Under 15 A-B
26 Giugno 2024
UNDER 15 ROMA: Alvin Zekaj, match-winner giallorosso (FOTO: FIGC/Getty)
Di primo acchito sembrano almeno cinquanta metri. Rivedendolo, però, forse forse si toccano i sessanta. Importa giusto, quindi pochissimo. Parte a testa bassa, come un cavallo pazzo. Supera la metà campo e la alza, quindi la rotazione improvvisa. Gli ultimi metri, quelli decisivi, li corre con il collo ruotato di 45 gradi verso destra. Avrebbe drizzato le antenne persino a Marcell Jacobs. Guarda fisso Baldo Di Marino e pensa: «In fondo perché no, perché non dovrei partire?». Inizia a crederci. Quindi gli occhi cadono su Gioele Giammattei. Pensa ancora, questa volta profondamente: «Sai che forse forse succede?». Più realtà che sogno. L'ultimo lo sguardo si divide in due. Prima il pallone, splendido. È quello di Euro 2024. Iconico. Poi Lorenzo Costoli, portiere del Genoa. Niente pensieri, solo un chiodo fisso. Qualcuno dice «non può sbagliare», altri rimangono senza fiato. E chissà come l'avrà vissuta la curva est, sponda giallorossa. Rumorisissima per 79 minuti e 56 secondi, in mutismo selettivo per quattro ticchettii. Incredibili, magici. Come la Roma. Ancora "maggica", rigorosamente con la "doppietta" nel cuore.
Il resto è indescrivibile. Tempo zero e si toglie la maglia. È velocissimo. E via con l'altra corsa pazza. La seconda, quella più bella. In un istante è sommerso da una marea di maglie giallorosse, riappare circa un minutino dopo. Poco prima indica qualcuno in tribuna, solo lui può saperlo. Resterà per sempre un segreto. Il suo segreto. Non glielo potrà togliere nessuno. Mai.
Non aspettava altro da 62 giorni, per un attaccante l'equivalente di una vita. È Alvin Zekaj, l'eroe di Ascoli. L'uomo del destino. Su Instagram apre con una data: 25 giugno 2024. Sua per sempre. Quando il tatuaggio? È indubbiamente l'attacco migliore possibile. Poi una serie di frasi, tutte significative. «Siamo Campioni d'Italia». È il suo Scudetto. Non glielo potrà togliere nessuno. Mai. Tocca ribadirlo. «Gruppo strepitoso e speciale». Fattuale. È uno dei segreti di Mattia Scala, l'altro uomo del destino. «Nonostante l'anno passato, chiudere la stagione in questo modo è indimenticabile». È l'aggettivo più azzeccato. Zero dubbi. E sopra tutta una serie di foto. Il riassunto di una mezz'ora di fuoco. Aperta con un diktat («Tocca andare a riprenderla») e conclusa con le lacrime. Il classico finale commovente. Da film.
62 giorni. Poco più di due mesi. Tanto è passato dall'ultimo gol. Era il 21 aprile, era Roma-Cosenza 11-0. Era soprattutto il primo stagionale. Tradotto: zero gol dall'estate (agosto) alla primavera (marzo), due gol dalla primavera (maggio) all'estate (giugno). Deve essere uno che ama la tintarella. Nel posto giusto al momento giusto. Non per niente è l'uomo del destino. Si chiama Alvin Zekaj, gioca nella Roma ed ha deciso la finale Scudetto contro il Genoa. Tocca ribadirlo. Non a lui. Non serve. Perché non se lo dimenticherà. Mai.