Cerca

Under 14

Sono i talenti più forti di tutti: l'Inter dei fenomeni è Campione d'Italia!

Nerazzurri devastanti anche all'ultimo atto, lo Scudetto è nerazzurro

UNDER 14 INTER

UNDER 14 INTER: tutta la gioia di Marchesi (FOTO: Figc.it)

Un oggetto non identificato dominava il cielo di Formia. Era lassù, talmente in alto da superare le (poche) nuvole, quasi ai limiti dell'atmosfera. In quel posticino speciale, magico. Dove l'ordinario lascia spazio allo straordinario, dove tutto diventa possibile. Leggenda narra che abbia persino sfiorato il paradiso. Alla fine è bello immaginarli così, in fila per due fino allo zerbino di San Pietro. Davanti Marco Sala, il professore. Poco dietro tutti gli altri: da Penta (il talento) a Foroni (il motorino), da Ferri (l'esteta) a Marchesi (il tuttofare), da Serantoni (il bomber) agli Omini (fratelli nel pallone). Poi lui, Noah Forlani. Capitano di mille battaglie, marcantonio prossimo ai due metri che quel trofeo l'ha preso e messo lassù, dove nessun altro sarebbe potuto arrivare. Solo lui e i suoi centimetri, solo lui e il suo essere straordinario.

L'oggetto non identificato era quel trofeo, quel dannato trofeo... Quello più bello, quello dello Scudetto. Gli ospiti di San Pietro erano loro, i classe 2010 dell'Inter... semplicemente i più forti d'Italia. Serve altro? Serve altro, sissignore. Ma ci sarà tempo e modo, anche solo per provare a trovare gli aggettivi giusti. Provare sì, riuscire chissà. Leggenda narra che quelli più azzeccati debbano ancora vedere la luce, tocca crederci.

FINALE E SEMIFINALE

La finale sta tutta in dieci minuti, al massimo undici. Tre cazzotti, uno dietro l'altro un po' come a dire «noi siamo l'Inter». Nerazzurro è il cielo? Yes. Il mondo intero? Pure. Tutto a ritmo di inno (esiste davvero chi l'ha letto senza cantare?), tutto in una coreografia che andrebbe presa, filmata e insegnata in qualche scuola di danza. Ferri fa il Ferri (destro sublime), Serantoni fa il Serantoni (colpo di testa perfetto) e vantaggio Inter. Ferri fa il Ferri... punto e stop. Conclusione da fuori e raddoppio Inter. Penta fa il Penta (incursione da mille e una notte), Serantoni fa il Serantoni (tap-in da vero nove) e Inter che vola lì, a pochi centimetri dal paradiso. Giusto un'oretta, minuto più minuto meno. Ma che Scudetto sarebbe senza Alessandro Foroni e Pietro Omini? Uno fa il devasto sulla destra (che sia nell'aria il suo «gol da cento milioni di euro»?), l'altro rende giustizia al numero che porta sulla schiena. Il dieci, quello dei fantasisti. Quarto gol, finale in cassaforte e ciao ciao Hellas Verona.

Anzi, ciao ciao a tutta Italia. «On Italy's top» scrivono su Instagram e no, non servono chissà quante altre parole. Era nell'aria? Era nell'aria, se non altro dopo la semifinale dominata e vinta contro il Genoa, l'altra grande favorita. Più che cazzotti ceffoni, anche questi uno dietro l'altro. Ferri fa il Ferri, ormai un must: destro leggermente deviato e via con il primo. Omini fa l'Omini, dalle stalle alle stelle: prima un doppio palo che gli avrebbe garantito non pochi psicodrammi, poi un tap-in e niente, via con il secondo. Pappalardo fa il Pappalardo, si ricorda di essere un bomber per definizione e lo fa splendido: azione solitaria, difensore mandato al bar e fine dei giochi.

IL PERCORSO

«Contro l’Inter di quest’anno non si può fare nulla». La regia suggerisce il titolo, da qui la domanda da un milione di euro: esistono parole più azzeccate? Effettivamente la sensazione è proprio questa, cioè che l'Inter può sicuramente perdere qualche battaglia (vedi le tre sconfitte in campionato contro Milan, Como e Lecco) ma la guerra no, quella non la perde. Mai. È il percorso perfetto della squadra perfetta, roba che sulla sponda nerazzurra della Madonnina non si vedeva da tempo. E chissà se si rivedrà ancora.

Resteranno le immagini e sì, queste chiaramente valgono più di ogni altra parola. Poi loro, i campioni d'Italia. Avranno una storia di raccontare, magari durante l'intervallo sorseggiando una pepsi e gustandosi l'immancabile cotto e fontina. È bello immaginarli anche così, al centro di un gruppetto di malati di calcio. La loro storia l'hanno scritta, in quella dell'Inter ci sono entrati e non ci usciranno più. Sono loro, chi c'era e anche chi non c'era.

  • UMBERTO COSTANTE
  • ALESSANDRO FORONI
  • LUCA BASSANI
  • NOAH FORLANI
  • CLARENCE POLTRONIERI
  • RICCARDO MARCHESI
  • MATTEO ARIU
  • DANIEL FERRI
  • FILIPPO SERANTONI
  • PIETRO OMINI
  • MARCO PENTA
  • TOMMASO LOCATELLI
  • ETTORE BAGNARA
  • GIOELE OMINI
  • LUCA SEGHEZZI
  • STEVEN BARCELLA
  • SERBAN TUDOR BROINAS
  • STEFANO PAPPALARDO

SOCIETÀ

«On Italy's top». Sempre lui, semplice e limpido. È già un tormentone, manca solo l'emoticon del piatto di spaghetti al pomodoro. Immancabile nelle storie Instagram di praticamente tutti i protagonisti. Toccherà lanciare l'hashtag e sì, toccherà pure incorniciarlo e tenerlo lì da parte. E perché no, magari anche nella sala trofei di viale Liberazione. È il secondo Scudetto a livello di Under 14, il primo di un finale di stagione ancora tutto da vivere. E pure il primo per Massimo Tarantino, sbarcato sulla sponda nerazzurro del Naviglio giusto un annetto fa e salito sul trono d'Italia con i più giovani, quindi con l'Inter del futuro. E se è vero che il buon giorno si vede dal mattino...

LE PAROLE DI SALA

E poi c'è lui, Marco Sala. Il condottiero, l'artefice della cavalcata. «È una conclusione meravigliosa di un grande lavoro di staff, i ragazzi si sono impegnati tutto l'anno con dedizione e sacrificio. Si sono tolti un'immensa soddisfazione» le parole dell'allenatore nerazzurro, lucido nella disamina anche nell'individuare la chiave di volta: «Dal derby d'andata perso è cambiato qualcosa, abbiamo iniziato a comprendere cosa fare. Il segreto? Sicuramente l'applicazione e il grande lavoro di tutto lo staff della pre-agonistica di Giuliano Rusca». E il futuro? Semplice: «La gioia è immensa, penso soprattutto per i ragazzi che hanno raggiunto un traguardo che ricorderanno per tutta la vita. Ora non si devono fermare ma continuare a vivere il sogno».

IL TABELLINO DELLA SEMIFINALE

GENOA-INTER 0-3
RETI: 14' Ferri (I), 33' Omini P. (I), 39' st Pappalardo (I).
GENOA (4-3-3): Scognamillo 7, Mandassi 6, Mentil 6 (19' st Guernieri sv), Bolla 6 (3' st Avci 6), Fracchia 6.5, Damonte 6 (27' st Giorchino sv), Basha 6 (1' st Bardhi 6), Krasniqi 6 (10' st Bavestrello 6), Bocchi 6.5, Bailon Sanchez 6.5, Cepollina 6 (23' st Bulai sv). A disp. Etzi, Consiglio, Ricci. All. Criscito 6.
INTER (4-3-3): Costante 7.5, Foroni 7 (37' st Broinas Tudor sv), Bagnara 6.5, Forlani 8, Poltronieri 6.5, Marchesi 7.5, Ariu 7 (28' st Omini G. sv), Ferri 8 (23' st Barcella sv), Serantoni 6.5 (28' st Pappalardo 7), Omini P. 8 (23' st Seghezzi sv), Penta 7 (33' st Bassani sv). A disp. Locatelli. All. Sala 7.5.
ARBITRO: Iudicone di Formia 7.
ASSISTENTI: Neroni di Ciampino e Gookooluk V. di Civitavecchia.
AMMONITI: Bagnara (I), Ferri (I).

IL TABELLINO DELLA FINALE

VERONA-INTER 0-4
RETI: 4' Serantoni (I), 9' Ferri (I), 12' Serantoni (I), 13' st Omini P. (I).
VERONA (4-4-2): Pandian 7 (25' st Salvaterra sv), Andrighetti 6 (2' st Maran 6), Amato 6.5, Sandrini 6 (18' st Greco sv), Piccoli 6.5, Di Santo 6, Saka 6 (15' st Chiamenti 6), Bernamonte 7, Egharevba 7, Cappellato 6 (18' st Negrini sv), Capitanio 6 (5' st Gurnari 6). A disp. Salandini, Salisburgo, Cordioli. All. De Paolini 6.5.
INTER (4-3-3): Costante 7.5 (29' st Locatelli sv), Foroni 8, Bassani 7 (25' st Bagnara sv), Forlani 7.5, Poltronieri 7, Marchesi 8, Ariu 7 (20' st Seghezzi sv), Ferri 8.5 (29' st Omini G. sv), Serantoni 9 (29' st Pappalardo sv), Omini P. 8.5 (15' st Broinas Tudor 7), Penta 7 (8' st Barcella 7). All. Sala 9.
ARBITRO: Giordani di Aprilia 7.
ASSISTENTI: Di Curzio di Civitavecchia e Camilli di Roma 1.
AMMONITO: Omini P. (I).

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter