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Under 17 Serie C
17 Luglio 2024
Il gol, nel sangue. Gli occhi, fuori dalle orbite. La fame, incolmabile. Questo e di più è Matteo Giroletti, attaccante classe 2008 da 27 reti in 22 partite nell'ultima stagione con la maglia della Calvairate. Ed è proprio il caso di dirlo: "ultima stagione". Perché è normale che uno così non poteva stare un minuto di più nei Dilettanti. E quando le professioniste chiamano, è il momento di andare. «Voglio diventare un calciatore: il passo obbligato è andare nei professionisti» parole di chi ha le idee chiare. Il suo treno ferma alla stazione di Crema: la Pergolettese è stata la più brava di tutte ad accaparrarselo. Merito del lavoro eccezionale che stanno facendo Roberto Zecchini e Filippo Giuliani nel costruire un Settore Giovanile da favola. Ripeteranno il miracolo dei 2009 dell'anno scorso?
65. Non è il numero di maglia o l'anno di nascita del padre. Sono i gol segnati da Giroletti nelle ultime due stagioni con la maglia della Calvairate. Quella rossoblù che ha fin da piccolo cucito addosso: «Mi dispiace molto lasciare la mia Calva...». Amarezza. «Mi ha fatto conoscere il mondo del calcio e fatto crescere mentalmente...». Riconoscenza. «Ma sono carichissimo per affrontare questa nuova avventura, è uno step necessario per la mia carriera e devo ringraziare le due società che hanno permesso che questo sia possibile». Consapevolezza. Gli ingredienti che rendono un semplice cambio di squadra in un'occasione da non sprecare. Il curriculum è importante, l'Under 17 Serie C lo aspetta: «Sono motivato e voglio fare sempre meglio, diventare un calciatore migliore ogni giorno che passa. So che non sarà facile ripetere i numeri delle passate stagioni, ma voglio segnare il più possibile. Credo in me stesso, da sempre: questo è il mio unico segreto».
PERGOLETTESE UNDER 17 • Matteo Giroletti e Andrea Conese, amici per la pelle
Prima punta, ma atipica. Non è un vero e proprio numero 9 ma segna come un bomber. In tutti i modi. È diventato celebre il suo gol su punizione contro l'Enotria: «È stata un'emozione unica... segnare contro i più forti in quel modo mettendo la palla sotto l'incrocio. Da brividi». Con una dedica speciale: «Vedere sugli spalti mio padre esultare mi ha fatto veramente effetto, non lo scorderò mai». I legami, quelli che lo tengono con i piedi per terra quando i numeri lo vorrebbero sollevato dal suolo. In tutti questi anni in rossoblù ne ha creato uno in particolare, con il suo compagno Andrea Conese: «Ci unisce una bellissima amicizia, anche fuori dal campo. Sul prato verde poi abbiamo avuto la fortuna di segnare entrambi nella stessa partita contro il Cimiano: forse sono i gol a cui sono più affezionato tra tutti quelli che ho fatto». Infine le ambizioni. Quelle non gli mancano mai, quelle che lo portano ad accostarsi a due fenomeni del calcio moderno. Nessun paragone, sia chiaro, ma l'asticella è già settata verso l'alto: «La mia più grande ispirazione è Cristiano Ronaldo. Si è fatto da solo, lavorando sodo e io sto cercando di fare lo stesso. È un modello da seguire. Come caratteristiche mi rivedo più nell'altro Ronaldo, il brasiliano, perché era una bestia fisicamente e allo stesso tempo rapido e veloce».
Giroletti, come detto, si aggiunge alla sfilza di talenti comprati da Giuliani e Zecchini per rifondare i 2008 della Pergolettese. L'anno scorso i gialloblù non si sono iscritti all'Under 16 e quindi hanno dovuto far la squadra praticamente da zero. All'ex Calvairate si aggiungono anche Manuel Bignami dell'Accademia Pavese, Davide Vitellaro e Nicolò Tenace presi dal Lecco, Andrea Rigonelli arrivato dal Sant'Angelo. E ancora: Matteo Premoli, ex Sangiuliano City, Matteo Bellino dall'Ausonia, Alessandro Soprani del Segrate e Fabrizio Valletti, prelevato dal vicino Crema. Tutti colpi per una squadra che vuole puntare in alto, dopo aver già lanciato due ragazzi 2007 e 2008 in orbita prima squadra. Sono Matteo Lecchi e Francesco Vanazzi (il secondo è il più piccolo dei due) che stanno già svolgendo il ritiro estivo in preparazione della Serie C dopo un anno da protagonisti in Primavera. Insomma: le carte per far bene ci sono tutte e la Pergolettese vuole giocarsele nello modo migliore.
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