Under 16 Serie C
26 Giugno 2024
UNDER 16 SERIE C, Virtus Entella • Andrea Scotto sfiora il secondo Scudetto e lascia il club della sua vita
L'emozione, trattenuta con lucidità. L'orgoglio, manifestato a tutta Italia. La soddisfazione, del percorso. La delusione, di aver perso l'occasione. Non ritornerà più. Il calcio e la vita, la passione e il lavoro, l'amore e il tradimento. C'è tutto questo e molto altro nel legame tra Andrea Scotto e la sua Entella, giunto all'atto finale nella maniera più bella e stroncato con quella più atroce. Di mezzo, sempre il Cesena. L'unica squadra che si è messa tra l'allenatore ligure e tre Scudetti consecutivi. Di mezzo Lorenzo Magi, che quei tre Scudetti consecutivi invece li ha vinti.
Il futuro di Andrea Scotto era lì, già programmato da tempo. L'ottimo lavoro svolto con le giovani streghe - uno Scudetto, una finale e una semifinale nazionale negli ultimi tre anni - non è passato inosservato in Liguria. Per lui si apriranno le porte della prima squadra del Sestri Levante, militante in Serie C: «È grazie all'Entella se mi sono guadagnato un'opportunità così importante». Riconoscenza, quella non manca mai, neanche da e per uno che andrà ad allenare i rivali di una vita.
Avrebbe voluto lasciare nella maniera migliore. Con l'esultanza dei suoi ragazzi, con le medaglie d'oro al collo, con la coppa portata al cielo prima e in pullman a casa poi. Non c'è riuscito: «Fa molto male...». Scotto non è uno che si nasconde, non l'hai mai fatto. E non si dà alibi, neanche quando l'arbitro (prestazione rivedibile con errori, alcuni dei quali evidenti, sia da una parte sia dall'altra) gli annulla un gol solare che avrebbe potuto cambiare la storia: «Non ho capito il gol annullato, a noi sembrava buono, ma se ha fischiato un motivo ci sarà...». Spoiler: un motivo non c'era. Ma se sei un signore lo resti. Sempre.
Rimarrà una cavalcata incredibile, quel 9-2 (tra andata e ritorno) all'Avellino in semifinale, il primo posto nel Girone A. Tanti, forse troppi, i ricordi da archiviare. E poi quel maledetto Cesena, sempre lui. Lo scorso anno beffò Scotto in semifinale, quest'anno lo condanna alla medaglia d'argento. Scapoli e Frisoni, stavolta loro. L'importante è prenderla con filosofia: «Queste gare, nel settore giovanile, sono importanti per fare esperienza. Sono molto contento per come abbiamo affrontato la partita, non potevamo fare niente di più e credo che se avessimo pareggiato non avremmo rubato nulla. Anzi: una partita di questo livello sarebbe stata da continuare anche dopo i tempi regolamentari, se non altro per lo spettacolo offerto» le parole di Scotto a fine gara.
A colmare la delusione, la prospettiva di una nuova esperienza. Dopo anni di prestigioso lavoro nel settore giovanile dell'Entella, Andrea Scotto è pronto per il suo esordio in prima squadra. La destinazione è il vicino Sestri Levante che dista solo 14 chilometri, dieci minuti scarsi di macchina. «Devo ringraziare l'Entella se adesso ho questa opportunità. Ho raccolto tanto dal calcio giovanile, spero di portare questa mia esperienza anche in prima squadra». Lo stile di gioco? Aggressivo, divertente, spregiudicato. Quello che ha permesso ai suoi tridenti di performare sempre al meglio. Da Perrone, Tiana e Caprini a Venturini, Caso e Grasso. Passando per b. Tutti portati ai massimi livelli per gol segnati. Quest'anno, il suo tridente ha portati 51 dei 76 gol di squadra: il 75%. I risultati sono tangibili, il futuro tutto da scrivere. Per un capitolo che si chiude, un altro in bianco da riempire.