Under 16 A-B
24 Giugno 2024
UNDER 16 MILAN: Simone Baldo, tecnico dei classe 2008 rossoneri
L’occasione era ghiotta, il prestigio notevole e la strada apparecchiata. Il Milan di Simone Baldo avrebbe potuto interrompere l’egemonia dei 2008 dell’Inter, che dal 2022 hanno vinto tutto quello che potevano. Grisoni Fasana e compagni hanno lasciato a bocca asciutta i rossoneri per due anni di fila, ma quest’anno hanno dovuto abdicare il trono in anticipo per mano dell’Atalanta. Il Milan, arrivato in finale, doveva solo passare attraverso i bergamaschi per fregiarsi del tricolore.
Sembrava fatta, tutto è bene quel che finisce bene. Giusto? Non per Michieletto, abile a sfruttare un'indecisione del Campione d’Europa Alessandro Longoni, e neanche per Isoa che stacca più in alto di tutti due volte in 8’ e annulla le reti milaniste di Tartaglia e Lontani. E non per Gambirasio che “ruba” lo Scudetto a Baldo e lo tinge di un nuovo nerazzurro, quello bergamasco. «Sicuramente ci ho mancato qualcosa - le parole dell’allenatore rossonero - un po’ di brillantezza e freschezza nelle gambe nella ripresa. È un peccato perché siamo rimasti sempre in partita».
La stagione per il Milan è stata comunque positiva, nonostante il solito Girone B vinto dall’Inter. Percorso netto nelle fasi finali, giocando tante partite in pochi giorni (l’Europeo Under 17 di mezzo non ha aiutato) e battendo squadre blasonate. Come il Monza di Ballabio e Fardin, eliminato non senza patemi agli ottavi (3-2 all’andata e 1-1 in casa). O l’Empoli dei fenomeni Blini e Campaniello, finalista l’anno scorso e giustiziato con un netto 6-1 al Vismara. Cinque gol di scarto che hanno reso inutile il tris del bomber di Moro al ritorno in Toscana (5-2 per l’Empoli). E poi la semifinale con la Sampdoria, risolta agilmente in casa (4-1) staccando il pass per la finale di San Benedetto del Tronto. Un cammino - quasi - trionfale di un Diavolo che avrebbe potuto contare su Comotto (2008 ma già inamovibile in categorie superiori), e che si è accontentato - si fa per dire - di far scendere Longoni e Lontani.
Sembrava fatta, soprattutto dopo il gol di Edoardo Tartaglia dopo appena 11 minuti. Lui che non aveva mai segnato in stagione e le uniche due reti le ha fatte in semifinale e finale. Come si dice? Carpe diem. E invece Longoni tradisce sul più bello (ma para anche l’impossibile), Lontani segna ma cincischia e Michieletto, Isoa e Gambirasio ringraziano portandosi a casa la Coppa. «Ce l’abbiamo messa tutta: è stato un bel percorso, dispiace per i ragazzi che hanno dato l’anima». Cose che succedono. Ora è tempo delle meritate vacanze, poi ripartire a testa bassa. L’obiettivo? Cambiare i colori delle fascette di quella Coppa. Solo il tempo dirà se il gruppo dei 2008 rossoneri sarà ancora guidato da Baldo: al momento è una delle ipotesi più accreditate.