Nazionali
20 Agosto 2024
UNDER 17 INTER: Daniel Curcio, ex talento nerazzurro
«Cara Inter, ti scrivo...». Strappalacrime, a tratti doloroso. Daniel Curcio, 16 anni dallo scorso 12 gennaio, saluta la Milano nerazzurra. Sicuramente oggi, probabilmente per sempre. «Dopo 9 anni - si legge sul suo profilo Instagram - è arrivato il momento per me di salutare questa fantastica squadra». Fosse nato una ventina d'anni prima, avrebbe aperto diversamente. E invece niente giri di parole, zero dubbi, ancor meno voli pindarici. Breve e conciso, pungente e tagliente. Letale, come negli ultimi sedici metri. È il suo posto felice. 41 gol in tre anni, meglio di lui solo Matteo "El Pocho" Lavelli. Non proprio uno qualunque. Lo Scudetto impreziosisce, la maglia Azzurra è il rimpianto più grande. Sicuramente oggi, probabilmente... tutt'altro che per sempre. Avrà modo di rifarsi.
Prima all'Inter, poi all'Italia. È doppio addio. Il "plot twist" in un caldo pomeriggio d'agosto. Digitava da Marbella, sud della Spagna, residenza estiva da una vita e paese natale di Ana Rubio, la mamma. Lei gli ha donato il passaporto spagnolo, colori e tavolozza. Per tutto il resto papà Giuseppe, italiano doc. Opera d'arte completata. Intanto l'Italia si fermava. Quasi 3000 likes, 200 commenti e passa. «Buona fortuna» il più gettonato. Poi due cuori, uno nero e uno azzurro. Gli stessi della chiosa, ultimo cenno di colore prima della firma: Daniel Curcio. Sarebbe stata la stessa anche una ventina d'anni fa.
"The beginning" verso la fine d'aprile, terra di mezzo tra la primavera e l'estate. Le prime parole, per lo più voci di corridoio. Un'illusione. Da lì a poco la storia avrebbe detto tutt'altro. Un pugno di mesi dopo il "plot twist", per l'appunto. I titoli di coda... in un caldo pomeriggio d'agosto. 20 agosto 2024, "the end". La firma più importante della sua vita, le foto di rito. Lo aspettano un migliaio di chilometri. Alle spalle il caldo e le spiagge immense dell'Andalusia, di fronte il mix mare-monti della Catalogna. Fermata Girona. Rivelazione dell'ultima Liga (secondo solo al Real Madrid, davanti a Barcellona e Atletico Madrid) e prossimo all'esordio in Champions League. Il nuovo Napoli di Antonio Conte ci ha perso in amichevole, la Roma di Daniele De Rossi l'ha "saccheggiato" strappandogli Artem Dovbyk, bomber e uomo copertina.
Il Riu Ter per le passeggiate serali, lo stadio Montilivi la cima da raggiungere. Difficile sì, impossibile no. Piccozze e stivali sono già in valigia. L'Under 17 il campo base, la formazione "B" (Primavera italiana) l'obiettivo a breve termine. Stop. "The rest is still unwritten" e non potrebbe essere altrimenti. Piaceva ovunque. Le due sponde di Siviglia avrebbero fatto carte false, l'opzione Valencia è rimasta concreta fino all'ora "x". Poco dietro, silenti ma presenti, Real Madrid e Barcellona. Il focus sui blancos in una domanda: Daniel Curcio nella capitale? Sì e no. Oggi sicuramente no, domani chissà. Ma dopodomani...
Giocherà con i riflettori puntati addosso. Dalla Spagna una luce accecante. Dani è il "nuovo", l'italo-spagnolo sbucato dal nulla e convocato tutt'un tratto dalle furie rosse. Era settembre, praticamente un'era geologica fa. Dall'Italia... una luce accecante. E chissà se la parentesi con il Girona non possa garantirgli la prima convocazione con la Nazionale del Bel Paese. Dall'altra parte dello stretto della Manica, qualche grado di latitudine più a nord, una luce fievole. Ma la forza è inversamente proporzionale alla frequenza. Costante, duratura. Arriva da Manchester, sponda Citizens. È l'ennesima big europea presentatasi allo zerbino di Tradate, meno di 20mila anime in provincia di Varese. Le coordinate "zero", dove tutto ebbe inizio.
9 o 11, 11 o 9. Poco cambia. Del centravanti ha la fisicità e il senso del gol, della seconda punta tutto quello che serve per dominare i taccuini degli osservatori di mezza Europa. I primi calci all'Insubria, poi il matrimonio con la sponda rossonera del Naviglio, quindi il "voltafaccia": divorzio dal Milan e nuovo matrimonio, splendido e duraturo, con l'Inter. Una carriera in poche righe, un talento in due parole. Puro e genuino, dentro e fuori. Un altro "cervello" in fuga? Sissignore.