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Under 18

Gol da 30 metri e rigore all'incrocio: la finale perfetta dei 20 eroi più forti d'Italia

Venturino e Romano da urlo, Arata capitano vero: le pagelle della finale Scudetto tra Genoa e Roma

Genoa-Roma Under 18

GENOA-ROMA UNDER 18 • Filippo Dodde e Leonardo Consiglio, colonne rossoblù

Ad Ancona, il Genoa è Campione d'Italia a livello giovanile per la terza volta nella sua storia. Il Grifone batte 2-0 la Roma e conquista lo Scudetto di categoria dopo una cavalcata incredibile, dal quinto posto in campionato fino alla finalissima contro i giallorossi passando per il playoff con la Lazio e la semifinale folle contro l'Inter. Venturino apre prima dell'intervallo, Romano chiude i conti nel finale. Tra i ragazzi di Gennaro Ruotolo brillano tutti: oltre agli autori dei gol, grandi prestazioni per capitan Arata, Ahanor e Deseri, e tanti altri. Nella Roma, stavolta un po' sottotono, si salvano Golic e Solbes. Le pagelle della finalissima.

GENOA

Consiglio 7 All'ombra dell'ultimo sole s'era assopito un pescatore. Innanzitutto lui non è un pescatore ma un portiere, e che portiere. Nel primo tempo di motivi per assopirsi ne avrebbe, nella ripresa invece è costretto a svegliarsi: una grande uscita bassa su Litti, un miracolo su Levak, attento su Nardozi. E aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso. Sorriso Scudetto. 

Sancinito 7.5 Mi consiglio con don Raffae', mi spiega che penso e bevimm' 'o café. Avrà chiesto a Venturino (rispetto alla semifinale gioca lui a tutta fascia con l'avanzamento del compagno nel ruolo di trequartista) come comportarsi contro un big come Reale? Magari sì. Avrà bevuto poi il caffè? Molto probabilmente no. Anche perché a lui la caffeina non serve: è già straripante così: gioca una finale a tutto campo, sia per chilometri percorsi che per chiusure (fantastica su Nardozi a inizio ripresa) sia per propulsione e cross. 
Ahanor 7.5 È un privilegio raro. Quale? Quello di giocare una finale Scudetto con due anni in meno rispetto a tutti gli altri. Quello di vincerlo, e pure da titolare e protagonista. Classe 2008 da seguire attentamente.
Deseri 7.5 Fermati Solbes, fermati adesso, lascia che il vento di passi un po' addosso. A fermare gli attaccanti della Roma non è il vento, ma Gracien Deseri: monumentale in difesa, spettacolare in attacco. Inaugura le occasioni del Grifone con un colpo di testa dei suoi, con un salto come se avesse le molle sotto ai piedi.
Arata 8 Questa di Stefano Arata è una storia vera. Emotivamente toccante, sportivamente bellissima. Dopo il gol in semifinale all'ultimo secondo contro l'Inter, un'altra prestazione da leader maximo. Respinge tutto: palle basse, palle alte, palle medie. E alza la coppa al cielo: come sperato, come sognato. Per mamma Elisa.
Barry 7 Ricordi sbocciavan le viole con le nostre parole "Non ci lasceremo mai, mai e poi mai". Che poi deve essere più o meno quello che deve aver detto a Solbes e Nardozi una volta cominciata la partita. Ed è di parola: gli si piazza alle calcagna e non li lascia più. Ma non solo: avanza, spinge, e va pure al tiro sfiorando il terzo gol nel finale. Fantastico.
Dodde 7 Umbre de muri muri de mainé, dunde ne vegnì duve l'è ch'ané. Da dove venite? Da Roma. E dove andate? A Roma, e senza coppa. Vive la sua vita nel cuore pulsante della mediana, toglie ossigeno e spazio-tempo a Levak e compagnia. Perfetto. (32' st Grossi 7).
Fazio 7.5 Io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai. Amore che vieni, amore che vai. La palla che arriva (al suo piede), la palla che va (nei piedi dei compagni). Tocca mille palloni, ne sbaglia praticamente zero.
Ekhator 7 Chi va dicendo in giro che odio il mio lavoro non sa con quanto amore mi dedico al tritolo. Il suo lavoro è quello di attaccante, il tritolo invece ce l'ha nei piedi e nelle gambe. Non segna, ma quando parte in progressione è inavvicinabile. Dinamite pura. 
Romano 8 Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. La sua grande rivincita, dopo la sconfitta di quattro anni fa quando - da sotto età di due anni - perdeva proprio contro la Roma la finale Scudetto Under 17 dei classe 2004. E da quella sconfitta la sua ascesa è stata infinita, fino ai capolavori di questa Final Four. Assist a ripetizione, idee a getto continuo, e soprattutto il rigore all'incrocio che vale la certezza Tricolore. Fiori che diventano diamanti: come i suoi piedi. (42' st Corengia sv).
Venturino 9 L'amore sacro e l'amor profano. L'importante è che sia amore. Lui ce l'ha per il Genoa, chi lo vede giocare ce l'ha per il suo tocco di palla, la sua corsa, le sue giocate sopraffine, i suoi gol. Decisivi più che mai: in semifinale con l'Inter, poi in finale con la Roma sbloccando il risultato. Uomo Scudetto. (32' st Nuredini sv).
All. Ruotolo 9 Andrea si è perso, si è perso e non sa tornare. Andrea, lo Scudetto. Arrivato una volta nel 2010, poi nel 2021, poi finito a Chi l'ha visto. Come farlo tornare? Semplice. Basta mandare una squadra di Gennaro Ruotolo alle fasi finali. E così, proprio come nel 2021, è impresa: stesa l'Inter e stesa la Roma, proprio come tre anni fa. E pensare che all'intervallo della semifinale era sotto 3-1. Finale perfetta, non sbaglia una mossa e i suoi ragazzi rispondono sul campo. Genova è sua, ancora una volta.

