Under 16 A-B
09 Giugno 2024
UNDER 16 ATALANTA: Colombo della Dea
Sembrano due messaggi, sono due cazzotti. E se non sono una sentenza poco ci manca. Uno lo sferra Isoa, l'altro Michieletto. Concreti e tangibili. Potenti e chissà, forse decisivi. In un primo tempo che definire perfetto è riduttivo, all'alba di una semifinale d'andata che... definire perfetta è riduttivo.
Poi Colombo, l'uomo copertina. Quindi Leto, mai veramente impegnato. Infine Damiano e Inacio: i due talenti, i due predestinati, i due ragazzi d'oro. Specchi di un'Atalanta che gioca la partita più bella dell'anno, domina l'Inter bi-campione d'Italia (2-0) e sì, probabilmente vede la finale. Tra sette giorni il secondo round a Milano, intanto c'è chi parla già di un piede e mezzo nelle Marche. E dopo aver fatto fuori la Roma ai quarti... forse forse non è poi così azzardato.
65 secondi d'orologio: Damiano fa il Damiano e inventa, Nova lascia sul posto Breda e bussa alla porta di Farronato. La conclusione non trova lo specchio, ma il messaggio è stato spedito. 9 minuti: finta di Michieletto, percussione di Steffanoni e altra bussata alla porta di Farronato. La mira c'è, il messaggio è stato recapitato. 13 minuti: prima Regonesi da venti metri (troppo poco per battere Farronato), subito dopo Colombo dalla bandierina (esistono destri giusto un filo peggiori). E cosa succede? Sfiora Regonesi, colpisce Isoa e vantaggio Atalanta.
Messaggio aperto. Solivellas lo legge, La Torre e compagni provano a interpretarlo, Virtuani e Sorino (uno inventa, l'altro conclude) pare possano capirci qualcosa (21') ma niente, sembra scritto in aramaico. E intanto Colombo fa cose. Il salvataggio su Sorino vale quasi un gol, l'imbucata in verticale per Damiano... vale il gol. Perché il dieci è imprendibile («Dicevano che era troppo piccolo...»), perché il rasoterra è roba prelibata (qualcuno ha detto tecnica sopraffina?), perché Michieletto mette la ciliegina sulla torta (29'). Da zero metri non sbaglia e confeziona il secondo messaggio, prontamente spedito e immediatamente aperto.
40 minuti racchiusi in una ventina di secondi. Da una parte all'altra, coast to coast. Due "what if", due domande che, probabilmente, non troveranno mai risposta. E se... Grisoni Fasana non se lo fosse divorato? E se... Damiano avesse trovato l'angolo? Tutto in meno di un minuto, tutto sui piedi dei giocatori di maggiore talento. L'errore di Rinaldi spiana la strada al dieci dell'Inter che sbaglia praticamente tutto: scelta, tempistiche, esecuzione. In sostanza non calcia, serve in ritardo Carrara e il pallone si perde sul fondo. Meno rimpianti per il dieci dell'Atalanta: inventa dal limite, ringrazia Nova e calcia a giro sul secondo palo. È il minuto 10 , c'è puzza di sliding doors.
Effettivamente si racconterà di un prima e un dopo. E che dire dell'ultima mezz'ora? Steffanoni impegna Farronato ma non incide (18'), Moranduzzo ci prova da fuori ma i guantoni di Leto restano intinti (23'). Nel mezzo le mosse di Gambirasio e Solivellas, distanti sia per quantità (sponda Atalanta entrano Inacio, Araboni, Martano, Rinaldi e Boli; sponda Inter spazio a Peletti, Moranduzzo, Franchi, Vukaj, Leoni e Orlacchio) sia per finalità. Il perché vien da sé, quindi il triplice fischio che puzza di sentenza. Umori agli antipodi, tra una settimana il ritorno per un posto in finale.
ATALANTA-INTER 2-0
RETI: 13' Isoa (A), 29' Michieletto (A).
ATALANTA (3-5-2): Leto 6.5, Rinaldi A. 6.5, Cojocariu 7, Isoa 7.5, Regonesi 7 (24' st Araboni sv), Gasparello 7 (35' st Rinaldi M. sv), Colombo 8, Steffanoni 7.5, Michieletto 7.5 (24' st Martano sv), Damiano 8 (17' st Inacio 7), Nova 6.5 (35' st Bolis sv). A disp. Sonzogni, Camara, Citaristi, Palumbo. All. Gambirasio 7.5.
INTER (4-3-1-2): Farronato 6.5, Lissi 6.5, Sorino 6, La Torre 6 (31' st Leoni sv), Breda 6.5 (14' st Peletti 6), Pavan 6, Virtuani 6 (14' st Moranduzzo 6.5), D'Agostino 7, Carrara 6 (21' st Franchi sv), Grisoni Fasana 6 (21' st Vukaj 6), Moressa 6 (31' st Orlacchio sv). A disp. Dorigo, Suppa, Medina. All. Solivellas 6.
ARBITRO: Riahi di Lovere 7.5.
ASSISTENTI: Infante di Battipaglia e Lattarulo di Treviglio.