La notte romana si tinge di bianconero, e lo fa con un tocco di classe e un pizzico di nostalgia. La Juventus ha sollevato la Coppa Italia 2023/2024, battendo l'Atalanta con un secco 1-0. Un risultato che riporta alla memoria il celebre «corto muso» di Massimiliano Allegri, che festeggia così il primo trofeo del suo secondo mandato alla guida della Vecchia Signora.
UN INIZIO COL BOTTO: VLAHOVIC E L'INNO DI MAMELI
L'atmosfera allo Stadio Olimpico di Roma era elettrica, resa ancora più suggestiva dall'esecuzione a cappella dell'inno di Mameli da parte di Al Bano. Una scenografia da Super Bowl, si potrebbe dire, anche se con un tocco di esterofilia che ha lasciato perplessi molti spettatori. Un preludio comunque perfetto per una finale che prometteva scintille. E le scintille non si sono fatte attendere: dopo meno di 4', Andrea Cambiaso ha trovato un passaggio millimetrico per Dusan Vlahovic, che è scattato sul filo del fuorigioco e ha superato il portiere dell'Atalanta, Carnesecchi, con una freddezza glaciale. Un gol che ha subito messo in chiaro le intenzioni della Juventus: vincere e convincere.
LA REAZIONE TIMIDA DELL'ATALANTA L'
Atalanta, dal canto suo, ha faticato a trovare il ritmo giusto nei primi minuti.
Lookman ha tentato alcune azioni individuali, ma è stato sempre fermato dalla difesa bianconera, orchestrata magistralmente da
Gatti. La migliore occasione per la Dea nel primo tempo è arrivata sui piedi di
De Ketelaere, che ha sparato alto su assist di
Koopmeiners. Un segnale di vita, ma non abbastanza per impensierire seriamente la
Juventus.
UN SECONDO TEMPO DI LEGNI E RIMPIANTI Il secondo tempo ha visto entrambe le squadre colpire i legni, ma il punteggio è rimasto invariato.
Gasperini ha cercato di dare una scossa ai suoi inserendo
El Bilal Toure al posto di
De Ketelaere, e l'
Atalanta ha mostrato uno spirito più combattivo.
Lookman ha sfiorato il pareggio, ma la
Juventus ha continuato a difendersi con ordine, cercando di colpire in contropiede. Un contatto su
Vlahovic non sanzionato dall'arbitro
Maresca ha scatenato le proteste bianconere, culminate con l'ammonizione del serbo.
LA JUVENTUS RESISTE E FESTEGGIA Negli ultimi minuti, l'
Atalanta ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, con
Miranchuk che ha sfiorato il gol su cross di
Ruggeri e
Lookman che ha colpito il palo.
Miretti ha risposto colpendo la traversa per la
Juventus, in una partita che sembrava non voler finire mai.
Ederson ha avuto l'ultima occasione per pareggiare, ma il suo tiro è stato respinto da
Perin. Alla fine, il triplice fischio ha sancito la vittoria della
Juventus, che ha potuto così festeggiare con i propri tifosi un trofeo tanto atteso.
IL RITORNO DEL «CORTO MUSO» Questa vittoria non è solo un trofeo in più nella bacheca della
Juventus, ma rappresenta anche un ritorno alle origini per
Massimiliano Allegri. Il "
corto muso", filosofia tanto cara al tecnico
livornese, ha trovato la sua perfetta espressione in questa finale. Un gol di scarto, una difesa solida e una gestione oculata delle risorse: tutti elementi che hanno permesso alla
Juventus di tornare a sollevare un trofeo dopo un periodo di digiuno.
Al termine della partita, Allegri ha ribadito l'importanza della vittoria, sottolineando come la conquista della Coppa Italia fosse uno degli obiettivi stagionali della Juventus. Gasperini, dal canto suo, ha ammesso l'incapacità della sua squadra di fare il salto di qualità, riconoscendo i meriti degli avversari.IL TABELLINO DELLA PARTITA
ATALANTA-JUVENTUS 0-1
RETI: 4’ Vlahovic (J).
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi, Djimsiti, Hien (59’ Scalvini), De Roon (65’ Toloi) Zappacosta (59’ Hateboer), Ederson, Pasalic (59’ Miranchuk), Ruggeri Koopmeiners, De Ketelaere (46’ Touré), Lookman. A disp. Musso, Rossi, Bakker, Adopo, Bonfanti. All. Gasperini.
JUVENTUS (3-5-2): Perin, Gatti, Bremer, Danilo, Cambiaso (81’ Weah), McKennie, Nicolussi Caviglia (62’ Miretti), Rabiot, Iling-Junior, Vlahovic (81’ Milik), Chiesa (70’ Yildiz). A disp. Szczesny, Pinsoglio, Kostic, Alex Sandro, Kean, Rugani, Alcaraz, Djaló. All. Allegri.
ARBITRO: Fabio Maresca di Napoli.
ASSISTENTI: Daniele Bindoni e Alberto Tegoni.
AMMONITI: Hien, Djimsiti, Toloi (A), Vlahovic, Bremer (J).