ROMA

Kehayov 6 Pronto sull'inzuccata di Deseri, traballante sul destro di Venturino, rivedibile sul tiro da fuori sempre di Venturino per l'1-0. Si rifà nella ripresa con due begli interventi (l'ultimo si Barry) ma quando ormai è troppo tardi.
Obleac 6.5 Rispolverato per la finalissima: sta a galla nel primo tempo, meglio nella ripresa come mediano. 
Reale 6 Nel primo tempo è uno dei pochi che riesce a tenere i ritmi del Genoa, nella ripresa manca un po' di spinta: anche perché stavolta non può pensare solo a spingere, visto che dalla sua parte Sancinito e Venturino vanno a velocità folle.
Pedro Lopes 6.5 Tutto sommato non sfigura, soprattutto nei primi minuti della partita.
8' st Ivkovic 6.5 Ingresso che regala certezze in mezzo al campo, bravo anche negli inserimenti: sfiora il gol poco dopo l'ingresso in campo.
Golic 7 Come in semifinale, è lui il migliore della Roma. Si appiccica a Ekhator e non lo molla più, riuscendo tutto sommato a limitarne lo strapotere fisico e tecnico.
Mirra 6.5 La fase difensiva stavolta non è facile, per stare dietro a Venturino servirebbero 4 gambe e 6 occhi. Però si rende utile con un gran tiro da fuori pochi minuti prima dell'1-0 del Genoa. Chissà…
Feola 6 Prima a tutta fascia, poi esterno basso. Bene sui lanci e i calci piazzati, ma soffre un po' la brillantezza di Ahanor.
Tumminelli 6 Non è al meglio e stavolta si vede, gioca solo il primo tempo e pur non brillando riesce a cavarsela.
1' st Litti 6 Dà sprint sulla fascia destra, ma si fa cacciare per un fallo di reazione dopo il 2-0 di Romano.
Nardozi 6.5 Non devastante come con l'Atalanta, ma comunque vivace. Nella ripresa regala un grande assist a Litti e poi ci prova di testa trovando la parata di Consiglio.
29' st Mlakar 6 Artiglieria pesante nell'ultimo quarto d'ora più recupero: una bella palla per Levak che però non riesce a pareggiare.
Levak 6 Prima mezzala, poi trequartista: grande fisico ma poca mira.
Solbes 7 Non fa sfracelli, ma è sicuramente il più attivo dell'attacco giallorosso. Ci prova con un bel sinistro al volo, poi a inizio ripresa alza troppo la volée ma comunque era lì pronto a calciare. Pimpante, vivace.
14' st Della Rocca 6 Entra con la voglia di spaccare il mondo, finisce per procurare il rigore - seppur generoso - del 2-0 facendosi anche ammonire.
All. Tanrivermis 6 Cambia sistema di gioco rispetto alla semifinale ma non ottiene il risultato sperato. Primo tempo scialbo, nella ripresa la reazione è più d'orgoglio che di qualità.

ARBITRO

Barbetti di Arezzo 6 Premessa: la partita è molto difficile. Detto questo, non si aiuta da solo. Nel primo tempo sbanda su un paio di decisioni che accendono gli animi, bravo nella ripresa a far correre sul rigore chiesto dalla Roma per un tocco di mano di Fazio che non c'è, poi però cade - ingannato forse dall'incrocio di gambe - nell'assegnazione del penalty che porta il Genoa sul 2-0: il contatto Della Rocca-Grossi non c'è, e se c'è è lieve. Giusta infine l'espulsione di Litti, che però viene provocato e il suo avversario la passa liscia.

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