Serie C
25 Luglio 2024
ALCIONE, SERIE C: Mattia Villa Santa esordisce nell'amichevole contro il Monza (fonte foto: Alcione Milano 1952)
Minuto 17. Secondo tempo. Se lo ricorderà per tutta la vita. Due nuvolette a coprire il sole sopra Temù: visti i ritmi del campo, tanta roba. Quando ha sentito l'erba sotto i tacchetti gli sarà corso un brivido lungo tutta la schiena. Come dargli torto? Stava esordendo in Serie C, e lì davanti c'era il Monza. Un'amichevole, sì certo. Una partita per scaldare i motori, altrettanto certo. Eppure, quel brivido parla chiaro: Giovanni Cusatis vuole scommettere sui giovani (molto più di uno slogan da conferenza stampa, molto più di una semplice promessa), Giovanni Cusatis comincia subito a scommettere su Mattia Villa Santa.
No, non capita tutti i giorni di essere marcati da Armando Izzo. Giusto qualche anno in più sul groppone (tutta esperienza, sia chiaro!), giusto qualche minutagggio in più sul curriculum. I 32 anni del difensore contro i 16 dell'attaccante, esattamente la metà: poco più di uno sbarbatello, anche se dalla finale vinta con gli orange in Under 17 la barba un po' se l'è fatta crescere. Si può fare di meglio, ma intanto è un inizio per omologare il suo aspetto al "calcio dei grandi". Nel bel mezzo del progetto Alcione ci si è trovato anche lui, dunque sì: il calcio dei grandi pare proprio aspettarlo, e lui intende farsi trovare pronto (barba o non barba).
Il sistema di gioco era il solito, vecchio 4312, tanto caro a Cusatis. In coppia con lui, lì davanti, un altro giovanissimo del panorama orange: Gabriele Pessolani, classe 2005, uno che di calcio ne sa giusto qualcosa. E appena dietro? Appena dietro c'era Riccardo Rebaudo, anche lui classe 2005. Qualcuno ha detto "scommettere sui giovani"? Decisamente non solo una catch phrase da conferenza stampa. Anche perché il profumo dell'esordio di un 2007 in prima squadra, seppur in un'amichevole, aveva cominciato ad aleggiare sul Kennedy fin dalla partenza (mattinierissima) verso Ponte di Legno.
E pensare che un mesetto fa giocava contro il Cjarlins Muzane. Ancora scottante quell'addio alla corsa per lo Scudetto, ma rimane giusto qualche trofeo da poter esporre in bacheca. Il suo Alcione è sul tetto del campionato, è sul tetto della Lombardia e - perché non prendere il bello da ogni situazione? - pure tra le prime sei squadre d'Italia. E lui era lì, in ogni partita: titolarissimo di Scandroglio, perno inossidabile dell'attacco al suo primo anno al Kennedy. Le sue punizioni sono tatuate negli annali orange, la sua esultanza è diventata un'icona in tutta la Lombardia: corsa sotto le tribune, al piccolo trotto, spalle in alto e palmi rivolti verso l'alto. Chi lo ha visto sa bene di cosa si parla. Come a dire: «Che ci vuoi fare? Quando uno è forte, è forte».
Mattia Villa Santa sta tutto lì, in quell'esultanza che ha fatto la storia del settore giovanile dell'Alcione. E adesso? E adesso la favola continua: sempre con gli stessi colori, sempre con la stessa voglia di spaccare il mondo. Ragazzo di poche parole, è uno che preferisce i fatti ai discorsi: abilità di piedi, numero 9 sulla schiena, velocità e intelligenza messe al servizio della maglia. E ora a curriculum c'è anche quell'esordio in Serie C con il Monza. Minuto 17, secondo tempo: sì, se lo ricorderà per tutta la vita.