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Under 15 A-B

A 14 anni è un talento mai visto! Il baby prodigio che ha sconvolto tutti è Campione d'Italia

Mattia Guaglianone gioca una finale sontuosa e vince lo Scudetto

Guaglianone Roma

UNDER 15 ROMA: Mattia Guaglione, classe 2010 giallorosso

Viene da Cantalice, terra di mezzo tra Abruzzo e Lazio. Provincia di Rieti, risultato di un tira e molla durato secoli. 2000 abitanti o poco più, 600 metri sul livello del mare. Cuore pulsante di un'Italia romantica, dimenticata. È venuto al mondo l'8 aprile 2010, due giorni dopo la Roma di Claudio Ranieri avrebbe battuto l'Atalanta e superato l'Inter. Dopo altre due settimane Gianpaolo Pazzini avrebbe fatto piangere l'Olimpico. Tuttora una ferita aperta, profonda. Lo Scudetto nel destino.

L'1 luglio 2019 l'autografo più importante della sua vita. Nove anni e qualche mese, più che una firma un mettere nero su bianco nome e cognome. Mattia Guaglianone. "M" grande, "G" grande e in corsivo, come spiegato più e più volte dalla maestra di italiano. L'addio all'FD18 Cantalice, l'arrivo sulla sponda giallorossa del Tevere. 1821 giorni dopo la partita più importante della sua vita. Ascoli, stadio Cino e Lillo del Duca, finale, Roma-Genoa. Giocata, benissimo. Vinta, all'ultimo secondo. Lo Scudetto nel destino.

FINALE

Quello che sarebbe potuto essere. Mattia Guaglianone contro Roberto Scaglione. Giorno e notte, sole e luca, bianco e nero. Uniti dal talento, divisi come i più grandi. Ieri, oggi, domani. Sempre. «Sono i classe due 2010 più forti d'Italia». Mentre il "diez" della Roma riscriveva il significato di predestinato («Ma che giocatore è?»), il prodigio del Genoa era comodo in tribuna («È il biondo vero?»). Fuori per infortunio, un peccato per lo spettacolo. Tutto rimandato, biglietti già sold-out. E da settembre ci sarebbe la Nazionale...

Quello che è stato. One man show in mondovisione, Mattia Guaglianone all'ennesima potenza. Splendido, terribile, affamato. È il più piccolo. Nessuna illusione, solida realtà. Ce chi non se ne capacita, servirà tempo per capire, razionalizzare. Sulle spalle la numero dieci, dalle parti di Trigoria pesa giusto un filo. Di spalle fa impressione. Abbassi lo sguardo e sembra un calciatore in miniatura. Polpacci definiti, quadricipiti di marmo. Gambe "storte", classicone per i calciatori. Tutto in scala. L'1 luglio aveva appena 9 anni. Lungimiranza, lunghezza di vedute. La banda di Alberto De Rossi si starà sfregando le mani.

GIORNI

Mattia Scala non può farne a meno. 16 partite, tutte da titolare. In 15 occasioni lo ha sostituito. È la gestione del talento. I gol sono quattro, le vittime due. Ascoli e Cosenza. La maggior parte a Trigoria (3), uno solo lontano dalla capitale. L'1 ottobre 2023: la seconda giornata, il primo ballo. Apre Rialti e chiude Galieti, nel mezzo il bimbo d'oro di Rieti. Contro l'Ascoli, a pochi metri dallo stadio Cino e Lillo del Duca. Probabilmente ci è passato affianco, chissà se ci avrà buttato un occhio.

Era l'apertura di un cerchio. 268 giorni per tornare ad Ascoli, questa volta nello stadio principale. 268 giorni per diventare Campione d'Italia, quella foto con la coppa non si dimentica. A proposito di Scudetto nel destino. 268 giorni per mandare un messaggio a tutta Italia. Chiaro, limpido. Il contenuto? Tempo al tempo...

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