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È la rimonta del secolo: la Roma è Campione d'Italia!

Zekaj fa cantare nel recupero e ribalta il Genoa, altro Scudetto giallorosso

È la rimonta del secolo: la Roma è Campione d'Italia!

Baldo Di Marino entra su Scaccianoce, sembra un gigante. Gioele Giammattei prende e parte in quarta. «Sembra un treno» si sente dalla tribuna. Fattuale. Il capolavoro in verticale, il passaggio più importante della sua vita. Lo raccoglie Alvin Zekaj, l'uomo del destino. Di prima intenzione, accompagnato da una curva intera. Le facce sono tutte un film. «Non può sbagliare». Non sbaglia. Mancino in rete, mancava dall'11-0 al Cosenza del 21 aprile. 62 giorni, una vita per un attaccante. La corsa sotto la curva, iconica.

All'ultimo minuto, all'ultimo istante. Maccorin aveva da poco segnalato il recupero, questione di attimi. Cinque minuti e Radovanovic fischia tre volte. È la rimonta del secolo, la Roma è Campione d'Italia. Gli Scudetti sono 28. Torino staccato, Inter nel mirino. Secondo in pochi giorni per il vivaio di Alberto De Rossi, immancabile in tribuna. Primo per Mattia Scala, figlio di Vito, storico braccio destro di Totti. E primo anche per Giampaolo Bonifazi e compagni. È quello che la alza al cielo, capitano di una Roma immortale. In paradiso con Zekaj, di nuovo in vita con Dal Bon, spaventata da Consoli. Specchio di un Genoa illuso e poi ferito. Comunque applausi per Jacopo Sbravati, figlio di Michele, responsabile del settore giovanile. Ultimo ballo per il senior?

APPROCCI

«Sono i due 2010 più forti d'Italia». Mentre Mattia Guaglianone riscrive il significato di predestinato, Roberto Scaglione è comodo in tribuna. Fuori per infortunio, un peccato per lo spettacolo. Jacopo Sbravati sceglie Botto, osservato speciale di Michele Sbravati, il padre: «Achille...» e via con una serie di indicazioni. Presidia la terra di mezzo tra Aresini e Longobardi, due che puzzano di calcio da capo a piedi. Poco avanti Cozzolino, un anno fa vicino al trasferimento alla Roma. Si sono visti tridenti peggiori. 20 gol in tre. Dall'altra parte 43, più del doppio. Comanda Russo, il meno vivace. Chiudono Tombion e Dal Bon, uno largo a destra e l'altro un po' dove capita. Non è un vero nove e si vede. Più nel bene che nel male. Il linguaggio del corpo di Mattia Scala dice tutto. È figlio di Vito, per anni braccio destro di Francesco Totti e tuttora club manager della Roma.

Due duelli. Prima Cozzolino contro Bouaskar, bomber contro portiere. Vince il secondo, rapido nel distendersi sul mancino (11') e letteralmente miracoloso sul tiro ravvicinato (32'). Da segnalare l'azione da manuale di Mandirola e il tocco di Cioffi, decisivo. Quindi Giammattei contro tutti. L'altro gioiello di casa Roma, fuori da ogni logica. Uomo assist per Tombion (25'), imprendibile prima del salvataggio da panico di Savona (38'). Brizzolari, lasciato prontamente sul posto, lo sta ancora cercando.

8 MINUTI

Cos'è successo all'intervallo? Se solo ci fosse stata una telecamera nello spogliatoio del Genoa... Aresini inventa, Brizzolari lascia partire un mancino da capogiro. Palo interno, pare stia ancora tremando. 120 secondi, il tempo di un caffè. Longobardi illumina, Mandirola fa il Mandirola ma Consoli, subentrato a Botto, calcia alle stelle. «Segno e vengo lì a esultare» ha detto nel riscaldamento. Sei minuti, il tempo che impiega un raggio di sole a raggiungere la terra. Consoli va via, Cioffi respinge corto e Mandirola calcia a botta sicura. Altro palo interno, altro palo che pare stia ancora tremando. Sette minuti, il tempo per iniziare a pensare che sia una maledizione. Consoli fa tutto da solo, semina il panico e batte Bouaskar. «Faccio la scivolata» la seconda parte della profezia. Otto minuti, il tempo di scivolare e fare godere la curva Genoa.

Venti minuti, il tempo che serve alla Roma per tornare in partita. Poco prima quasi nulla, dopo il devasto. Guaglianone e Giammattei confezionano il gol di Dal Bon, decimo in stagione e quarto dagli ottavi di finale in poi. Una sentenza (27'). La partita è girata. Il cronometro suggerisce i supplementari, il destino dice "no". Angolo per il Genoa non sfruttato, quindi la ripartenza. Prima Di Marino, poi Giammattei e infine Zekaj. Uno dietro l'altro, tre passaggi e l'attaccante segna il gol della vita (41'). C'è giusto il tempo di qualche scaramuccia, quindi un miracolo di Costoli sempre su Zekaj (46') mette il lucchetto alla partita. Roma Campione d'Italia.

IL TABELLINO

ROMA-GENOA 2-1
RETI (0-1, 2-1): 8' st Consoli (G), 27' st Dal Bon (R), 41' st Zekaj (R).
ROMA (4-3-3): Bouaskar 8, Bonifazi 8, Saviano 7 (23' st Di Mascio 7), Cioffi 7.5, Di Marino 8.5 (42' st Proietti sv), Paul 7.5, Tombion 7.5, Giammattei 9, Dal Bon 8.5, Guaglianone 7.5 (42' st Milocco sv), Russo 7 (16' st Zekaj 9). A disp. Sala, Liturri, Patteri, Susin, Galieti. All. Scala 9.
GENOA (4-2-3-1): Costoli 7.5, Mandirola 8, Savona 6.5, Fazio 6.5 (28' st Ndreu sv), Saladino 7.5, Scaccianoce 6, Longobardi 7, Brizzolari Cossio 7, Cozzolino 6.5 (28' st Lleshi sv), Botto 6 (5' st Consoli 8), Aresini 6.5. A disp. Romeo, Pagano, Callierotti, Aracri, Patti, Bozzo T.. All. Sbravati 7.5.
ARBITRO: Radovanovic di Maniago 7.5.
ASSISTENTI: Mansutti di Basso Friuli e Cristin del Basso Friuli.
QUARTO UOMO: Maccorin di Pordenone.
AMMONITI: Paul (R), Brizzolari Cossio (G)

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