Under 18
11 Giugno 2024
UNDER 18 INTER: la disperazione dei nerazzurri
Avrebbe meritato una serie tv. Leggenda narra che un paio di inviati di Netflix si siano effettivamente presentati sullo zerbino dello stadio Del Conero... sarà così? Parola agli Steward. Una semifinale assurda, 120 minuti mai visti.
Prima i titoli di coda, quindi una fotografia. Gabriele Garonetti steso e in lacrime, le stesse versate 354 giorni fa. I classe 2006 dell'Inter dicono addio a un altro Scudetto, il secondo consecutivo: ieri in finale contro la Roma, oggi in semifinale contro il Genoa (5-4). Non sono bastati due gol di vantaggio all'intervallo (3-1 firmato Venturini, Lavelli e De Pieri), non è bastato un Matteo Zamarian in stato di grazia (tre miracoli clamorosi), non è bastato un gol da trenta metri di Spinaccè al secondo tempo supplementare (roba mai vista) e non è bastato neppure poter giocare per il pareggio, risultato che avrebbe garantito ai nerazzurri l'accesso in finale. Vince il Genoa e vince Gennaro Ruotolo, protagonista di almeno un altro paio di istantanee che da sole puzzano di storia. Come il gol a tempo praticamente scaduto di Arata, l'alba di un sogno che aspetta ancora il suo apice. Forse giovedì contro una tra Roma e Atalanta? Chissà...
Subito due capolavori per rompere il ghiaccio, uno per parte in un quarto d'ora impossibile da dimenticare. Prima l'Inter (5'), prima un'azione corale per definizione. C'è la firma di sei undicesimi della titolare di Zanchetta (confermate le anticipazioni), nell'ordine: Re Cecconi, De Pieri, Lavelli, Zanchetta, Castegnaro e Venturini. In sostanza il primo si ricorda di essere nato terzino, l'ultimo scherza Arata e batte Consiglio di testa. Dal secondo al quinto il devasto, a posteriori un indizio di quello che sarebbe successo da lì a poco. Ma prima il Genoa (15'), prima un capolavoro per definizione: angolo di Romano (destro fatato), dormita di Zanchetta, destro volante di Deseri.
L'equilibrio dura sì e no altri cinque minuti, poi si trasforma in una mera illusione. Lo spezza l'attacco più forte d'Italia, lo spezza quel tridente diventato ormai una filastrocca: Pinotti, Lavelli e De Pieri. Ordine causale? Nossignore. Perché il primo sonda il terreno dalle parti di Consiglio e spiana la strada (20'), perché il secondo scherza Arata e segna al volo (24'), perché il terzo raccoglie da Garonetti e trova l'angolo (34'). Nel mezzo, rullo di tamburi... ancora il devasto. E se Ruotolo va a riposo sotto di "soli" due gol deve ringraziare Consiglio, miracoloso e decisivo su Pinotti (20' e 27') e su Zarate (28').
Il dominio dell'Inter è un'altra illusione. Dura sì e no un quarto d'ora, il tempo dell'intervallo. Poi undici minuti che andrebbero presi e conservati: perché ai limiti della realtà, perché capaci di cambiare, stravolgere tutto. È così solo in parte e sì, c'entra giusto qualcosina Matteo Zamarian. Un miracolo dietro l'altro: due ravvicinati su Re Cecconi (tocco involontario) e Grossi (9' st), uno su Ahanor (14' st) e un altro, clamoroso e indimenticabile su Ekhator (20' st). Negli ultimi due un ruolo principe lo gioca anche la traversa. Il Genoa grida alla "macumba".
Ma qualcosa cambia comunque, anzi. Sì perché nel mezzo spicca il tap-in vincente di Ekhator (12' st), tramonto da cartolina dopo l'ennesimo legno sponda rossoblù, questa volta di Venturino. E l'ultima mezz'ora, aperta dal destro di Tigani (26' st), intervallato dalla conclusione di Venturino (32' st) e chiusa ancora da Tigani (42' st)... non è l'ultima mezz'ora. Carbone inventa, Lattari finalizza e porta tutto ai supplementari (40' st).
È un'altra partita. Tirata, incerta. La situazione più comoda ce l'ha sicuramente l'Inter, forte della possibilità di giocare per il pareggio. In più in campo c'è un certo Mosconi, scelto da Zanchetta insieme a Tigani, Spinaccè, Pavesi e Zouin. Di contro il Genoa può solo vincere, non c'è altra strada. E succede un po' di tutto, soprattutto nel primo dei due tempi supplementari. Un gol e un rosso, entrambi sponda rossoblù: Venturino fa cantare Ruotolo (11' pts), Lattari rimedia il secondo giallo e vale all'Inter la superiorità numerica.
Sono quindici minuti, sembrano una vita. E alla fine finiscono così, con la corsa pazza di Arata. All'ultimo minuto di 120 mai visti, culminati con un secondo tempo supplementare da pelle d'oca. La decide il capitano, la decide il capitano meno di dieci minuti dopo il gol da trenta metri di Spinaccè, poi espulso per doppia ammonizione. Di tutto, dunque. Finisce 5-4 e in finale ci va il Genoa.
INTER-GENOA 4-5
RETI (1-0, 1-1, 3-1, 3-4, 4-4, 4-5): 5' Venturini (I), 15' Deseri (G), 24' Lavelli (I), 34' De Pieri (I), 12' st Ekhator (G), 40' st Lattari (G), 11' pts Venturino (G), 8' sts Spinaccè (I), 15' sts Arata (G).
INTER (4-3-3): Zamarian 8, Della Mora 6.5, Castegnaro 7 (16' st Tigani 7), Zanchetta 6.5 (11' sts Kangasniemi sv), Re Cecconi 6, Garonetti 6, Venturini 7.5, Zarate 6.5 (1' pts Pavesi 6), Lavelli 7.5 (22' st Spinaccè 7), De Pieri 7.5 (6' pts Zouin 6), Pinotti 7 (16' st Mosconi 6.5). A disp. Tommasi, Fois, Vanzulli. All. Zanchetta 7.
GENOA (3-4-2-1): Consiglio 7, Venturino 9, Ahanor 6.5, Deseri 7.5 (23' st Sancinito 6.5), Arata 8, Barry 6.5 (19' st Lattari 7.5), Dodde 6.5, Grossi 7 (19' st Ghinassi 6.5), Ekhator 8 (7' pts Nuredini sv), Romano 7 (17' pts Mavraj 7), Carbone 6.5 (7' pts Corengia 7). A disp. Boschi, Georgievski, Pagliari. All. Ruotolo 8.
ARBITRO: Guitaldi di Rimini 6.5.
ASSISTENTI: Scafuri di Reggio Emilia e Apollaro di Rimini.
QUARTO UOMO: Castelli di Ascoli.
ESPULSI: 16' pts Lattari (G), 11' sts Spinaccè (I), 17' sts Carbone (G).
AMMONITI: Garonetti (I), Spinaccè (I), Ahanor (G), Dodde (G), Ghinassi (G), Lattari (G).