Euro 2024
20 Giugno 2024
Bryan Cristante ai tempi delle giovanili del Milan: dal vivaio rossonero all'Europeo in quattro, oltre a Cristante anche Donnarumma, Darmian e Bellanova
Da dove arrivano e dove sono nati calcisticamente i 26 Azzurri alla corte di Luciano Spalletti agli Europei 2024? Da Juventus? Inter? Napoli? Assolutamente no! Il Ct Luciano Spalletti deve ‘ringraziare’ il Milan e in particolare Filippo Galli! Il motivo? Sono ben quattro infatti, i giocatori cresciuti nel vivaio del Milan e scoperti o portati in rossonero quando il responsabile del settore giovanile del Milan era Filippo Galli (con Mauro Bianchessi nell’area attività di base e scouting).
Un primato assoluto quello del Milan che vede tra i 26 convocati ai campionati Europei che si stanno svolgendo in Germania ben quattro suoi ex ‘ragazzi’ cresciuti e sbocciati venendo prima scoperti e poi lanciati nel settore giovanile rossonero e in particolare quando alla guida dei giovani diavoletti c’era un certo Filippo Galli. E’ proprio sotto la sua guida infatti che Gianluigi Donnarumma, Raoul Bellanova, Matteo Darmian e Bryan Cristante si sono affermati nel calcio. Ragazzi che non hanno praticamente mai cambiato casacca nel loro percorso giovanile così come si vede e si può consultare dall’App di Sprint e Sport.
Raoul Bellanova ai tempi delle giovanili del Milan
Ma dopo il Milan ci saranno Juventus, Inter o Napoli? Assolutamente no! In particolare è curioso il fatto che, da squadre come Inter e Napoli che hanno vinto gli ultimi due scudetti in Serie A ci sia soltanto un giocatore proveniente da uno dei due settori giovanili, ovvero Federico Dimarco dell’Inter mentre dal vivaio del Napoli non figura nessun convocato da Luciano Spalletti. Ma quali sono i club che hanno formato gli attuali Azzurri in Germania? Le sorprese non mancano…
Alessandro Buongiorno con la maglia del Torino ai tempi dei Giovanissimi
Con ben due giocatori ciascuno infatti, figurano club come Udinese e Verona. Dal club friulano infatti figurano i due portieri ‘vice’ di Donnarumma, ovvero Alex Meret e Guglielmo Vicario, con la particolarità per l’Udinese di essere ’specialista’ nel formare portieri (si pensi anche a Scuffet, nel suo percorso giovanile considerato il nuovo Buffon). Dal Verona invece arrivano due pezzi da novanta come Jorginho e Matia Zaccagni. Particolare soprattutto il caso del giocatore origiario del Brasile che trasferitosi con la famiglia in Italia a 15 anni ha dovuto tribolare non poco prima di essere tesserato con le giovanili gialloblù e periodo nel quale soggiorna in un antico monastero con altri compagni di squadra, venendo pagato 20 euro alla settimana
‘Doppietta’ anche per il Torino con il difensore Alessandro Buongiorno assolutamente ‘giocatore bandiera’ vista la sua totale militanza in granata fin da quando era piccolissimo mentre un po’ diverso il percorso di Federico Gatti. E’ il Torino infatti a chiamarlo quando era Giovanissimo ma in granata il difensore non avrà la fortuna dei predestinati venendo poi girato all’Alessandria dove conclude il percorso giovanile prima del suo lungo pellegrinaggio tra i dilettanti (Pavarolo e Verbania) prima della chiamata nelle serie minori professionistiche, l’arrivo al Frosinone e la chiamata della Juventus.
Asse Roma-Lazio invece che, in totale, porta ben cinque giocatori all’Europeo ma con storie curiose e particolari. Dal vivaio giallorosso infatti arrivano Riccardo Calafiori e Lorenzo Pellegrini, con unica maglia indossata quella giallorossa nel loro percorso giovanile, mentre ce ne sono altri due che sì, sono sbocciati nelle giovanili della Roma ma che erano, in origine, giocatori individuati e tesserati dalla Lazio, come nei casi di Gianluca Scamacca e Davide Frattesi. Uno invece il giocatore cresciuto nelle giovanili della Lazio approdato in Azzurro: ovvero Michael Folorunsho.
Gianluca Scamacca ai tempi delle giovanili della Roma
Doppiette di presenze anche per Genoa e Fiorentina. Il grifone infatti è stata la casa del talentuoso Stephan El Sharaawy e di Andrea Cambiaso mentre dal vivaio viola arrivano giocatori come Gianluca Mancini e Federico Chiesa mentre il Cagliari ha il suo alfiere con Nicolò Barella, vera bandiera e giocatore che è nato e cresciuto con la maglia rossoblù sulla pelle così come anche il Sassuolo porta un suo gioiellino all’Europeo come Giacomo Raspadori. Un giocatore invece arriva dal vivaio della Reggina… chi sarà mai? Il difensore e capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo! E poi, a dispetto della ‘fama’, un solo giocatore arriva invece dalla cantera storica e garantita dell’Atalanta: Alessandro Bastoni.
E Juventus e Inter? Sembrerà strano ma i due club rivali hanno portato un solo giocatore a testa cresciuto nel loro vivaio, e a ben vedere, forse nemmeno quello. Per quanto riguarda casa Inter un canterano doc come Federico Dimarco, alfiere in tutte le categorie giovanili nerazzurre e richiamato da ‘grande’ dopo l’esperienza al Verona. Da casa Juventus invece, un solo giocatore, Nicolò Fagioli, che però, a ben scrutare la carriera anche sull’App di Sprint e Spprt, il suo percorso giovanile l’aveva cominciato al Piacenza e poi sopratutto alla Cremonese.
Infine un dato su cui riflettere. Solo tre dei 26 giocatori Azzurri agli ordini di Spalletti, giocano nella prima squadra del club in cui sono cresciuti: Alessandro Buongiorno, Federico Dimarco e Lorenzo Pellegrini. Tutti gli altri sono stati formati da club che poi però, per svariati motivi di mercato, valutazioni e altro, si trovano oggi in Azzurro dopo pellegrinaggi più o meno lunghi e complicati in categorie e piazze non certo di primissima fascia. Un esempio? Bryan Cristante: cresciuto al Milan e venduto al Benfica giovanissimo ha rischiato di perdersi tornando in Italia e militando anche in serie B.