Cerca

Il pungiglione

"Le robe" di Spalletti: dal casino organizzato a un fattore imprescindibile per passare il turno

Schemi, tattiche, strategie e tanti giri di parole, ma se non fosse stato per quel giocatore invisibile a 7 secondi dalla fine...

Italia non ci siamo, a 10 giorni dall'esordio all'Europeo le indicazioni sono negative

ITALIA EURO 2024 • Luciano Spalletti con la Croazia è stato salvato da "San Culo"

Gli allenatori più esperti sanno che l'atteggiamento e le varianti  tattiche pianificate prima di un incontro  possono solo far migliorare una squadra mediocre, debole, con dei limiti, priva di fuoriclasse. I grandi calciatori sono nemici di chi vuole farli giocare con la propria testa: essi, costruiscono da soli i loro schemi, i loro gol, le loro azioni, vanno dove il fiuto li porta, essi soddisfano con i loro piedi, le loro menti, dando vittorie e spettacolo.

ONESTÀ

Occorre essere sinceri una volta per tutte, non abbiamo più fuoriclasse Italiani nel nostro campionato di Serie A, e di conseguenza, nella nostra amata Nazionale. Tant'è che il nostro commissario tecnico Luciano Spalletti in una recente intervista sottovoce, e con la sua solita flemma, si allarga nel suo discorso, si perde, ma dice:
«Ai nostri giocatori abbiamo dato tante robe, tantissime robe in questi giorni di lavoro intenso, però, inserire nella loro testa il pilota automatico non si può». 
Ecco, se potesse, il nostro commissario tecnico attiverebbe a chi scende in campo il pilota automatico per far giocare la sua squadra a sua immagine e somiglianza. Mi viene in mente quando Spalletti allenava la Roma e a 5' dalla fine faceva entrare Totti, tramite il suo secondo, il quale scartabellando il suo raccoglitore degli schemi mostrava con il dito dove e come doveva muoversi, mentre Totti, senza nemmeno guardare, si sistemava i capelli gettandosi sopra un po' d'acqua. Incredibilmente il fenomeno entra, partecipa a due azioni, realizza due gol e tutti a casa. Alla faccia degli schemi. 

CASINO ORGANIZZATO

Viste le tre gare contro Albania e Spagna e Croazia dopo l'uscita da due Mondiali ci si domanda:
com'è possibile non riuscire più ad avere in campo solo un po' di Gianni Rivera e Sandro Mazzola, un po' di Antognoni o Giannini, di De Sisti, Capello, di Bulgarelli, o un po', sì, solo un po', di fantasisti goleador alla Baggio, Del Piero, Totti, Mancini, Zola capaci di vincere da soli una partita senza bisogno di mosse, idee, schemi, movimenti. O anche solo un po' di bomber lì davanti alla Riva, Bettega, un po' di Boninsegna, di Rossi, di Pruzzo, di Toni, o un pochino di Di Natale. E sulle fasce, di destra o di sinistra solo un po', ripeto solo un cicinin di Corso, Domenghini, Causio, Conti, Donadoni, Sala, e nel nostro reparto arretrato un fac simile di Facchetti, Gentile, di Scirea, o di Cabrini, o un piccolo sosia di Maldini.
Ma va bene così, il nostro Spalletti, spavaldo, in conferenza stampa si presenta e parla della sua tesi discussa a Coverciano sul 4-3-2-1 poi diventato 4-3-3 vincente con il Napoli, ma che con intelligenza tattica abbandona per affrontare la Croazia con un 3-4-2-1 che è valso poi il passaggio del turno. Ma che film ha visto il nostro commissario tecnico? Visto che poi ha inserito per disperazione i vari Chiesa, Fagioli, Frattesi, Scamacca, Zaccagni, tutti dentro e tutti avanti. Quale modulo? Quale strategia? Il nostro ct ha rispolverato la vecchia formula di Eugenio Fascetti, allora tecnico del Varese che chiamò tale atteggiamento: "Casino organizzato".

FATTORE

L'unica mossa vincente del nostro Spalletti è stata quella di aver inserito un talento invisibile che a 7 secondi dalla fine manda la Croazia a casa. Con lui in campo si vince sempre. Il fenomeno si chiama "San Culo". Per chi vuole saperne di più di questo invisibile fuoriclasse consiglio di leggere l'editoriale di Fabrizio Biasin sulla pagina sportiva di Libero del 26 giugno. A questo punto, dirigenti, allenatori, staff, calciatori, sicuri della presenza del giocatore invisibile, hanno visualizzato tutti insieme, sentendone anche l'odore dell'erba, l'Olympiastadion di Berlino.
Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter