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Serie A

Dopo 21 anni e 123 giorni riecco la vittoria, il club dei più ricchi del calcio italiano impazzisce di gioia

Debacle dei padroni di casa ma anche tanta bravura ospite nel recupero, e arriva il 1° successo in campionato

ATALANTA-COMO SERIE A - NICO PAZ

ATALANTA-COMO SERIE A - Nico Paz esulta con i compagni dopo aver propiziato il 2-1 giunto su autorete di Kolasinac

Chi avrebbe mai pensato che una serata di calcio in un match di recupero potesse trasformarsi in un incubo per l'Atalanta? Eppure, il Como ha saputo sfruttare ogni debolezza dei nerazzurri, infliggendo una sconfitta che lascia l'amaro in bocca. Ed è la prima vittoria in Serie A dei lariani da quel lontano 24 maggio 2003 (1-0 al Torino), un'eternità se pensiamo che sono passati 21 anni e 123 giorni. Nel 3-2 finale hanno deciso le reti di Strefezza e Fadera, che abbinate ad un'autorete di Kolasinac hanno reso vani i gol bergamaschi di Zappacosta e Lookman. Ma cosa è andato storto per la squadra di Gianpiero Gasperini? Molte cose, ma i meriti vanno anche ai lariani di Cesc Fabregas, che rompono così l'incantesimo.



LA SERATA DA DIMENTICARE DI DJIMSITI E COMPAGNI
Se c'è un'immagine che può riassumere la serata dell'Atalanta, è quella di Berat Djimsiti con le mani nei capelli. Il difensore albanese ha vissuto una partita da incubo, alternando 2' minuti di buon livello a momenti di totale smarrimento. Non è stato l'unico: anche Kossounou ha faticato a tenere testa a Cutrone, mentre chi da subentrato ha vissuto una serata da ricordare è statoGabrielloni, icona del Lario dalla Serie D fino alle massima divisione. Una difesa, quella bergamasca, sotto assedio, incapace di presidiare le proprie zolle e di anticipare gli avversari.



IL CENTROCAMPO: UN DESERTO DI IDEE
E che dire del centrocampo? De Roon ha cercato di fare il capitano coraggioso, ma è stato inefficace. Ederson, invece, ha perso quasi tutti gli uno contro uno contro Sergi Roberto, dimostrando di non essere in forma al cento per cento. Anche Pasalic è stato impalpabile, toccando palla sì e no tre volte tra le linee. Brescianini, subentrato all'inizio del secondo tempo, non è riuscito a replicare la doppietta di Lecce, dimostrando forse di essere ancora acerbo nei momenti delicati.



L'ATTACCO: TANTO MOVIMENTO, POCA CONCRETEZZA
Sugli esterni, Bellanova ha alternato grande slancio a confusione, mentre Zappacosta è stato l'unico a dare un po' di vivacità, attaccando gli spazi con decisione. Tuttavia, la sua uscita ha segnato la fine delle speranze nerazzurre, con il Como che ha trovato il terzo gol poco dopo. Cuadrado, subentrato nel secondo tempo, ha sfiorato il gol del 2-3, ma non è riuscito a fare la differenza. In attacco, Retegui ha fatto tutto bene tranne farsi largo nell'area affollata del Como. Ha aperto i contropiedi e recuperato palla, ma non è riuscito a trovare il varco giusto. Lookman, subentrato nella ripresa, non è stato all'altezza delle aspettative, dimostrando di avere problemi di motivazione.



IL COMO: UNA SQUADRA CHE NON SCHERZA
Non dimentichiamo però di dare merito al Como. La squadra di Fabregas ha giocato una partita perfetta, sfruttando ogni occasione e mettendo in difficoltà l'Atalanta con un pressing asfissiante. Sergi Roberto è stato una furia, mentre l'attaccante gambiano Fadera ha dimostrato di essere un attaccante di razza. E poi c'è Audero, che con una sbracciata salvifica ha negato il gol a Retegui. Per i lariani dopo i 2 punti in 4 partite ecco così un bel successo esterno nel derby lombardo che permette di guardare la classifica con più ottimismo. 

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