Cerca

Under 17 Serie C

È un'impresa assurda! Il Renate batte i due volte Campioni d'Italia e vola in finale Scudetto

Nerazzurri leggendari in un pomeriggio spaziale, Carta e Cante fanno cantare

UNDER 17 RENATE

UNDER 17 RENATE: Marco Carta, bomber nerazzurro

Messi al corrente dei numeri del Cesena (strepitosi, clamorosi, fantasmagorici), ai membri fondatori della curva Renate sono drizzati i capelli. Intanto la polizia locale girava minacciosa per le multe, ma in quel momento contava poco. Un paio di minuti di conversazione, poi la chiosa finale: «Vabbè, nei ragazzi ci crediamo». Erano da poco scoccate le 16, da lì a qualche ora sarebbe successo il finimondo. Tradotto: 120 minuti folli e una vittoria (2-1) che no, non sarà mai dimenticata. 

Prima la fine, prima le lacrime. Sono di gioia, sanno di orgoglio, puzzano di impresa. E poi tutto il resto. Il rigore di Carta (perfetto), il capolavoro di Galvagno (clamoroso), il gol della vita di Cante (non lo dimenticherà mai). Quindi le parate Alfieri (sontuoso), i dribbling di Bassani (predestinato), le chiusure di Napoli (monumentale). Infine la corsa di Cristiano (indimenticabile), la gioia di Marcandalli (tanta, troppa), quel sorrisetto di Cossa (emblematico). Lui che c'era, lui che sa, lui che quel gol all'ultimo secondo del portiere se lo sogna da 1822 notti. E cinque anni dopo la sconfitta contro il Pordenone, il Renate torna in finale Scudetto. Martedì a San Benedetto del Tronto l'appuntamento con la storia contro una tra Avellino e Ancona. Ma dopo aver fatto fuori il Cesena (2-1)... «Adesso la andiamo a vincere». Chiaro. Limpido. Inequivocabile.

PENTOLA

Le risposte a tutte le domande nell'azione personale di Filippo Bertaccini (5'). Uno, due, tre: tutti dribbling (vincenti), poi l'imbucata per Teleku (splendida) e l'uscita di Alfieri (precisa). È il vertice alto del rombo studiato a tavolino da Tamburini, unica notizia di rilievo insieme all'assenza di Greco (infortunio) e la panchina di Berti (al rientro). Si parte con un quarto d'ora di fuoco. A capo il destro alle stelle di Biguzzi (grande assist di Zamagni), in coda l'ennesimo sussulto di Bertaccini (invenzione di Amadori). In pentola bolle più che qualcosa. Poi Amadori si fa male, Tamburini sceglie Berti e cambia qualcosa. Sembra la scossa premonitrice.

La risposta alle altre domande dalla curva Renate. «Dai ragazzi, resistete». A ritmo con lo sventolio del bandierone nerazzurro, iconico. E si chiude con una mezz'ora altrettanto di fuoco. Oleoni (recuperato definitivamente) sfrutta una punizione di Ferrari e trova il gol, poi Elsino alza la bandierina e Pica fischia: tutto annullato (26'). È la seconda scossa premonitrice, l'ultima. In pentola bolle più che qualcosa. Questa volta davvero. Valerin fa il Valerin, quindi il devasto. E cosa succede in area del Cesena? Brisku lo atterra, Pica fischia il rigore (sacrosanto) e Carta non si fa pregare (38'). 

SOFFRIRE

La partita è girata. Bassani fa il Bassani ma Fontana fa il miracolo (42'), quindi Carta calcia alto sull'angolo di Valerin (43'). Il salvataggio di Napoli sull'imbucata di Antoniacci (46') è la ciliegina sulla torta, la fotografia del (primo) capolavoro di Cristiano. La indirizza con il talento, quello di Bassani e Carta. La gestisce con il cuore, la corsa e le gambe: da Fortunato a Zermo, passando per Valerin e Ferrari, tre dei quali sostituiti da Cante, Galimberti e Capozucca. E prova a vincerla con una difesa arcigna, capitanata da Napoli (monumentale) ma allo stesso tempo tanto, troppo sotto pressione.

C'è da stringere i denti e soffrire. Tamburini ridisegna il suo Cesena e le risposte stanno tutte lì, nel gruppetto aperto da Sanaj e chiuso da Okolo. Tutta gente che sa come si vincono gli Scudetti. Si vede lontano un chilometro. Eppure la riprende chi non l'ha mai vinto, chi un anno fa giocava nei dilettanti. Gori assiste, Galvagno la gira al volo e trova un gol clamoroso (33' st). È l'ottavo dagli ottavi in poi. Impressionante. Poco prima un miracolo di Alfieri su Biguzzi (30' st) e la traversa di Lantignotti (31' st). Ben più di qualcosa bolliva.

ALTRI 30

La partita è girata. Ancora. E non sono un caso le perdite di tempo di Alfieri. Altri 30 minuti prima degli eventuali rigori, praticamente una vita. La curva Cesena intona «Romagna mia», quella del Renate risponde a stento. C'è sempre qualcosa che bolle in pentola, da capire solamente se sia il remake del primo o del secondo tempo. La domanda delle domande e la risposta la danno ancora loro, i membro fondatori della curva Renate: «Non c'è due senza tre, forza...». Perché? Perché Ornaghi sfonda a destra, perché Capozucca fa da sponda, perché Cante segna il gol più importante della sua vita (16' pts). Pica fischia due volte, Renate a 15 minuti dalla finale. Sembrava un sogno, da quando Galvagno spara alto da zero metri (16' sts) è realtà. Il Renate torna in finale dopo 5 anni dall'ultima volta.

IL TABELLINO

RENATE-CESENA 2-1
RETI (1-0, 1-1, 2-1): 38' rig. Carta (R), 33' st Galvagno (C), 16 pts' Cante (R).
RENATE (4-3-1-2): Alfieri 9, Ornaghi 7.5, Oleoni 7.5 (1' pts Ivan 7), Fortunato 7 (31' st Marnati 7.5), Napoli 8, Stagi 7.5, Zermo 7 (18' st Galimberti 7), Ferrari 7.5 (18' st Capozucca 8), Carta 8.5 (1' pts Nahum 7), Valerin 8 (11' st Cante 9), Bassani 7.5 (31' st Tessari 7). A disp. Lodi, Mariani. All. Cristiano 9.
CESENA (4-3-1-2): Fontana 6.5, Antoniacci 6.5 (16' st Baietta 6.5), Teleku 6 (25' st Gori S. 7), Zamagni 6.5, Brisku 6, Ridolfi 6, Biguzzi 7, Amadori sv (16' Berti 7), Galvagno 7.5, Bertaccini 6.5 (16' st Sanaj 6, 1' sts Comandini sv), Lantignotti 6 (25' st Okolo Ikechukwu 6.5, 13' sts Liverani sv). A disp. Bagli, Omokaro. All. Tamburini 6.
ARBITRO: Pica di Roma 7.5.
ASSISTENTI: Elisino di Ostia Lido e Fatati di Latina.
QUARTO UOMO: Cavacini di Lanciano.
AMMONITI: Ornaghi (R), Oleoni (R), Brisku (C), Gori S. (C)

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter