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Under 17 A-B

Milan, l’orgoglio non basta: Comotto vale la vittoria ma in semifinale ci va la Roma

Un gioiello nella ripresa non è sufficiente per Renna: Nardin e compagni raggiungono la Juventus

COMOTTO, MILAN UNDER 17

UNDER 17, MILAN: Il gol di Comotto non basta ai rossoneri per continuare il sogno Scudetto

Alla fine non è bastato. Non è bastata la garra di Comotto, non sono bastate le scelte forti nella formazione rossonera, non è bastato il lavoro di gambe e di cuore di Cappelletti. Il Milan vince la battaglia, ma contro la Roma - questa Roma, quella dei fenomeni - perde la guerra: l'1-0 del Vismara è una vittoria più amara di una sconfitta piena. Perché il Milan sembrava aver trovato la quadra per tener testa ai giallorossi (già con un piede in semifinale, è vero, ma di fatto la formazione di Falsini è la stessa di quel famoso 5-1 dell'andata), perché se le iniziative di Lontani non si fossero infrante sul palo forse si sarebbe parlato di un finale diverso, perché lasciare la corsa Scudetto ai quarti fa male a prescindere. Dunque sì, subito lo spoiler che tutti aspettavano: finisce 1-0 per il Milan, ma in semifinale ci va una splendida Roma

BOCCE FERME

Sarà remake della finale Scudetto dell’anno scorso (probabile) o remake della finale Scudetto di due anni fa (difficile)? Insomma, che sia Roma-Fiornentina o Milan-Fiorentina le maglie schierate faranno tornare alla mente vecchi ricordi (di quelli belli, bellissimi). Ma prima di parlare di calcistici ritorni al passato, c’è da fermarsi un poco in quel di via dei Missaglia, al numero 117. Il Milan cerca il miracolo tra le mura amiche del suo Vismara: 5-1 dice il risultato del quarto di andata, due numeri e un trattino che di fatto hanno già fatto scendere un’ipoteca giallorossa sulla semifinale. E allora, per la mission impossible si propongono scelte forti (per uomini forti, non c’è altra strada, citando Spalletti): fuori Camarda lì davanti nel solito 4-3-1-2, fiducia a Domnitei; fuori capitan Perin, fascia a Sala; fuori l’inamovibile Del Forno, dentro Eberini. Risultato? Per i primi 10 minuti, le forze fresche si sentono, si vedono e si toccano con mano: Cappelletti costruisce, Domnitei costringe De Marzi ad allungarsi, Comotto sgomita dal centrocampo e si porta spesso e volentieri davanti.

E dunque c’è da porsi la solita domanda da un milione di dollari: basta così? Contro questa Roma, no. Con il passare dei minuti i giallorossi escono da un piccolo, impercettibile, intorpidimento iniziale e si mettono a fare quello che riesce meglio: fare la Roma. Arduini è magistrale con un paio di occasioni che fanno correre un brivido sui seggiolini rossoneri bagnati dal molto opportuno sistema di irrigazione del campo numero 3, il calcio di punizione a sombrero di Belmonte crea terreno fertile per inserimenti pericolosissimi, mentre la visione di gioco di Coletta dovrebbe essere insegnata nelle scuole. E dunque di nuovo: è abbastanza? Contro il Milan che vuole rendere “possible” la mission impossible, no. La soluzione alle occasioni degli ospiti d’onore ha un nome e un cognome: Alessandro Longoni, di professione portiere. I suoi interventi (specie quello sul destro di Arduini, chi c’era sa) hanno del provvidenziale e salvano la porta rossonera dalle grinfie della Lupa. Tutto fermo dunque al fischio di Esposito di Napoli: il Milan avrà altri 45 minuti per tentare il miracolo. 

NON BASTA COMOTTO

Miracolo in vista, tirate fuori i binocoli. Al 2' della ripresa già capitan Sala si mette in proprio con una conclusione insidiosa da appena fuori area. Esce larga di qualche centimetro, ma l'impressione è che la fase di studio sia bella che finita: ora si fa sul serio. Fa sul serio il solito Comotto, che al 17' si fa servire da Liberali e mette dentro l'1-0 rossonero. Esultanza sobria, un piccolo urlo con il pugno serrato mentre torna velocemente a centrocampo: l'impresa è solo al suo step iniziale, e la gradinata ancora si prospetta lunga. Ma, neanche a dirlo, fa sul serio anche la Roma: non trova la rete Belmonte, giusto un secondo prima di lasciare il campo a Morucci, ma la sua conclusione - bella da vedere, davvero bella da vedere - avrebbe meritato lieto fine migliore.

