Under 16 A-B
22 Giugno 2024
Tre striscioni, uno in fila all'altro. «Più diventa difficile vincere, più grande è la felicità della vittoria». Difficile, difficilissimo battere il Milan. Grande, grandissima la felicità. È estasi. «Il talento vince i giochi, ma l'intelligenza e il lavoro di squadra vincono i campionati». C'è tutto: il talento di Gasparello e Damiano, l'intelligenza di Araboni e Colombo, il lavoro di squadra guidato da Rinaldi, il capitano. Quello che la prende e la alza al cielo. In alto, lassù in cima. E quello che rende immortale il terzo striscione. Iconico. Per sempre. «Ogni sogno è possibile se ci credi fino in fondo». Era un sogno, adesso è realtà.
L'Atalanta è Campione d'Italia. È una notte indimenticabile. Iniziata male (Tartaglia-gol), proseguita peggio (due, tre, quattro, infiniti miracoli di Longoni), rimessa in piedi con la fortuna (Michieletto-gol con la complicità di Longoni), azzannata con forza (Isoa alla seconda) e conclusa con cuore (Leto favoloso). Lontani la riapre, il Milan ci crede e chiude in avanti. Forcing sì, gol no. Buzzone fischia e l'Atalanta è in paradiso. Per la prima volta in Under 16, la 19esima dal 1907. È il primo Scudetto per Gambirasio, il primo dell'era Samaden. Una notte indimenticabile.
Talento Gasparello, fuoriclasse Longoni, fenomeno Lontani. In dieci minuti (quasi) tutto il meglio che la "next gen" italiana possa offrire. Prima il duello da pop-corn. Gasparello ringrazia Colombo e calcia, Longoni va giù in fretta e para in due tempi (3'). «Benvenuti a Sambe» sembrano voler dire. «Alla faccia del classe 2009» rumoreggia la tribuna. Si parla di Gasparello, su di lui mezza Europa. Copia-incolla per Inacio, fuori a sorpresa dalla lista dei convocati. Quindi l'azione da cineteca. Testa bassa e fantasia, roba da Lontani. Rinaldi e Cojocariu al bar, sinistro secco ma alto (8'). Lui in attacco, più indietro Pandolfi e capitan Arnaboldi. Non c'è Comotto, la trequarti è di La Mantia.
Zero gol in 267 giorni, due in 72 ore. Quello in semifinale impacchetta il biglietto per Sambe, quello in finale un messaggio all'Atalanta. È la settimana di Edo Tartaglia. Lupo devasta a sinistra, Rinaldi è complice involontario. Mancino secco, Isoia non tocca e Milan avanti (11'). Il salvataggio di Nova su Plazzotta (13') chiude il forcing rossonero. E via con quello nerazzurro. Tutti contro Longoni: Nova (21'), Damiano (24'), Michieletto (33') e ancora Damiano (36'). Tutte occasioni, tutte nitide. Alcune pure clamorose, chiedere a Damiano. Altro esteta del calcio, nell'intervallo si sarà mangiato le mani. Ma Longoni è pur sempre un Campione d'Europa.
Campione d'Europa era, Campione d'Europa resterà. Per sempre. La prima sbavatura costa cara, anzi carissima. Cullotta appoggia dietro, poi lo stop sbagliato e Michieletto che ne approfitta. Tutto facile per il bomber (4' st). Sono 14 in stagione, di cui 11 fuori casa. E chissà se Samaden non starà pensando di abbandonare Zingonia...
Tutto riaperto. E succede tanto, troppo. Semplicemente tutto. Colombo da calcio d'angolo, Isoa di testa. Ormai un must. E Pandolfi se lo ricorderà per tanto, troppo tempo. Due volte, una dietro l'altra. Meno di dieci minuti per sorpassare e scappare (8' st e 16' st). L'azione è sempre la stessa. Cross da destra di Colombo e stacco poderoso di Isoa, nel mezzo due disattenzioni di Pandolfi. Decisive. E cosa fa il Milan? Prima spaventa Leto (Pandolfi a lato, Plazzotta alto), poi si ridisegna (fuori Lupo, La Mantia e Plazzotta, dentro Valenta, Pisati e Zaramella) e infine la riapre. Zaramella in verticale, Valenta al centro. Tocca Leto, quindi sbuca Lontani che non perdona (19' sts). Se Gasparello non la chiude è questione di centimetri (22'), dopodiché è assalto rossonero. Gambirasio si copre, Baldo si sbilancia. Ha la meglio il primo. I quattro di recupero diventano cinque, poi Buzzone fischia tre volte e niente... Atalanta Campione d'Italia!
ATALANTA-MILAN 3-2
RETI (0-1, 3-1, 3-2): 11' Tartaglia (M), 4' st Michieletto (A), 8' st Isoa (A), 16' st Isoa (A), 19' st Lontani (M).
ATALANTA (3-5-2): Leto 7.5, Rinaldi A. 8, Cojocariu 7.5, Isoa 10 (36' st Modonesi sv), Araboni 8 (27' st Regonesi sv), Gasparello 9, Colombo 8.5, Steffanoni 7.5, Michieletto 9 (42' st Martano sv), Damiano 8.5, Nova 8 (27' st Bolis sv). A disp. Lazzaroni, Rinaldi M., Camara, Olijars, Palumbo. All. Gambirasio 10.
MILAN (4-2-3-1): Longoni 6.5, Nolli 7, Tartaglia 7.5, Vechiu 6.5, Pandolfi 6, Cullotta 6.5, La Mantia 6 (17' st Valenta 7), Arnaboldi 7 (41' st Ibrahimovic sv), Lontani 7.5 (34' st Rajakovac sv), Lupo 7 (17' st Pisati 6.5), Plazzotta 6.5 (17' st Zaramella 7). A disp. Pittarella, Lo Monaco, Mazzeo, Grassini. All. Baldo 7.
ARBITRO: Buzzone di Enna 7.5.
ASSISTENTI: Gasparini di Macerata e Apollaro di Rimini.
QUARTO UOMO: Bruschi di Ferrara.
AMMONITI: Rinaldi A. (A), Vechiu (M).