Lutto
18 Settembre 2024
SALVATORE SCHILLACI - L'eroe delle Notti Magiche sul campo in Piemonte giocò per l'ultima volta al Crocetta in Terza Categoria nella stagione 2026-2017
E' con il cuore pesante che il mondo del calcio saluta Salvatore Schillaci, per tutti semplicemente Totò. Nato a Palermo il 1° dicembre 1964, Totò è stato un simbolo, un'icona, un eroe che ha fatto battere i cuori degli italiani durante le mitiche Notti Magiche del Mondiale del 1990. Nelle quali divenne capocannoniere della competizione con 6 reti, 8 anni dopo Paolo Rossi, anche lui purtroppo già scomparso. Dopo aver lottato contro un tumore al colon, Schillaci si è spento, lasciando un vuoto incolmabile nel panorama calcistico e nei cuori dei tifosi.
DALLE STRADE DI PALERMO AL MESSINA: L'INIZIO DI UNA LEGGENDA
Ma chi era Totò Schillaci prima di diventare l'eroe nazionale? Cresciuto nelle strade di Palermo, Schillaci si mette in luce nel Messina, prima sotto la guida di Franco Scoglio e poi con Zdeněk Zeman. È proprio il tecnico boemo a lanciarlo nel club giallorosso in Serie B, mettendolo in condizione di segnare 23 gol in una sola stagione. Un exploit che non passa inosservato e che nel 1989 lo porta alla Juventus.
NAZIONALE ITALIA MONDIALI 1990 - Un undici di partenza della selezione azzurra guidata da Azeglio Vicini che entusiasmo arrivando alle soglie della finalissima
LE NOTTI MAGICHE: UN SOGNO CHIAMATO TOTÒ
Da quel momento, Totò diventa l'eroe azzurro che infiamma le Notti Magiche, l'inno immortale cantato da Gianna Nannini e Edoardo Bennato. Schillaci, insieme a Roberto Baggio, trascina l'Italia alle semifinali, segnando contro Cecoslovacchia, Uruguay, Irlanda e Argentina. Ma il sogno si spegne contro l'Albiceleste di Claudio Caniggia e i maledetti rigori che vedono soccombere l'Italia contro la selezione guidata da Diego Armando Maradona. Nonostante tutto, Totò timbra anche nella finalina contro l'Inghilterra, laureandosi capocannoniere del torneo con 6 reti e conquistando il secondo posto nella classifica del Pallone d'Oro, dietro solo al tedesco Lothar Matthäus.