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Under 18

È un'impresa mai vista: il Genoa dei miracoli è Campione d'Italia!

I rossoblù fanno lo scherzetto alla Roma, terzo Tricolore nella storia del Grifone

UNDER 18 GENOA

UNDER 18 GENOA: Romano e Venturino

Dopo il miracolo contro l'Inter, commosso e senza voce, aveva detto che «il calcio è bellissimo». Fattuale. E chissà se dopo il miracolo contro la Roma non dirà lo stesso. Le lacrime sicuramente non mancheranno, la voce probabilmente sì. Sarebbe altrettanto fattuale. Un miracolo in fila all'altro, 48 ore che puzzano di storia. Gennaro Ruotolo è Campione d'Italia, il suo Genoa è Campione d'Italia. Come il 28 giugno 2021, come all'Orogel Stadium di Cesena. Sempre dopo aver battuto l'Inter in semifinale (5-4), sempre dopo aver battuto la Roma in finale (2-1), sempre con Gennaro Ruotolo. Per riprendersi gli serviranno giorni, forse settimane.

Sono passati 1083 giorni, sembra ieri. È la chiusura di un cerchio, aperto da Fossati e Vassallo e chiuso da Venturino e Romano. I due ragazzi d'oro, gli uomini più rappresentativi insieme a Consiglio (sontuoso), Ahanor (ovunque), Ekhator (gigante) e Arata, il capitano e tante, troppe altre cose. L'uomo del destino contro l'Inter, l'uomo che la alza in cielo «fino ad accarezzare mamma Elisa». È anche per lei.

ALBA E TRAMONTO

Mentre la tribuna ovest cantava («Genoa, Genoa, Genoa») e la est si esaltavaDai ragazzi, così»), Lorenzo Venturino si lasciava andare in una delle sue discese: rapido nel breve, costante nel lungo e il pallone lì, sempre appiccicato al suo destro. Ruotolo fa di necessità virtù, piazza Sancinito sulla destra e avanza il suo pupillo al fianco di Romano, membro onorario della tavola rotonda dei talenti. Il Genoa ha la meglio proprio lì, nella terra di mezzo tra la coppia Dodde-Fazio (il secondo preferito a Grossi) e Ekhator, marcato stretto da Golic (tra i migliori contro l'Atalanta) e quindi meno devastante del solito. Resta una girata a lato (17') e poco altro. Nardozi e Solbes non se la passano tanto meglio. E mentre la tribuna ovest rispondeva («Roma, Roma, Roma»), Filippo Reale dominava nel suo posto felice, la corsia di sinistra. Rispetto alla semifinale a tutta fascia (fuori capitan Della Rocca, dentro Obleac e difesa a tre), quindi con la licenza di uccidere. Ci va vicino Mirra, il braccio destro: il destro dai venti metri è spettacolare, Consiglio fa felici i fotografi e para (42').

Dall'alba al tramonto del primo tempo, dal botta e risposta Romano-Nardozi (punizione a lato, mancino bloccato) al destro da trenta metri di Venturino. L'epilogo? Un cuore mimato sotto la tribuna est, iconico. La trama? Una conclusione velenosa il giusto per battere Kehayov, più efficace che bella (46').

CAMBIA

Era nell'aria da almeno cinque minuti, chiedere a Venturino e Deseri (38' e 39'). È decisamente meritato, vedi la mezza rivoluzione di Tanrivermis: studiata all'intervallo, applicata a inizio ripresa. In un quarto d'ora cambia un po' tutto, nell'ordine: il modulo (da 3-5-2 a 4-2-3-1), tre interpreti (fuori Tumminelli, Pedro Lopes e Nardozi, dentro Litti, Ivkovic e Della Rocca) e l'atteggiamento (meno prudente, più spregiudicato). E potenzialmente pure la partita. C'è tutto meno la mira: prima con Litti (7' st), poi con Solbes (11' st) e infine con Ivkovic (14' st). Rigorosamente in ordine di pericolosità.

E l'ultima mezz'ora è di fuoco. Mentre la tribuna est annusava l'impresa («Ci siamo raga...»), Manuel Nardozi e Sergej Levak impegnavano Consiglio... per l'ultima volta (29' st e 31' st). Poi è solo Genoa, la volata finale. Aperta dal destro di Venturino (sempre lui), chiusa dalla coppa alzata al cielo da Arata (il capitano) e intervallata da un po' di tutto. Il rigore (generoso) concesso per fallo di Della Rocca su Grossi, la conclusione (perfetta) di Romano e il rosso diretto a Litti, specchio di una Roma che perde partita e testa. È tripudio Genoa, è il terzo Scudetto della storia rossoblù dopo quelli del 2010 (Primavera) e 2021 (Under 18).

IL TABELLINO

GENOA-ROMA 2-0
RETI: 46' Venturino (G), 37' st rig. Romano (G).
GENOA (3-4-2-1): Consiglio 7, Sancinito 7.5, Ahanor 7.5, Deseri 7.5, Arata 8, Barry 7, Dodde 7 (32' st Grossi 7), Fazio 7.5, Ekhator 7, Romano 8 (42' st Corengia sv), Venturino 9 (32' st Nuredini sv). A disp. Boschi, Georgievski, Ghinassi, Colonnese, Mavraj, Pagliari. All. Ruotolo 9.
ROMA (3-5-2): Kehayov 6, Obleac 6.5, Reale 6, Pedro Lopes 6.5 (8' st Ivkovic 6.5), Golic 7, Mirra 6.5, Feola 6, Tumminelli 6 (1' st Litti 6), Nardozi 6.5 (29' st Mlakar 6), Levak 6, Solbes 7 (14' st Della Rocca 6). A disp. De Franceschi, Cioffredi, Cardozo, Bauco, Colasurdo. All. Tanrivermis 6.
ARBITRO: Barbetti di Arezzo 6.
ASSISTENTI: Veli di Pisa e Perlamagna di Carrara.
QUARTO UOMO: Eremitaggio di Ancona.
ESPULSO: 38' st Litti (R).
AMMONITI: Mirra (R), Levak (R), Della Rocca (R).

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