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Euro 2024

L'europeo azzurro continua: un'analisi della partita con la fortissima Spagna

Cosa aspettarci dal big match di questa sera, con tutti i pro e contro delle due squadre

L'europeo azzurro continua: un'analisi della partita con la fortissima Spagna

EURO 2024 ITALIA • Nicolò Barella è pronto a guidare il centrocampo azzurro anche nella complicata sfida con la Spagna

Italia-Spagna non è mai una partita banale, soprattutto dal punto di vista di una competizione europea. Spesso è stata la finale di tornei passati, ma comunque ha sempre regalato grandi e forti emozioni, e quest'anno le troviamo di nuovo una contro l'altra, in una partita, che per molti non sarà decisiva, ma che invece, oltre alla possibilità di andare in testa al proprio girone, rappresenta qualcosa in più per entrambe le nazionali.

Innanzitutto per la Spagna rappresenta l'occasione migliore per ripetere il gran gioco fatto vedere nella bella vittoria con la Croazia e per dimostrare all'Europa intera di essere una vera contendente al titolo, per l'Italia, invece, la partita con le "furie roje", rappresenta l'opportunità per dimostrarsi ancora una nazione forte, capace di competere con le squadre migliori d'Europa, nonostante la mancata qualificazione ai Mondiali per due anni consecutivi.

Quindi, cosa ci dobbiamo aspettare dalla partita di questa sera?

Sebbene storicamente non si possano trovare due filosofie calcistiche più differenti tra loro, Italia con il classico "catenaccio" difensivo, Spagna con il "tiki taka" fino a far morire gli avversari, le due squadre giocano un calcio simile, come si è potuto vedere nelle sfide d'esordio di questo campionato europeo. Due strategie di gioco basate sul possesso palla, novità per l'Italia, portata da Spalletti dopo il vittorioso anno a Napoli, con un'alta concentrazione di passaggi nello stretto per poi sfruttare la velocità delle fasce, che o con l'uno contro uno o con dei precisi cross verso il centro dell'area, creano diverse occasioni pericolose.

PRO E CONTRO

SPAGNA

PRO: vantano la presenza, in cabina di regia, del regista più forte al mondo, Rodri, capace di gestire il pallone anche nei momenti di maggiore difficoltà, fondamentale anche per la fase difensiva dei suoi, mentre della fase offensiva non c'è nulla che si può criticare: Morata rimane tutt'ora un attaccante fortissimo, che si integra alla perfezione con il gioco della Spagna, attacca la profondità quando è necessario, ma è anche capace di unire centrocampo e attacco con la sua tecnica. Sulle fasce invece troviamo due velocisti, dotati di una tecnica fuori dal comune: Nico Williams, ha come arma principale il dribbling, anche se a volte si intestardisce e rallenta l'avanzata spagnola; invece, di Lamine Yamal, non c'è più nulla da aggiungere, forte, ma proprio forte, è incontenibile ed è destinato a diventare una delle stelle del calcio, e l'intesa con il suo compagno al Barcellona Pedri spaventa non poco.

CONTRO: nonostante il risultato netto con cui è terminata la partita con la Croazia, possiamo dire che la nazionale di Dalic avrebbe potuto fare molto meglio sottoporta, infatti, le occasioni non sono mai mancate, né sull'1-0 né sul 3-0. Perciò un tallone d'Achille di questa nazionale potrebbe proprio essere la difesa, che se messa sotto pressione, non è per nulla immune a errori anche clamorosi.


ITALIA

PRO: l'immediato svantaggio con l'Albania ha mostrato in questa nuova Italia una spirito mai arrendevole, un atteggiamento rivolto sempre all'aiuto del compagno e non a evidenziare i suoi errori, il che dimostra che questa squadra è unita e farà di tutto per ottenere l'obbiettivo massimo. Nonostante sia il primo torneo di questo calibro per molti componenti della nazionale, l'Italia si è dimostrata una squadra paziente, che non ha fretta di arrivare in porta rischiando di scoprirsi e dare vita a contropiede pericolosi, inoltre i singoli in queste partite fanno la differenza, e in questo Europeo sembra esser tornato il Federico Chiesa che ha regalato a tutti gli italiani grandissime gioie ormai tre anni fa. I difensori albanesi ci hanno provato, ma non lo hanno mai preso e speriamo che possa emulare una prestazione del genere anche con la Spagna. In seguito una difesa che si è dimostrata solida, a parte sul gol e sulle poche occasioni offensive avute dall'Albania, un centrocampo che potrebbe partecipare alle maratone per quanti chilometri corrono i nostri centrocampisti, e un Nicolò Barella, che in questo momento è l'uomo in più della nazionale, ed è uno dei più forti centrocampisti al mondo.

CONTRO: uno degli aspetti negativi di questa nazionale potrebbe essere la scarsa qualità della panchina, rispetto a quella spagnola. Come tutti sappiamo, i giocatori in uscita dalla panchina sono fondamentali quanto quelli che iniziano la partita dal primo minuto, essi possono spaccare la partita da un momento all'altro con la loro freschezza, e purtroppo, almeno sulla carta, la panchina spagnola sembra maggiormente pronta ad affrontare un torneo del genere, le qualità dei giocatori uscenti dalla panchina sono maggiori e il prestigio altrettanto. Tutto questo sempre sulla carta e in base alle prestazioni fatte vedere quest'anno, quello che potrà succedere giovedì, sul rettangolo verde, è del tutto diverso da quello che si pensa.

Quindi chi è il favorito per questo primo big match dell'europeo?

Possiamo dunque prevedere ancora un'Italia capace di battere una nazionale così forte come la Spagna, soprattutto se i ragazzi di Luis de la Fuente giocano come contro la Croazia, ma spazio alle sorprese e alle novità di Luciano Spalletti. Ciò di cui possiamo però essere sicuri è che sarà una partita ricca di emozioni e che ci regalerà giocate indimenticabili.

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