Nel minuti appena successivi lo stesso Morucci fa chiacchierare parecchio la tribuna sponda milanese: la voglia di gol sembra proprio di quelle che possono fare la differenza. E poi quel calcio di punizione di Panico... la traiettoria è perfetta e pare promessa ad un gol da far rientrare nei manuali di calcio. Eppure no, ancora niente rete per la Roma. La soluzione porta lo stesso nome e lo stesso cognome di quella del primo tempo: Alessandro, Longoni, di professione portiere. Pronto su Morucci (e per una quantità di volte da far impressione) magistrale su Panico, altre descrizioni sarebbero superflue. 

Ma la scalinata è lì, ancora lunga, sempre in salita. Non basta Lontani a fare un passettino ulteriore nella scalata: la sua conclusione si infrange sul palo al 40', lasciando lì intontite anche le speranze del Vismara. C'era un miracolo da fare per fermare questa Roma, c'era una mission impossible da rendere possibile, c'era da prendere la voglia di impresa e farsela bastare per trasformare un sogno in una solida realtà. Ma alla fine no, al Milan non è bastato.

IL TABELLINO

MILAN-ROMA 1-0
RETE: 17' st Comotto (M).
MILAN (4-3-1-2): Longoni 7.5, Cappelletti 7 (1' st Albè 6.5), Perera 6.5 (32' st Dotta sv), Colombo 7, Eberini 6.5, Sala 7, Ossola 6.5, Comotto 7.5, Lontani 7, Liberali 7, Domnitei 6.5 (27' st Batistini sv). A disp. Bassorizzi, Del Forno, Viana Seedorf, Farioli, Perin, Camarda. All. Renna 7.
ROMA (4-3-2-1): De Marzi 6.5, Marchetti 6.5, Cama 7, Arduini 7.5 (41' st Scacchi sv), Terlizzi 7, Nardin 6.5, Coletta 7, Panico 7, Sugamele 6.5 (45' st Lulli sv), Belmonte 7 (19' st Morucci 7), Di Nunzio 6.5. A disp. Stomeo, Candido, Cinti, Malafronte, Troiani, Zinni. All. Falsini 7.5.
ARBITRO: Esposito di Napoli 6.
ASSISTENTI: Mandarino di Bra e El Hamdaoui di Novi Ligure.
AMMONITI: Cappelletti (M), Ossola (M), Domnitei (M), Batistini (M), Arduini (R), Di Nunzio (R).

LE PAGELLE

MILAN

Longoni 7.5 Non è la Roma che non ha creato, è Longoni che le ha prese tutte. Ordinato su ogni uscita, mette in mostra i riflessi - quelli veri - soprattutto con Arduini e Morucci.

Cappelletti 7 Poco tempo per fare la differenza, ma nei 45 minuti che gli sono concessi pare essere stato punto da una tarantola: scatta sulla fascia destra e si propone spesso nell’area giallorossa
1' st Albè 6.5 Prende il posto di Cappelletti e non stona nel concerto rossonero. Forse un poco più disordinato del compagno, ma che efficacia contro Panico!
Perera 6.5 Partita difficile, come per tutto il Milan: qualità ce n’è (da vendere), ma con un risultato così pesante alle spalle fatica a trovare il giusto carburante per accendere il motore. Nel complesso comunque, non compie errori decisivi (32’ st Dotta sv).
Colombo 7 Giocatore intelligente, con visione di gioco e molto spirito di iniziativa. Splendida la sua galoppata dai limiti della sua area fino all’area avversaria. Lo ferma solo un fallo che riesce a guadagnarsi molto opportunamente: di nuovo, intelligente.
Eberini 6.5 Lavoro difensivo di cuore, lontano dai riflettori ma vicino all’azione.
Sala 7 Per l’occasione porta al braccio la fascia di capitano. La personalità è in effetti quella giusta: appena Esposito di Napoli fischia l’inizio del secondo tempo, lui si appropria del pallone e sale in cattedra con un’occasione finita un pelo larga.
Ossola 6.5 Buone intenzioni, nella sua testa le azioni filano lisce come l’olio: nel primo tempo si mette in un mostra con qualche ottimo passaggio ad innescare le punte dentro l’area giallorossa, ma nella pratica non trova spesso gli scarpini dei compagni.
Comotto 7.5 È il gol del moto d’orgoglio. Non servirà pure a nulla, ma almeno dimostra una cosa che non va dimenticata: questo Milan può rinascere anche dalle ceneri più spente. Per tutta la partita Comotto illumina il centrocampo e morde il freno per poter fare la differenza anche lì davanti. Si nota.
Lontani 7 Quel palo al 40’ se lo sognerà ancora per un po’. Avrebbe cambiato le cose? Probabilmente no, il tempo stringeva già inesorabile, ma almeno un gol avrebbe dato al finale di stagione un sapore diverso.
Liberali 7 Serve a Comotto un cioccolatino a cui il numero otto non può resistere. Partita di sacrificio per il reparto offensivo: peccato che il sudore non sia stato sufficiente.
Domnitei 6.5 Qualche occasione davanti alla porta giallorossa riesce a ritagliarsela, ma non trova la giocata giusta per incidere. In qualche occasione segue bene Cama e gli mette i bastoni tra le ruote (27’ st Batistini sv).
All. Renna 7 Lo abbiamo già detto un paio di volte, lo ripetiamo anche qui nel caso già non fosse chiaro: le scelte nella formazione sono forti e coraggiose. Anche vincenti? Sì, perché il suo Milan vince la partita. No, perché il suo Milan non vince la guerra. Sperimenta all’ultima spiaggia per dare il tutto per tutto, ma alla fine non è sufficiente.

ROMA

De Marzi 6.5 Sicuro nelle uscite, si fa valere contro Liberali e non capita spesso di vederlo disattento: una di queste occasioni è quella del gol, dove avrebbe forse essere più focus sullo svolgimento dell’azione. In generale comunque, la sua è una prestazione solida.
Marchetti 6.5 Il suo stop con ripartenza veloce integrata ha fatto scuola. Un po’ in ombra nel resto della partita, ma quella giocata vale tutto il prezzo del biglietto.
Cama 7 Di tutto: se serve man forte in attacco, lui si offre volentieri; se serve interrompere azioni pericolose in difesa, lui non si tira indietro; se c’è da ricostruire il gioco, lui alza subito la mano.
Arduini 7.5 Il titolo onorifico di migliore in campo se lo gioca solo con Longoni. Fa il buono e il cattivo tempo a centrocampo e si scopre anche attaccante con qualche bella occasione che buca la difesa rossonera (41’ st Scacchi sv).
Terlizzi 7 Alto e con i piedi ben ancorati a terra: proprio quello che serve per prendere il mestiere di difensore centrale e trasformarlo in un’arte. I suoi interventi sulle traiettorie disegnate da Comotto si rivelano provvidenziali, mentre riesce anche a crearsi qualche spazio davanti.
Nardin 6.5 Da palla inattiva cerca sempre di buttarsi dentro alla mischia e di uscirne vincitore, ma non sempre gli è concessa la corona d’alloro. Molto meglio nelle ripartenze, dove mette in mostra tutta la sua velocità.
Coletta 7 Buona visione di gioco: in diverse occasioni trova i giusti spazi per buttare in mezzo i area. Non trova i compagni, ma nei passaggi emerge la sua precisione e il suo timing nelle azioni.
Panico 7 Più difensivo che offensivo, si fa vedere moltissimo soprattuto nel duello contro Liberali. Il suo calcio di punizione è qualcosa di stupendo, avrebbe meritato di finire in rete (ma Longoni mette il solito veto).
Sugamele 6.5 Ha qualche occasione, ma non le gestisce bene come è capace. La sua Roma è comunque al sicuro, anche se lui non riesce ad incidere più di tanto lì davanti (45' st Lulli sv).
Belmonte 7 Tanta, tanta garra. Ha negli scarpini una voglia matta di segnare, e non perde occasione per dimostrarlo. Vederlo uscire dal campo (sebbene per un degnissimo sostituito) è un dispiacere: stava dando spettacolo.
19' st Morucci 7 Eccolo qui il “degnissimo sostituito”: entra e spacca, come stava facendo il compagno Belmonte. Ci vuole davvero il miglior Longoni per tenerlo a bada. Irrefrenabile.
Di Nunzio 6.5 Poteva farsi vedere di più li davanti, ma forse l’ipoteca sulla semifinale gli ha semplicemente permesso di rifiatare un pochino.
Falsini 7.5 È la Roma delle meraviglie, poco da aggiungere. Elegante, grintosa, mai banale: anche se il risultato dell’andata permetteva una certa tranquillità, i giallorossi non sono venuti fino a Milano solo per restare a guardare. Fanno la loro partita, la aggrediscono, la perdono, ma sorridono comunque: in semifinale d’altronde ci sono loro.

ARIBITRO

Esposito di Napoli 6 Troppi pochi fischi. Ad una certa gli animi rischiavano anche di scaldarsi, ma lui lascia correre più o meno qualsiasi cosa. Ci voleva forse più polso.

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