Under 18
11 Giugno 2024
UNDER 18 INTER: Lavelli e Mosconi, talenti nerazzurri
Era un cinquanta e cinquanta, testa o croce. E quindi è difficile, impossibile non tirare in mezzo il destino. 354 giorni dopo dall'ultima volta, i classe 2006 dell'Inter si giocheranno uno Scudetto allo stadio Del Conero. Sarebbe potuto essere Ascoli (teatro di un'altra disfatta nerazzurra, quella del 21 giugno 2022), sarà Ancona. Un anno fa era l'ultimo atto, la finale: quella contro la Roma dei fenomeni (Nardozi, Mannini e Reale), quella aperta dal capolavoro di Mosconi (rigorosamente da sotto età, come piace a lui), quella conclusa con le lacrime (tante come le cicatrici, roba che resta). Oggi sarà il penultimo atto, la semifinale: per la redenzione, per chiudere il cerchio. E pure per mettere in bacheca l'unico Tricolore che manca in viale Liberazione. Vicino nel 2021 (sconfitta in semifinale), a portata di mano nel 2023 (sconfitta in finale) e chissà, finalmente alzato al cielo nel 2024?
Si scrive Genoa, si legge bestia nera. Lo racconta la storia, da quella più remota e quella più recente. Quindi dalla semifinale persa nel 2021 all'Orogel di Cesena (era l'Inter di Chivu, era l'Inter dei classe 2003, era l'Inter di Fabbian e Casadei) alla doppia sconfitta in regular season, una all'alba dell'inverno (2-1 a Genova) e l'altra all'alba della primavera (2-3 a Milano). In panchina una vecchia volpe quale Gennaro Ruotolo, uno che sa come si batte l'Inter in semifinale Scudetto e quindi sì, vien da sé che il condottiero dei vari Giacchino, Corci e Boci era proprio lui. In campo, tra gli altri, quattro volponi in prestito dalla Primavera: Venturino, Romano, Ekhator e Ahanor, gli ultimi due eroi della trasferta contro la Lazio (un gol il primo, due gol il secondo) che è valsa il biglietto per la semifinale.
Si scrive Genoa, si legge... corazzata? In parte sì. E sicuramente è tra le squadre più in salute: non perde da quasi due mesi e dallo stop casalingo contro il Sassuolo, arrivato lo scorso 14 aprile, sono seguiti due pareggi e ben sei vittorie, tra le quali spicca il poker al Vismara contro il Milan dell'ultima, decisiva giornata. Altro dagli ultimi due mesi? 24 gol fatti (tanti), 8 gol subiti (nemmeno così pochi) e un rendimento comunque in costante crescita, culminato con l'impresa di Formello dello scorso 5 giugno. Lattari il bomber (11 gol), Carbone il più utilizzato (32 presenze).
E cosa farà Andrea Zanchetta? Prima quello che non farà, vale a dire affiancare a Garonetti uno tra Chiesa (fedelissimo) e Maye (già 6 presenze in Primavera), entrambi indisponibili per infortunio. Tutte le strade portano a Re Cecconi adattato a centrale, con Della Mora (destra) e Castegnaro (sinistra) che completerebbero la linea a quattro. Un'altra cosa che non dovrebbe fare, a meno di necessità a partita in corso, riguarda Mattia Mosconi, fresco Campione d'Europa e protagonista con una doppietta anche del quarto di finale di domenica contro l'Empoli. Partito per Camerano nella notte tra domenica e lunedì, dovrebbe essere preservato per una eventuale finale. Chiaro l'intento di evitare un sovraccarico, soprattutto in vista di una possibile final four con l'Under 17 di Tiziano Polenghi.
Altri nodi da sciogliere? A centrocampo praticamente zero: Zanchetta sarà in cabina di regia, Venturini sul centro-destra e Zarate sul centro-sinistra. Per il talento colombiano, arrivato in estate dal Girona (Spagna), sarà la prima semifinale Scudetto della sua esperienza italiana. In avanti solamente uno, strettamente legato alle condizioni fisiche di Matteo Lavelli. Stando alle ultime dovrebbe stringere i denti e vestire la numero 9, in caso contrario sarebbe comunque pronto Spinaccé. A supporto la fantasia, la classe e la tecnica di De Pieri e Pinotti, entrambi ovviamente confermatissimi.
Si scrive Inter, si legge corazzata. Zero dubbi, solo fatti. E diversi numeri che parlano da sé. I nerazzurri si ripresentano nelle Marche al tramonto di uno splendido campionato, in bilico solo a tratti e pressoché dominato da cima a fondo, con la Roma (seconda forza) distante ben sette lunghezze e l'Atalanta (terza forza) addirittura undici. Altro? Miglior attacco (87 gol), miglior difesa (38 gol) e un totale di 22 vittorie. Lavelli il bomber (20 gol più altri due in Primavera), Garonetti il più utilizzato (31 presenze).