Coppa Quarenghi
25 Agosto 2024
10:31 spaccate, Conti fischia tre volte. Il sole domina il cielo di San Pellegrino e l'Inter vola in finale della Coppa Quarenghi. La prima dell'anno, probabilmente nemmeno l'ultima. Il "buongiorno" dalla val Brembana lo danno i Campioni d'Italia. Sare lo fa splendido, Ottaviani lo fa delizioso, Zoumbare lo fa... importantissimo. Nel mezzo Laruccia show, un po' nel bene (gol del momentaneo 2-1 al tramonto del primo tempo) e un po' nel male (rigore sbagliato a inizio ripresa). Il talento non si discute. È la nota più lieta per la Juventus, fuori con onore ma non è ancora finita. Alle ore 18 la sfida contro la perdente tra Atalanta e Bologna per la medaglia di bronzo, intanto gli interisti aspettano al vincente (calcio d'inizio ore 19:30) per ribadire quanto cantato lo scorso maggio a Tirrenia: «Siamo noi, siamo noi...». Il finale si sa: «I Campioni dell'Italia siamo noi».
Tudor Broinas è l'arco. Chioma bionda, destro fatato e numero 10 sulla schiena. Impossibile non notarlo. Rayan Sare e Andrea Ottaviani sono le frecce. Dieci mesi all'esame di terza media, intanto in cameretta è già appesa la laurea in odontoiatria. E per El Aqir e Bassanese visita gratuita dal dentista. La porta difesa da Lorenzo Moretti è il bersaglio. Due centri, uno in fila all'altro nel giro di una cinquantina di secondi. Prima Sare, la freccia di sinistra. Un bel "grazie" a Pozzoni, un bellissimo "ciao ciao" alla difesa bianconera e mancino sotto la traversa (12'). Venti metri abbondanti, mica pochi. Poi Ottaviani, la freccia di destra. Niente "grazie", un paio di "ciao ciao" e un tocco sotto delizioso (13'). Primo tempo fantastico per il talentino nerazzurro. Il resto lo fanno capitan Mazza e compagni. Sala in panchina se li coccola uno ad uno.
Il tap-in vincente di Laruccia è l'unico neo. Lai affonda, Gualdi fa il miracolo ma il trequartista juventino ribatte in rete (17'). Pecorari ringrazia e porta a casa. Si sono viste Juventus migliori. Spiragli di luce nel possesso, potenziale arma letale ma per lo più orizzontale. Almeno inizialmente. I demeriti sono tanti quanto i meriti dell'Inter.
Un pugno di ore prima cappuccio e brioche, quindi calce e mattoni. Samuele Spanò versione muratore, un risveglio diverso dal solito. Neanche il tempo di subentrare a Gualdi e via con i primi mattoni, obiettivo muraglia. Di fronte sempre Christian Laruccia, talento «da tenere d'occhio». È la frase più gettonata in tribuna. Tutto in dieci minuti: una conclusione da fuori (parata) e un rigore sbagliato (traversa). Focus sul secondo (11'), netto, causato da un tocco di mano di Parisi su cross di Elliot, ispiratissimo e arma segreta di Pecorari. Leggenda narra che la traversa stia ancora tremando. E Spanò ringrazia: prima bravo, poi fortunato.
Sembra una sliding door, diventa presto una sliding door. La Juventus sparisce, l'Inter si rinvigorisce. E Said Zoumbare... fa il Said Zoumbare. Un altro «da tenere d'occhio». Frase di venerdì e sabato. Diagonale da destra e partita chiusa (22'). Prima finale della stagione e chissà, magari un altro cappuccio e brioche per Sala. Potrà godersi Atalanta-Bologna, l'altra semifinale, con un sorriso a 32 denti.
INTER-JUVENTUS 3-1
RETI: 12' Sare (I), 13' Ottaviani (I), 17' Laruccia (J), 22' st Zoumbare (I).
JUVENTUS: Moretti, Laurenti, Modica, Fantone, Vaccarella, Sassi, Serpico, Nobile, Monte, Lai, Laruccia, Galavotti, Bassanese, El Aqir, Piraneo, Villosio, Arioli, Scaglia, Mobilia, Elliot. All. Pecorari-Cucciniello. Dir. Laghetti, Rinaldi.
INTER: Spanò, Livella, Parisi, Mazza, Pietraru, Barattieri, Ottaviani, Pozzoni, Zanchi, Broinas, Tedesco, Gualdi, Grigioni, Torre, Rigamonti, Pititto, Sare, Catania, Rubino, Zoumbare. All. Sala-Traina. Dir. Mannisi, Drago, Delfini.
ARBITRO: Conti di Bergamo
ASSISTENTI: Carcassoli e Cassi di Bergamo.