Under 16 A-B
19 Aprile 2024
INTER, UNDER 16: Nicolò Moranduzzo segna un gol capolavoro contro il Lecco
Sta ancora vibrando. Non è il palo, non è la traversa e non è neppure un qualche fotografo che quella sera stava a bordo campo, sul sintetico che da un paio di giorni a questa parte si chiama Italo Galbiati (ma quanto fa freddo in via Don Calabria?). Si parla di quel sottile tubo di metallo dietro la traversa, quello che sorregge la rete, quello che dà la misura di che cosa è dentro e che cosa è fuori. E perché è ancora lì che vibra? Perché Nicolò Moranduzzo l'ha colpito in pieno, così forte che il pallone è rimbalzato fuori dalla linea di porta ed è schizzato fino a metà area. Era una cannonata, era il gol dell'anno - giusto per non volersi giocare subito tempistiche più lunghe - era il gol della rimonta del secolo - eccola la solita unità di misura del tempo.
Ultime ricerche su Google: «Come riscrivere la storia in una manciata di secondi». Deve averlo cercato da qualche parte, deve aver tratto l'ispirazione da qualche tutorial su YouTube, forse uno streamer su Twitch gli ha dato l'idea, altrimenti proprio non si spiega: come ha fatto un terzino ad inventarsi un gol così? La palla parte con una traiettoria perfetta dagli scarpini di Suppa, compie un arco che avrebbe fatto invidia ai migliori architetti dell'antica Grecia e progetta di cadere ai confini dell'area blu celeste. «Progetta», appunto: perché Moranduzzo legge la curva, perché si ferma appena sotto, perché anche Vanessa Ferrari potrebbe prendere lezioni sulla coordinazione da lui. È tutto bellissimo, talmente bello che sulle tribune i presenti ammutoliscono per un momento, forse per ascoltare il suono di quel tubetto di metallo che vibrava come un diapason.
Correva il minuto numero 20 del secondo tempo nella finale terzo-quarto posto al Trofeo Italo Galbiati, quel minuto - a quanto pare è proprio così - di quando accadano le magie. Era successo anche durante la partita di ritorno in campionato, sempre contro il Lecco, sempre contro i vari Manzinali, Infrano, Dorascenzi e compagnia cantante: al ventesimo l'Inter - l'Inter che domina, l'Inter che non ne perde una dal 3 dicembre 2023 - si rimbocca le maniche e volta pagina in campo. Cambiano i protagonisti, ma non cambia la trama: il 2-1 allora lo aveva fatto La Torre, lo stesso 2-1 lo sigla Moranduzzo regalando qualche attimo di gloria a quel sottile tubo di ferro che di solito non si calcola nessuno.
«Ma che gol hai fatto?», «Ma come ti è venuto in mente?», «Ma questo lo hai provato in allenamento?»: giusto qualche idea di cosa abbia potuto dire Luca Leoni al compagno in quell'abbraccio subito dopo il gol che ha ribaltato la partita. Oppure nessuna domanda, nessun quesito irrisolto, solo un «Grandissimo!» sussurrato all'orecchio di chi aveva appena segnato la rete più bella della sua carriera. E anche la prima. Sì, perché se non bastasse il gesto tecnico, se non bastasse il capolavoro della rimonta, se non bastassero neppure le similitudini con i risultati in campionato, il gol di Moranduzzo si effigia anche di un primato, quello di essere il primo nato dagli scarpini del fedelissimo - è all'Inter da una vita - terzino destro nerazzurro.
Ad onor di cronaca ci sarebbe anche quel rigore segnato contro il Sudtirol, ma diciamocelo pure: un gol d'azione - e che azione, sembrava di sentire al musica di Mission Impossible come colonna sonora mentre si muoveva - ha tutto un altro sapore. Dunque sì, il buon Moranduzzo può dirlo a Google: «Riscrivere la storia in una manciata di secondi? Missione compiuta».