vere: il calcio d’angolo di Vukaj è un libro aperto per il numero 5 nerazzurro, che legge la traiettoria con un’occhiata e brucia i riflessi di Romeo. 1-1, palla al centro: per riscrivere tutto daccapo, il Lecco se la deve sudare fino in fondo.

«SCOSSA...?»

Serviva una scossa. Perché il Lecco era incattivito, perché il Lecco la terza puntata della famosa diatriba con l'Inter la voleva piegare ad un lieto fine, perché il Lecco è sempre e pur sempre il Lecco. E alla fine la scossa è arrivata, quella scarica a ciel sereno che non ti lascia modo di trovare riparo. La soluzione ha un nome e un cognome, che di fatto già suonano come una garanzia: si chiama Nicolò Moranduzzo e di professione fa gol sotto al sette. L'intuizione ce l'ha Suppa, che dal suo cappello magico tira fuori un cross alto perfetto. Lo spettacolo era già mozzafiato così, ma Moranduzzo è uno di quelli a cui piace strafare: coordinazione da ginnasta olimpico, impatto con la palla da capocannoniere, mira di un cecchino in piena attività. Il risultato? Quella cannonata imprendibile che si insacca sull'angolino e riporta il terzo atto di questo valzer - sempre lo stesso - sui binari che tanto piacciono a Solivellas.    

«Scossa...?». La suspance lascia spazio ad una risposta sola, inequivocabile e chiarissima: «va bene!». E ancora una volta, «va bene» solo per l'Inter. I guantoni di Dorigo mettono il veto sull'ultima speranza dei blucelesti, con Braida che aspetta troppo e si lascia sfuggire l'occasione di rimettere l'ultima parola ai calci di rigore. Al triplice fischio, resta tutto com'era tra Lecco e Inter: i nerazzurri la riprendono con il gol che qualcuno dice essere del secolo e si mettono comodi comodi a guardare la finale tra Monza e Milan con la medaglia di bronzo appesa al collo. 

IL TABELLINO

LECCO-INTER 1-2
RETI (1-0, 1-2):
22' Nova (L), 35' Peletti (I), 19' st Moranduzzo (I).
LECCO: 
Romeo, Gianola, Vitellaro, Hugony, Galli, Manzinali, Infrano, Nova, Spreafico, Mapelli, Dorascenzi, Maddalon, Benvenuto, Montella, Pino, Braida, Cosi, Braga. All. Toscano Vicinanza.
INTER: Battagliola, Pavan, Suppa, Leoni, Peletti, Donato, Virtuani, D’Agostino, Franchi, Vuakj, Orlacchio, Dorigo, Piva, Moranduzzo, Evangelista, La Torre, Grisoni Fasana, Curcio. All. Solivellas.
ARIBTRO:
Daidone di Seregno.
ASSISTENTI:
Boccadamo di Cinisello e Buschmann di Milano.

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