Serie C
28 Agosto 2024
ALCIONE, SERIE C: Niccolò Bagatti dopo il gol vittoria contro l'Atalanta Under 23 (crediti foto: Alcione)
Non lo hanno visto arrivare. Giureranno di essere stati acciecati dal sole, forse. Ma importa davvero qualcosa? Il risultato non cambia. Traiettoria perfetta, nata da un anfratto del centrocampo. No, non l'hanno visto arrivare. E poi quel volo d'angelo, quello stacco da opposto nella pallavolo, quella capocciata che sì, entrerà nella storia. Il protagonista? Niccolò Bagatti. Il risultato? Il gol del 2-1 contro l'Atalanta. La morale? Questo Alcione non è in Serie C per scherzare. Queste le informazioni di base, le classiche domande a cui serve una risposta per un doveroso background. Chi, come, perché, quando, dove. Dunque tutto il resto: c'è da mettersi comodi e ascoltare bene.
Buon sangue non mente. Lo dice la saggezza popolare, lo conferma Niccolò Bagatti. Figlio d'arte, con il calcio che scorre nelle vene da quando è bambino. Papà Massimo di pallone ne sa giusto qualcosina: abituato ad entrare nei centri sportivi e sentirsi chiamare «mister», ha trasmesso al pargoletto tutto quello che c'è da sapere su come gestire pressione, aspettative, momenti clou delle partite. Dalla sua postazione privilegiata sugli spalti avrà visto quella traiettoria perfetta partire dagli scarpini di Christian Dimarco - un altro che di buon sangue se ne intende - e avrà pensato: «È buona». Agli occhi di un allenatore queste cose non sfuggono.
Poi lo scatto in piedi, insieme a tutti gli spalti. «L'ha fatto di nuovo! È il suo marchio di fabbrica»: pallone che arriva dall'esterno, inserimento in area e chiusura di testa. È l'azione preferita di Niccolò. Il luccichio negli occhi appena prima di colpire, l'abbraccio con i compagni appena dopo l'impresa, il cuore in subbuglio che batte a ritmo con l'esultanza dei suoi tifosi. E dalla tribuna Massimo non si perdeva un solo movimento di quei momenti iconici: agli occhi di un papà queste cose non sfuggono.
Non è un addio, ma un arrivederci. Due anni fa Niccolò Bagatti varcava i cancelli del centro sportivo Kennedy e si lasciava alle spalle i colori orange dopo una stagione da protagonista. Il passato? Scuola Modena, cresciuto alla Reggiana, passato poi al Calcio Zola, sbocciato al Ghivizzano e al Progresso. La direzione? Una sola: il Novara. L'eredità? 10 gol che avevano garantito a via Olivieri il secondo posto nel campionato di Serie D. Un bagaglio d'esperienza interessante, poco ma sicuro. Poi la trasferta a Brindisi, che altro non era che l'inizio del ritorno alla base. Non era un addio, ma un arrivederci: promessa mantenuta. Il figliol prodigo torna a vestire i colori del suo Alcione, con un piacevole aggiornamento: ora gli orange giocano in Serie C, tra i professionisti, nel calcio dei grandi.
Poteva dunque esserci un bentornato migliore? Vediamo gli ingredienti: la squadra esordisce contro nientepopodimeno che l'Atalanta Under 23, lui segna il gol vittoria e si incorona eroe di giornata. Dunque la risposta: immaginare di meglio sarebbe complesso. Si aggiunga a tutto questo che pure la cornice era di quelle da lacrime agli occhi: tante, tantissime le maglie arancioni sulle tribune, i cori e gli applausi non sono mancati nemmeno un minuto dei 96 giocati al Comunale di Caravaggio. L'onesta reazione a tutto questo è altrettanto da incorniciare: «Bellissimo vedere tutte quelle persone con la maglia dell’Alcione, ci aspettavamo molta meno gente a essere sinceri. Siamo contenti di questo». Semplice, pulito, di pancia. Infine, la chiosa da titolo di prima pagina: «L’obiettivo è far innamorare i ragazzi di questa bellissima realtà». Parola di Niccolò Bagatti, parola del figliol prodigo, parola dell'eroe di giornata. E nel frattempo, il 30 agosto - fine dell'estate, seconda giornata di campionato contro la Virtus Verona - bussa alle porte per reclamare il suo spettacolo. Se le premesse sono queste, il prezzo del biglietto è già un affare da non lasciarsi scappare.