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Under 15 A-B

È il talento più clamoroso di tutti: decide da solo la finale Scudetto ed entra nell'Olimpo

Dai Dilettanti al tetto d'Italia: Gioele Giammattei porta il Tricolore a Roma

Gioele Giammattei

UNDER 15 A-B, ROMA • Gioele Giammattei è il diamante più brillante della squadra di Scala

Se a 15 anni hai già gli occhi dell'Italia intera addosso, vuol dire che sei un predestinato. Riuscirà a reggere la pressione? Se a 15 anni sei il talento più splendente delle giovanili della Roma, vuol dire che hai la stoffa. Riuscirà a non perdersi? Se a 15 anni - il primo tra i professionisti - sei titolare in una finale Scudetto, vuol dire che sei pronto. Riuscirà a dimostrarsi all'altezza? Se a 15 anni hai già uno striscione personalizzato, vuol dire che sei già un simbolo. Riuscirà a mantenere le aspettative? 

Domande lecite, risposte scontate. Climax. Al 23' passa attraverso la difesa del Genoa, tiro centrale. «Forse». Al 27' del secondo tempo mette Dal Bon in condizione di segnare l'1-1 da 0 metri. «Probabilmente». All'ultimo secondo di gara parte dalla sua metà campo, conduce fino all'area avversaria e dà a Zekaj la palla dello Scudetto. «Sicuramente». Cavalcata e assist di destro con una lucidità rara prima del fischio finale. Come un altro (ora ex) giallorosso qualche ora prima. Entrambi hanno fatto innamorare l'Italia. Gioele Giammattei è già una star.

RE DI ROMA

Lo striscione celebrativo è appeso molto prima del fischio finale sugli spalti del Cino e Lillo Del Duca di Ascoli, ma letto ora sembra modificato in post produzione. «Tu sei il migliore...» è l'MVP della finale. «...continua a lottare, sei un vero motore...» nel recupero si fa tutto il campo palla al piede e serve l'assist decisivo. «...nel cuore di ogni tifoso c'è un solo re...» e non ci uscirà più, dopo aver ribaltato praticamente da solo una finale che si era messa male. «...Gioele, Gioele, sempre con te» è già amore

Un amore nato da poco ma sbocciato e maturato in fretta. Il classico colpo di fulmine. La Roma lo ha preso la scorsa estate dal Durini Pescara, più una scuola calcio che una società vera e propria. In un anno Gioele si è preso tutto: la lupa, segnando 11 gol in campionato, l'Italia (Nazionale) e lo stivale (Scudetto al primo tentativo). E l'ha fatto da protagonista vero. Quando Consoli del Genoa fa gol ad inizio secondo tempo subito dopo il suo ingresso («ma questa è un'altra storia», cit.), le nubi sulla squadra di Scala si fanno fitte. Viene anche a piovere, e mica poco. Tra lampi e tuoni Alberto De Rossi in tribuna rivede i fantasmi della finale Under 18 di un paio di settimane prima, vinta dal Genoa. Ma Giammattei non ci sta. 

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Fino a quel momento il Genoa ha praticamente dominato: Bouaskar (occhio anche a lui...) nega a Cozzolino un gol già fatto, Brizzolari e Mandirola colpiscono due volte il palo interno e Consoli se ne mangia uno da 4 metri. L'1-0 è quasi un segno di riconoscenza da parte del calcio e fa svegliare i giallorossi. Guaglianone (10 sulla maglia e sulla carta d'identità: sì, è un sotto età) inventa sulla trequarti, Giammattei scatta e serve a Dal Bon il più facile dei tap-in. 1-1. I numerosi tifosi della Roma allo stadio spingono la squadra. Gioele fa il resto. Al primo di recupero ha tra i piedi la palla della vita. Tutto parte da un angolo per il Grifone, Di Marino fa il Kanté e sradica la palla dai piedi di Scaccianoce. Giammattei parte in volata, la sfera scotta, ma non per lui. È lucido, freddo, quasi apatico nel dare a Zekaj il pallone dello Scudetto. Quando entra, di freddo ed apatico non c'è più nulla.

Tutti in campo, poi sotto la curva. «Abbiamo fatto la storia»: la Roma è Campione d'Italia. Prima della premiazione, in tribuna stampa nessun dubbio: «Migliore in campo Giammattei, eh!». Quante volte l'avranno ripetuto quest'anno. Per un ragazzino partito da Pescara che si è preso Roma e poi l'Italia, con la sola costante del lavoro e del talento, entrambi fuori dal comune.  «Non ci sono parole per descrivere le mie emozioni. SIAMO CAMPIONI D'ITALIA» il primo commento su Instagram del ragazzo. Nel mentre il bacio alla coppa. Ci sbilanciamo: non sarà l'ultima della sua carriera. Au revoir.

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